Di fabbri anarchici, di rock snob e di un nuovo giovane Olden (25 novembre 2011)

Mentre stava scendendo la notte in un soleggiato pomeriggio d’un dolce novembre, Zibaldone ha iniziato un’altra full immersion nella cultura e nella musica italiana. Ma non solo italiana, come potrete vedere se avete la pazienza necessaria ad ascoltare le due ore di programma. In compagnia di molti amici e aficionados delle radio libere, abbiamo voluto cominciare con un pezzo proveniente dagli States degli anni Settanta: i mitici Black Merda con Prophet, consigliatoci da Nimo Gandhi, un giovane cantautore di New York che vi faremo conoscere nelle prossime settimane. Ma, bando alle ciance, entriamo immediatamente in questa puntata di Zibaldone!

È venuto a trovarci Claudio Venza, docente di storia contemporanea dell’Università di Trieste e direttore, con Alfonso Botti, della rivista Spagna Contemporanea, con cui abbiamo parlato di un personaggio poco conosciuto della politica italiana: l’operaio e militante anarchico Umberto Tommasini (1896-1980). Claudio Venza ha dedicato recentemente un libro a questo personaggio dalla vita avventurosissima tra la Trieste asburgica e quella del secondo dopoguerra, passando per la lotta contro il fascismo nell’Italia dei primi anni Venti e nella Parigi dell’esilio e nell’attivissima difesa della Repubblica nella Spagna della Guerra Civile. Un personaggio senza ombra di dubbio scomodo, sia per le destre sia per le sinistre, che ha rischiato la vita in più d’una occasione, tra un tentativo di assassinio a Mussolini nel 1926 e gli scontri con i comunisti nella Spagna repubblicana del 1937, che lo portarono davanti ad un plotone d’esecuzione…Claudio Venza ha raccontato la vita di Tommasini in un interessantissimo libro, che si presenta come un’intervista fatta allo stesso militante anarchico negli ultimi anni della sua vita e che è uscito proprio in questi giorni sia in un’edizione in catalano (Umberto Tommasini, L’anarquista de Trieste. Memòries d’un indignat del segle XX, a cura de Claudio Venza, Llibres de Matrícula, 2011) sia in un’edizione in italiano (Umberto Tommasini, Il fabbro anarchico. Autobiografia fra Trieste e Barcellona, a cura di Claudio Venza, Roma, Odradek, 2011), che verrà presentata alla Libreria Italiana Le Nuvole di Gràcia, il prossimo venerdì 2 dicembre alle 19.30.

Dalla storia di un agguerrito anarchico triestino alla storia di un agguerrito cantautore perugino, Olden, al secolo Davide Sellari. Olden ci ha raccontato la sua di storia, da Perugia a Barcellona, tra il lavoro in una grande banca e la voglia di lasciare computer e conti correnti e di mettersi sul serio a suonare. Alla fine, grazie a molta volontà e una piccola dose di fortuna, Olden ci è riuscito ed ha fatto della musica la sua vita come dimostra questo suo primo lavoro omonimo, Olden appunto, prodotto qualche mese fa dalla casa discografica indipendente barcellonese Daruma Records.

Tra storie di vita vissuta, progetti in ballo, concerti nei locali del barrio chino e tour italiani, Olden ci ha fatto ascoltare i due bei singoli di questo album, You e Jim & Jane, e ci ha anche deliziato con un pezzo unplugged in diretta, Once Again. Se volete sapere qualcosa di più su Olden e conoscere le prossime date dei suoi concerti, date un’occhiata qui. Ma ci permettiamo di ricordarvi il prossimo concerto qui a Barcellona di Olden alla Sala BeCool, il prossimo venerdì 2 dicembre, alle 21h30, in compagnia di Campai e Venturados, altri due gruppi attivi nella ciudad condal.E poi l’atteso ritorno del nostro caro Angelo (Battisti-Mogol dixit) con la sua mitica sezione, Volatili per Diabetici. Ancora una volta Angelo ci ha riportato indietro di qualche decennio facendoci scoprire dei grandi maestri della musica rock d’oltreoceano (ma non solo), e simpaticamente e spocchiosamente prendendosi gioco di quelli che si potrebbero definire i rock snob. Insomma, per capirci i rock snob sarebbero quelli che ci mettono alle strette e ci fanno sentire degli ignorantelli, sciorinandoci le loro infinite conoscenze, in questo caso di musica e cultura rock. Angelo ha fatto lo stesso con noi? Quello che è certo è che ci ha deliziato l’udito con un cocktail esplosivo i cui ingredienti sono stati i Pixies, i Television, i Big Star, Captain Beefheart & The Magic Band, i Beatles e i New York Dolls.

Non potevamo però lasciarvi tutta una settimana senza la tanto acclamata Trash Zone, di cui si è occupata ancora una volta la nostra cara Eva. Di chi ci ha parlato la nostra romanaccia di Zibaldone? Della voce più calorosa di tutte le Calabrie, dell’uomo del popolo, simpatico e alla buona, dell’uomo che ha fatto commuovere schiere e schiere di mamme italiche. Chi? L’indimenticabile Mino Reitano, con quel suo canto alla patria nostra in un festival di San Remo di qualche decennio fa. Sono sicuro che qualcuno storcerà il naso, ma tant’è. Anzi, forse meglio così, non credete?

Ed infine, prima di lasciarvi fino a venerdì prossimo con le parole del professore Enrique Tierno Galván, vi abbiamo dato la pillolina musicale della settimana, come buon consiglio di ciò che di buono si sta facendo al di là del Tirreno. Sono ancora una volta pugliesi, sono nati nel 2008 e in questi ultimi tre anni hanno accompagnato il fior fiore della musica attuale del Belpaese (da Caparezza a Marta sui Tubi, dalla Bandabardò agli Skiantos). Si chiamano Lola and the Lovers e dal loro ultimo album, Pissed off (2011), vi abbiamo fatto sentire Pil-lola.

Buon ascolto!

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