Di nueva trova cubana, di musica dub e di energia nucleare (10 giugno 2011)

Con un venerdì uggioso come quest’ultimo non potevamo non aprire la puntata di Zibaldone con Lucio Battisti. Questa volta cantando in spagnolo: Una triste jornada. Ma poi ci siamo spostati immediatamente nel Caribe. È tornata ai microfoni di Radio Contrabanda Yaíma Orozco, una delle migliori voci della nueva trova cubana. In Spagna per qualche mese, Yaíma ha presentato il suo ultimo album prodotto a La Habana ad aprile, Como siento yo. Yaíma ci ha portato con la mente direttamente al Mejunje di Santa Clara, la culla della nueva trova cubana, raccontandoci l’origine di questa musica, la stretta relazione con la gente e le proposte di una nuova generazione di trovadores dopo i fasti di Silvio Rodríguez e Pablo Milanes negli anni settanta.

Siamo poi rimasti ancora nel Caribe. Qualche chilometro più a sud di Cuba c’è la Giamaica. Vincenzo D’Agostino e John McKay sono venuti a raccontarci del loro ultimo progetto, Morena Dub. Recentemente rientrati da Roma dove hanno partecipato al LPM (Live Performance Meeting), Vincenzo e John ci hanno spiegato le origini della musica Dub nella Giamaica di qualche decennio fa e la sua attuale diffusione in Europa. Una musica che si lega direttamente alla terra, alle radici dell’uomo e alla natura. Un progetto che unisce un italiano e un colombiano residenti ed attivi musicalmente qui a Barcellona.

Con Serena ci siamo poi soffermati sulle molte notizie politiche. Dalle ultime news dalla AcampadaBcn e dalle altre città spagnole (Valencia e Madrid soprattutto) all’importante referendum italiano del 12 e 13 giugno. Mentre la nave di Ricominciamo da tre (il nuovo sbarco degli italiani residenti in Spagna) stava arrivando a Roma, con Serena e con Eugenio abbiamo parlato del nucleare, di energie rinnovabili e dell’importanza di andare a votare questo fine settimana per difendere il nostro futuro. La musica che ci ha accompagnato non è stata casuale: da Three Miles Down di Gil Scott-Heron a Toxicity dei System of a Down. Ma soprattutto quello slogan che non dovremmo mai dimenticare in un tempo in cui il consumismo impera e la rivoluzione neoconservatrice ha ritrovato -purtroppo- un nuovo slancio: Lavorare con lentezza del compianto Enzo Del Re. Buon ascolto!

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