Di ticinesi uruguanizzati, di soliti ignoti e di voci «on air» (8 aprile 2011)

In questo venerdì che più di primavera sa d’estate, qui ai microfoni di Radio Contrabanda, nel mezzo della porticata Plaça Reial di Barcellona, abbiamo avuto ospiti di lusso, incontri ravvicinati del terzo e del quarto tipo e, perché no, tanta tanta buona musica…

Il gruppo di Zibaldoniani era praticamente al completo, con il ritorno «toccata e fuga» di Roberto dietro al mixer, con Marco che ci ha dilettato l’udito con una lettura, Laura che ci ha annunciato il prossimo cineforum dedicato a Mario Monicelli (i prossimi cinque martedì, 21h30 al Rai Art nel Born della Ciudad Condal), Giusi che ci ha aggiornato sul processo al Santo Premier del Belpaese, Augusto che ci ha ricordato le belle iniziative di Italiaes (il 28 aprile Giancarlo Caselli parlerà qui a Barcellona delle mafie su scala internazionale) e poi Piero, Steven e tanti amici che ci fanno compagnia tra il nostro piccolo studio stile Radio Freccia e il salone della radio…

Ma l’ospite di prestigio è stato Claudio Taddei, un musicista di prim’ordine, accompagnato dalla sua band (Mario Fiero, Italo Pesce e Flaviano Braga). Claudio vive e suona nel Canton Ticino, ma ha alle spalle una ventennale esperienza in Uruguay. E le sue canzoni risentono di questo mestizaje italo-ticinese-uruguayano. Claudio ci ha presentato il suo ultimo album prodotto in collaborazione con Eugenio Finardi e il Claudio Taddei Quartet al gran completo ci ha proposto due meravigliosi pezzi unplugged… buon ascolto!

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