Berlinguer, ti vogliamo bene! (14 febbraio 2025)

Il 2024 è stato il quarantesimo della morte di Enrico Berlinguer e il 2022 il centenario della nascita. Molte sono le iniziative che hanno ricordato il più amato segretario del Partito Comunista Italiano: mostre, documentari, libri… Tra questi, ci sono anche due volumi pubblicati in Spagna: Berlinguer y Europa. O los orígenes del socialismo en libertad (Icaria, 2023) e Barcelona, capital de l’eurocomunisme. Berlinguer i el míting de la Monumental del 1978 (Icaria, 2024).

Di questi progetti editoriali e della figura di Berlinguer ne parliamo con il curatore, Marcello Belotti, e con lo storico Alexander Hobel, co-curatore della mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, che in questi mesi si può visitare in Sardegna, e curatore di La pace al primo posto. Scritti e discorsi di politica internazionale (1972-1984) di Enrico Berlinguer (Donzelli, 2023).

Ci ha accompagnato la musica di Danilo Rea (Song for Enrico), Lucio Dalla (Ho cambiato la faccia di un dio), Iosonouncane con Daniela Pes (I funerali di Enrico) e Nanni Svampa, Lino Patruno e Ria De Simone (Coro del Compromesso Storico).

Le Ultimissime

– Último trago: Murciano Total – Bandera Blanca (Bandiera bianca, Franco Battiato – 2013)

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Respinti all’Ariston. Vol. 3 (7 febbraio 2025)

Per i cantanti ci sono molti modi per rimanere esclusi dalla liturgia del Festival di Sanremo, l’unico evento ormai capace, anche più della Nazionale, di riunire un popolo intero a commentare davanti ad uno schermo o a schierarsi furiosamente sui social.

Il più comune, sperimentato ormai da migliaia di artisti, è di presentare uno o più brani alla commissione selezionatrice e vederseli respinti per i motivi più disparati (e spesso secondo criteri odiosi, quali la popolarità o addirittura la telegenia). Ma può anche accadere che si sia selezionati, e poi la casa discografica ritiri il brano per protestare contro la non ammissione di un altro; oppure che l’organizzazione chieda di modificare il brano, pena l’esclusione; o, ancora, che il/la cantante litighi con i propri discografici, decidendo di ritirarsi all’ultimo momento…

Eccoci quindi arrivati al terzo capitolo di “Respinti all’Ariston”, la serie che esplora il what if? di Sanremo dagli anni Cinquanta ad oggi.  Neanche quest’anno vi proponiamo i Jalisse, che sommano questa terza esclusione di fila alle trentotto dal Festival ufficiale (raggiungendo così un nuovo record), ma vi presentiamo undici brani che spaziano dal pop più classico alla canzone d’autore, passando per la prima new wave e toccando anche il genere demenziale.

Questa la scaletta della puntata:

Katyna Ranieri, Zingara (1955); Louiselle, Ascoltami (1965); Riccardo Del Turco, Parla di te (1965); Mia Martini, L’amore è il mio orizzonte (1976); Chrisma, Lola (1977); Ric e Gian, Ma perché (1981); Marcella Bella, Nell’aria (1983); Paolo Pietrangeli, Caucciù (1999); Avion Travel, Se veramente Dio esisti (2018); Paolo Benvegnù, Avanzate, ascoltate (2011); La Crus, Mangia dormi lavora ripeti (2024).

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Tutto il calcio – Assi d’oltrefrontiera (31 gennaio 2025)

1995: esattamente trent’anni fa la sentenza Bosman rivoluzionava il calcio europeo, togliendo ogni limite alla presenza di giocatori comunitari e portando alla situazione attuale, che vede spesso squadre di Serie A senza nemmeno un italiano in campo. E pensare che nel 1980, quando l’Italia riapriva le frontiere dopo quindici anni di blocco, ogni squadra, di stranieri, poteva schierarne al massimo uno…

Siamo ormai al terzo capitolo della nostra serie “Tutto il calcio canzone per canzone”, e fra le migliaia di canzoni sul calcio scritte in giro per il mondo, stavolta ne abbiamo scelte 11 legate da un filo comune: gli assi stranieri che hanno giocato nel campionato italiano.

