Di viaggi nel Sahara Occidentale, di AcampadaBcn e di buona musica (1 luglio 2011)

Con la nuova sigla di Zibaldone abbiamo aperto la prima puntata di luglio del nostro programma in italiano non solo per italiani. Riccardo Massari Spiritini, che ce l’ha fatta pervenire, ci ha scritto che «La sigla era in una bobina trovata nella spazzatura dei magazzini della RAI di Roma quando avevo 16 anni, era per un programma del 1956 che non si fece, non si sa di chi e non si sa perché decisero di sopprimerlo. Forse la pubblicità di un amaro Zibaldone o qualcosa del genere. La voce del locutore é andata perduta, ho messo la mia per questa edizione rinnovata…» e questo è il risultato, cari amici. Ascoltare per credere.

Bene, questo venerdì tanta politica e tanta musica. Questo è il succo del discorso. Abbiamo iniziato con Jara Cosculluela, appena rientrata da un viaggio nel Sahara Occidentale, la ex colonia spagnola tra Algeria, Marocco e Mauritania, occupata dalla fine degli anni Settanta dalla monarchia marocchina. Jara ci ha raccontato la sua esperienza ad Al-Aiun, con le storie di un popolo oppresso e martirizzato e dimenticato dall’Europa. Jara ci ha immerso nelle vite di intere famiglie di saharawi, con le brutali torture subite e le silenziose sofferenze. Un pezzo di storia che pochi hanno il coraggio di ricordare, un presente duro e drammatico che pochissimi hanno il coraggio di raccontare.

Ci è venuta poi a trovare anche Anais, anima e cuore di Sexophonia, in partenza per il Perù. Un saluto agli ascoltatori di Radio Contrabanda e una bella e lunga chiacchierata in compagnia di Serena e Laura sul Movimento 15 M e sull’Acamapada Barcelona. Un mese e mezzo di lotte, i nuovi sviluppi e le nuove proposte del movimento, lo sgombero di Plaza Catalunya da parte delle forze dell’ordine della Generalitat di Catalunya e molto altro. Questo in fin dei conti è il maggiore e più visibile successo del Movimento 15 M: aver risvegliato in molti di noi la necessità e la voglia di parlare di politica, di ascoltare e parlare e di pensare la società ed il mondo in cui viviamo. Questo in fin dei conti è quello che abbiamo fatto in questa puntata di Zibaldone. E il tutto, con una carrellata di novità e di grandi pezzi della musica nostrana e di altre latitudini. Non potevamo far meglio che concludere con la libertà secondo Luigi Tenco, il vaffanculo recitato, gridato e ri-urlato da un indimenticabile Piero Ciampi e con quel Lucio Battisti che cantava «Ancora tu, mi sorprende lo sai, Ancora tu, ma non dovevamo vederci più»… Buon ascolto!

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