Eccoci di nuovo a i microfoni di Zibaldone, puntuali come sempre, in questo venerdì pomeriggio di piena primavera e di fine mese, in questa Barcellona assolata che ha appena visto fischiare le sirene di un alquanto agitato sciopero generale. Come sempre ammainamo le vele per navigare sulle solite onde radio, ma oggi c’è una grossa variazione nell’equipaggio: il nostro caro Steven Forti, da un anno ormai voce guida di Zibaldone, il nostro uomo al timone della nave, ha deciso di salpare temporaneamente per ben altri lidi e di dare un’occhiata dall’altro lato dell’oceano, lasciandoci soli qua a giocare con microfoni e spinotti del nostro piccolo e affezionato studio. Se notate qualche rumore di fondo o qualche volume stonato in questa puntata, non ce ne vogliate: ci siamo buttati nel mare aperto con la faccia rivolta al vento e qualche disagio nella rotta è inevitabile! Stiamo provando e facendo esperimenti, stiamo lavorando per voi, l’impiccio fa parte del gioco. Ma niente paura, con Piero Pesce alla regia vi abbiamo preparato oggi una puntata piena zeppa di musica e di musicisti, di storie e progetti interessanti. Scaldando i motori con il rock’n’roll di Richie Valens, si parte!
Radio Contrabanda è una radio libera, è un collettivo autogestito e come tale ha deciso di partecipare allo sciopero del 29 marzo. Durante la giornata di giovedì avete potuto seguire la diretta della manifestazione dalle onde radio di 91.4 FM, noi oggi vi raccontiamo come sono andate le cose e cerchiamo di tirare le somme di questa giornata molto tesa e intensa. Lo sciopero generale contro la riforma del lavoro imposta dal governo di Rajoy ha riempito le strade delle principali città spagnole con affollate e partecipate manifestazioni: a Barcellona però si è registrato il bilancio più grave e cerchiamo di capire perchè. Certo, la giornata è stata caratterizzata fin dal mattino da numerosi episodi di tensione, con banche aggredite e cassonetti incendiati, e si potevano prevedere momenti di scontro: eppure l’azione brutale dei Mossos d’Esquadra, che hanno impedito e bloccato la manifestazione unitaria e autorizzata del pomeriggio, aggredendola quasi da ogni lato quando ancora non era uscita da Plaza Catalunya, non ce l’aspettavamo. Sindacalisti, studenti, pensionati, comitati di quartiere, tutti si trovavano in quella piazza e tutti hanno faticato a trovare una via d’uscita. Almeno venti persone hanno registrato ferite gravi e un ragazzo rischia di perdere l’occhio per colpa dei famigerati pallettoni di gomma. Siamo affranti e siamo arrabbiati, e abbiamo voluto dirvelo. Consigliamo anche di tenersi informati sui fatti della giornata del 29 marzo e sull’azione dei Mossos consultando questo sito. Inoltre, sull’utilizzo indiscriminato e irregolare dei pallettoni, sempre utile il monitoraggio costante dell’associazione Stop Balas de Goma. Qui potete trovare una ricostruzione video della giornata del 29 marzo a Barcellona.
Parliamo di sciopero e di scioperati, di vaga e di vagos, parliamo della rumba allegra e impegnata di Tito Garraf e della sua band, ospite oggi nel nostro studio. Tra un battere di mani e uno scuotere di anche, tra una rumba e l’altra, abbiamo parlato anche di scioperi, di crisi economica e del movimento degli Indignados, a cui Tito ha dedicato una canzone che vorrebbe essere anche un inno, la Rumba indignada appunto. Continueremo a seguire la guitarra ventilada di Tito e della sua band di Mediocres attraverso il suo suo blog.
Sulle note di Atto secondo degli Zen Circus, è comparsa in studio la nostra Eva Vignini. Chi sarà il personaggio di questa settimana? Prima di presentarlo il nostro telefono a rotella ha iniziato a squillare: Steven e Riccardo dal centro di Manhattan si sono ricordati di noi, tra birre hot dog e sole americano ci mandano i loro saluti d’oltreoceano. Zibaldone attraversa le onde radio ed anche l’Atlantico, viva!
E dagli States arriva anche il personaggio della Trash Zone di oggi: luci colorate, danze un po’ isteriche, odioso accento nasale e avanspettacolo luccicante. E’ proprio lei, Heather Parisi, la giovane promessa del balletto classico data in pasto alla televisione spazzatura degli anni ottanta, l’adolescente con il sogno di diventare «la showgirl più importante del mondo», la ballerina che ci ha insegnato che «la formica non cicale mica». In anticipo sui tempi, la bionda Heather c’insegnò soprattutto che la tivù è sacrosanta, un altare al quale è lecito bruciare financo una brillante carriera, un luogo dove il talento non serve ed è meglio buttarlo, giacchè l’importante è apparire e agitare le natiche. Per cui la quale, appunto.
Mentre ci ascoltiamo Dolce amore del Bahìa di De Gregori il nostro studio si affolla con i numerosi esponenti di una band messicana, anzi due: El Mastuerzo, leggendaria figura del rock messicano, ha portato con se le sue due formazioni, la storica Botellita de Jerez e la «giovane» Jijos del Maiz, ospite al Festival Barnasants il 31 marzo. Il guacarock del Mastuerzo ha attraversato decenni e continenti, è una salsa di avocado cipolla e lotta di classe, un cockctail di cumbia e di blues, di satira irriverente, di allegria festosa e di impegno politico. E’ stato un vero piacere avere con noi ospiti così navigati, che hanno riempito il nostro studio di racconti e di progetti artistici d’ogni tipo (dalla musica al cinema alla pittura), di lotta politica e cultura messicana, di chitarre rock e ritmi folk. Suoneranno anche in Italia nei prossimi mesi, non fateveli scappare!
E per concludere questa puntata di sciopero e di musica, il consueto consiglio musicale della settimana: è un cantautore, ha vent’anni ed è di Palermo, nel 2011 è uscito il suo album d’esordio Ho poca fantasia, eppure è fantasioso ed ironico. E’ Niccolò Carnesi, da poco ha sfoderato un album nuovo, Gli eroi non escono il sabato, dal quale ci ascoltiamo il singolo Molenskine.
Zibaldone andrà in vacanza per le comandate feste pasquali, torneremo tra tre settimane tutti pieni di primavera e di aprile. Saluti a tutti, e come diceva sempre il nostro caro Roberto.. Feu bondat!