Dagli “oriundi” degli anni Cinquanta agli idoli degli Ottanta, fino ai giorni nostri, dai cantanti più o meno improvvisati ai cantautori innamorati del pallone, troverete come sempre un po’ di tutto: pop, oldies, rock, brani strumentali, easy listening, samba, hip hop, indie. Buon ascolto!

Questa la scaletta della puntata:

Orchestra California (canta Jim Flaminio), Sivori da ballare (1961); Lennart »Nacka» Skoglund, Vi hänger me’ (1958); José Altafini, La rosa (1967); Carlo Celi, Trevor Francis (1984); Jorge Ben Jor, Falcão (L’Ottavo Re di Roma) (1983); Movimento Artistico Pesante, Van Basten (2013); Alexi Lalas, Kickin’ Balls (1994); Yeah, Mr. Bergkamp (1996); Dionysos, Platini(s) (2012); Willie Peyote, Glik (2013); Maistah Aphrica, G. Weah (2019).

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Frantumare le distanze. Omaggio a Paolo Benvegnù (24 gennaio 2025)

Lo scorso 31 dicembre ci ha lasciato improvvisamente Paolo Benvegnù, uno dei più amati cantautori italiani. Paolo ha lasciato un grande vuoto. A lui abbiamo voluto dedicare questa puntata di Zibaldone per ripercorrere una carriera iniziata negli anni Novanta con gli Scisma e continuata, a partire dall’apprezzato Piccoli fragilissimi film (2004), come solista. Ma Paolo ha sempre amato collaborare con tanti artisti e amici. E proprio questo è il fil rouge che abbiamo voluto seguire in questo omaggio. Ci accompagnano Berardo Staglianò (Sentieri Sonori, Radio Ara – Lussemburgo) e Olden che ha coinvolto Paolo nel suo ultimo album, La fretta e la pazienza (2024).

Di Paolo Benvegnù ci siamo ascoltati Cerchi nell’acqua (con l’Orchestra Multietnica di Arezzo), Nel silenzio, Io e il mio amore (live Radio Ara), Italia pornografica, America (con Petra Magoni, Monica Demuru, Ares Tavolazzi) e Atmosphere. Degli Scisma vi abbiamo proposto Jetson High Speed.

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Cosa possiamo aspettarci da Trusk? (17 gennaio 2024)

Il 20 gennaio si terrà la cerimonia di insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti d’America. Cosa possiamo aspettarci da questo secondo mandato del leader del movimento MAGA? Che ruolo giocherà Elon Musk? Il ritorno di Trump alla Casa Bianca segnerà la fine della democrazia negli USA? L’ordine liberale internazionale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale è arrivato al capolinea? Che impatto avrà tutto ciò sul governo italiano guidato da Giorgia Meloni? Di tutto questo abbiamo parlato insieme al giornalista e saggista Leonardo Bianchi e al corrispondente de La Vanguardia in Italia, Francesco Olivo.

Ci ha accompagnato la música di REM (It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)), Creedence Clearwater Revival (Fortunate son), The O’Jays (Love train) e Barbara Dane (I hate the capitalist System)

Último trago: Tony Orlando & DawnTomorrow’s Got to Be Sunny (Far finta di essere sani, Giorgio Gaber, 1975).

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Compost incondizionato (10 gennaio 2025)

Era da un po’ che qui a Zibaldone non dedicavamo interamente una puntata a interviste con musicisti che ci parlano dei loro nuovi dischi. Dunque, per iniziare bene il 2025 – anno che, detto en passant, non comincia sotto i migliori auspici, politicamente parlando – abbiamo voluto con noi due artisti davvero a tutto tondo, geniali e intelligenti, che non smettono mai di stupire. E, tra l’altro, molto prolifici.

Parliamo del torinese Paolo Rigotto che ci presenta il suo “settimo gingillo”, Compost – da cui ci siamo ascoltati E se mi va e il brano che dà il titolo all’album – e del reggiano Fabrizio Tavernelli che ci parla di Resa incondizionata, da cui vi abbiamo proposto Pomodori e Ci sta.

