Di racconti del mare, di pastori sardi e di betoniere di polenta (16 novembre 2012)

È uno Zibaldone dedicato soprattutto alla musica quello di questa settimana, con la presentazione in anteprima mondiale di un album e la presenza in studio di una meravigliosa cantante. Abbiamo pensato dunque di scaldare i motori con un grande del passato, con la sua voce inconfondibile: Barry White. Non siamo però riusciti a toglierci di dosso la visita dell’ormai immancabile Bruno, il comico serio, che questa volta ci ha raccontato della sua infanzia e della sua fuga da casa…

Lasciatoci alle spalle Bruno, arriva il piatto forte della puntata. È con grande piacere che vi presentiamo in anteprima l’ultimo lavoro degli Agricantus, una delle più famose band di world e ethno music italiane. Questa volta siamo stati noi ad andare a trovare Tonj Acquaviva e Rosie Wiederkehr nello studio del gruppo, dove è stato prodotto questo meraviglioso Kuntarimari, un concept album dedicato agli oceani e soprattutto al nostro Mediterraneo. Kuntarimari in siciliano significa infatti “Racconti del mare”. Dieci pezzi ispirati a storie reali e a favole di mare, ai quali, oltre agli altri tre membri della band (Lutte Berg, Mauro Sigura, Guille Mokotoff) hanno partecipato artisti di diverse parti del mondo, come la cantante neozelandese Tamar McLeod Sinclair, il cantante sufi tunisino Mounir Troudi, il cantautore turco Onur Erbas, il rapper siciliano Jaka e il flautista nepalese Binod Katuwal. Kuntarimari verrà presentato dal vivo proprio a Barcellona nel concerto che gli Agricantus daranno giovedì 22 novembre nell’ambito del Festival Cose di Amilcare. Per maggiori informazioni, cliccate qui.

La Repressione Today era nata lo scorso aprile sull’onda lunga dello sciopero generale del 29 marzo, come spazio di controinformazione, minuscolo ma tenace, davanti alla criminalizzazione del dissenso e, appunto, alla sua repressione da parte della polizia catalana, i Mossos d’Esquadra. Ora, dopo il 14 novembre, secondo sciopero generale del 2012, l’incoercibile Banzo prova a mettere un po’ di ordine nell’alluvione di dati, immagini e impressioni che hanno inevitabilmente fatto seguito alla manifestazione. Purtroppo, anche stavolta non sono mancati episodi incresciosi, dall’ingiustificabile aggressione di un ragazzino di tredici anni a Tarragona, le cui conseguenze potete vedere nell’immagine, ai nuovi casi di ferite da proiettile di gomma: il 29 marzo, tra gli altri, avevano perso un occhio due nostri concittadini, mentre ora si aggiunge a questa triste contabilità una donna di 42 anni, colpita in pieno centro intorno alle 21.00, quando la manifestazione volgeva al termine. Sono poi stati registrati i casi di un ragazzo ferito alla bocca e un giornalista dell’Agència 29 ferito alla gamba nonostante portasse evidenti segni di riconoscimento. Anche questa volta, come sempre cercheremo di aggiornarvi sugli sviluppi di questi casi che, con le elezioni catalane alle porte, si annunciano convulsi..

In questa puntata non è stata con noi la nostra carissima Eva Vignini e dunque abbiamo dovuto fare a meno del consueto appuntamento con la Trash Zone. Abbiamo però pensato di telefonare direttamente noi alla signora Gina, che, come è oramai tradizione zibaldoniana, ci ha raccontato tutto quel che ha fatto durante la settimana e ci ha aggiornato sulla ricerca del figlio “scomparso” nelle notti barcellonesi…

Nella seconda parte del programma è venuta a trovarci una cantante che avevate già conosciuto qualche tempo fa e che ha partecipato al nostro album The Zibaldone Radio Experience. E di cui, tra l’altro, abbiamo parlato indirettamente anche nella prima parte del programma, avendo collaborato all’ultimo lavoro degli Agricantus. Stiamo parlando di Tamar McLeod Sinclair, cantante e musicista neozelandese, installatasi a Barcellona da poco più di un anno. Tamar ci ha parlato dei suoi nuovi progetti e dei suoi concerti. Come quello di venerdì 16 novembre, nell’ambito dell’importante 44 Voll Damm Festival Internacional de Jazz de Barcelona. Abbiamo approfittato per farvi sentire qualche altro pezzo del suo bellissimo album, The Heart Notes, che raccoglie le esperienze umane ed artistiche di Tamar nei suoi sei anni in giro per l’Europa.

E per l’último trago di oggi ci troviamo a rovistare, come spesso capita, tra le parole strimpellate di un cantautore. Questa volta arriviamo ancor prima dell’esordio, ancor prima del primo disco: lui si chiama Boris e sta per ora mettendo in circolo canzoni sparse, in attesa che ne sorga l’album d’inizio.  Viene da Sestri Levante, paesino della costa ligure a cui Vecchioni dedicò la fine di un amore, c’è un po’ di luce del mediterraneo e un po’ di malinconia sottile ed autoironica, c’è una chitarra da menestrello e una voce che punzecchia. E tra queste canzoni «facili facili, di pratico consumo», come le descrive l’autore, ripeschiamo per voi un pezzo fuori luogo e fuori tempo: Temporali estivi.

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