Piccolo omaggio a Paolo Benvegnù (Breve storia di Francesco C, classe 1929)

Le Ultimissime

Último trago: César Costa – Lisa de los ojos azules (Lisa dagli occhi blu, Mario Tessuto, 1970)

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Le canzoni di Natale Vol. VII (20 dicembre 2024)

Si avvicina un altro Natale e quindi ecco arrivare, ormai per la settima volta,  lo speciale di Zibaldone dedicato alle canzoni natalizie: una serie indubbiamente longeva, ma che potrebbe potenzialmente durare per decenni, considerata la mole spaventosa di musica che questa festività ha generato. Fate di questo speciale ciò che volete: usatelo per insinuarvi meglio nel clima delle feste, o per fuggire dalla retorica melensa alla quale i mezzi di comunicazione difficilmente rinunciano. Noi, da parte nostra, faremo del nostro meglio per portarvi in giro per il mondo con artisti provenienti da Stati Uniti, Cuba, Francia, Kenya, Brasile, Catalogna, Italia, Giappone e Gran Bretagna e tutto questo in appena un’ora, perché non temiamo confronti con Giulio Verne. E no, non temete, quella canzone natalizia almeno noi non ve la faremo sentire mai.

Con questa puntata, Zibaldone si prende una meritata pausetta. Ma torneremo, carichi come non mai, il prossimo 10 gennaio 2025! Buone feste!

Questa la scaletta della puntata:

Gayla Peevey, I want a hippopotamus for Christmas (1953); Álvarez Guedes, Cada vez que pienso en ti (1977); Edna Gallix, Petit Papa Noël (1977); Orchestre Baba National, Kakolele Viva Christmas (pt. 2)  (1976); João Gilberto, Presente de Natal (1961); Marvin Gaye, I want to come home for Christmas (1972); El Petit de Cal Eril + Anímic, Caga tió (2009); Renzo Zenobi, Corriera di Natale (1981); Inokashira Rangers, Merry Christmas, Mr. Lawrence (Ryuichi Sakamoto cover, 2020); The Futureheads, Christmas was better in the 80s (2010); The Sonics, Don’t believe in Christmas (1965).

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Il Rapporto Italia – dicembre 2024 (13 dicembre 2024)

Il 2024 sta per concludersi, e visto che l’ultimo Rapporto Italia risaliva ormai allo scorso marzo (e alla scorsa stagione del programma), eccoci tornare alla carica con la quarta edizione di questo format: una panoramica sulle uscite italiane degli ultimi mesi, partendo proprio da marzo per arrivare fino alla fine di novembre, con la volontà di spaziare fra generi diversi e coordinate artistiche anche lontane: post-punk, pop alternativo, indie folk, lo-fi, psichedelia, alt-folk, math rock, emo, kraut, ambient, e altre sfumature che le benedette e maledette etichette fanno fatica a veicolare. Vi convocheremo fra qualche mese per il prossimo Rapporto: intanto godetevi questo e aiutateci a esplorare il nostro amatissimo sottobosco italiano.

Questa la scaletta della puntata (tutti i brani sono del 2024):

Porta d’Oro, ; Lepre, Acufene;  Gaia Morelli, Geografia; Sleap-e, Poetry; Francesca Bono, The trick; Nic T., Morpheus; Guinevere, I need a glass of water; Stato Brado, Asini!; Milo, Snacky; Volkwerk Folletto, Rokko-Kokko; Michael It’z, Coccinella.

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L’anarchico che tentò di uccidere Mussolini (6 dicembre 2024)

Il Novecento è ricco di vite incredibili. Una di queste, quasi sconosciuta, è quella dell’anarchico Bruno Castaldi. Nel 1921, reduce dalla Grande Guerra, tentò due volte, da solo, di uccidere Mussolini. Non perdonava al fondatore del fascismo di avere tradito la causa socialista. Ricercato dal regime, è poi stato per oltre un quarto di secolo esule in mezza Europa e Nord Africa, finendo a combattere con i repubblicani nella Guerra Civile spagnola e con gli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Ne parliamo con il giornalista Onide Donati, autore insieme a Aurora Castaldi, figlia di Bruno, di Io contro il Duce. Una storia di amore e d’anarchia (Strisciarossa/AIEP, 2023).

Ci ha accompagnato anche la musica di Calibro 35 feat. Marco Castello (Lunedì cinema), Dio Valzer (Stornelli d’esilio), Les Anarchistes (A las barricadas), Nino Rota (Twist delle scarpe) e Bruno Schiavo (Amores incríveis).

Le Ultimissime

Basilio Santini

Último trago: Piero (De Benedictis) La caza al Bisonte (La caccia al bisonte, Ivano Fossati e Gianni Morandi, 1976)

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La moda juvenil: gli anni della Movida (II) (29 novembre 2024)

Continuiamo il nostro viaggio nella Movida madrilena…

Questa la scaletta della seconda e ultima puntata:

Alaska y Los Pegamoides, Bailando (1982); Alaska y Dinarama, Ni tú ni nadie (1984); Los Nikis, Olaf el vikingo (1985); Polanski y el Ardor, Ataque preventivo de la URSS (1982); Aviador Dro, Nuclear, sí (1982); La Mode, El eterno femenino (1982); Alphaville, La escalera (1983); Parálisis Permanente, Autosuficiencia (1982); Golpes Bajos, No mires a los ojos de la gente (1983); Siniestro Total, Me pica un huevo (1983); Farmacia de Guardia, Soy un cadaver (1985); Gabinete Caligari, Al calor del amor en un bar (1986).

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La moda juvenil: gli anni della Movida (I) (22 novembre 2024)

Movida: nel linguaggio giornalistico italiano, da qualche anno questa parola indica con una certa frequenza la vita notturna. Ma il termine ovviamente viene da più lontano e ha un significato molto più vasto e, almeno in parte, sfuggente. Quella della Movida madrileña è una storia tanto breve quanto complessa, che ci riporta alla prima metà degli anni ’80,  nel contesto tumultuoso e vitale della transición democratica, e che interessa una molteplicità di ambiti espressivi (come per esempio il cinema, con una figura internazionalmente nota come Pedro Almodóvar). Ma in queste due puntate parleremo soltanto di musica: perché di quel movimento culturale fu una delle espressioni più significative, perché in quel breve periodo se ne produsse davvero tanta e perché fu molto spesso interessante e piacevolmente eccentrica. E se volete, anche perché, mentre ovviamente in Spagna si continuano a versare i proverbiali fiumi d’inchiostro su un periodo mitizzato come pochi, in Italia si sa pochissimo di un sound e una estetica che seppero interpretare in modo personalissimo le più internazionali coordinate della new wave: nella consapevolezza che qualcosa andrà lost in translation pensiamo che sia una storia che vale la pena esplorare.

Questa la scaletta della prima puntata:

Mecano, Maquillaje (1982); Tos, Máquinas (1979); Nacha Pop, Chica de ayer (1980); Los Secretos, Fuertes emociones (1981); Radio Futura, Enamorado de la moda juvenil (1980); Paraíso, Vacaciones en la morgue (1983); Glutamato Ye-Yé, Todos los negritos tienen hambre y frío (1984); Derribos Arias, Branquias bajo el agua (1982); Sindicato Malone, Sólo por robar (1982); Ciudad Jardín, Emmanuelle negra (1985); Las Chinas, El hombre salvaje (1980); Zombies, Groenlandia (1980).

 

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Voci da Valencia (15 novembre 2024)

L’alluvione che lo scorso 29 ottobre ha sommerso parte della provincia di Valencia ha causato oltre 200 morti e danni incalcolabili. Le immagini delle strade sommerse di acqua e fango di Paiporta e altri comuni limitrofi hanno fatto il giro del mondo. Anni di cementificazione del territorio e la negligenza dell’amministrazione regionale in mano alla destra sono state le due principali cause del disastro. Proviamo a fare il punto di quello che è successo e di qual è la situazione ora insieme a Giuseppe Grezzi, assessore del Comune di Valencia tra il 2015 e il 2023 e attualmente consigliere dell’opposizione, e con Manuel Scarponi, sammarinese residente a Valencia da oltre vent’anni che ha aiutato come volontario nelle scorse settimane.

Ci ha accompagnato la musica di Julio Bustamante (Sur del corazón), Ricky Gianco (Il deserto è pulito), Joan Manuel Serrat (Plany al Mar) e Talking Heads ((Nothing But) Flowers).

Le Ultimissime

Último trago: Fedra y Maximiliano El Arca de Noé (L’Arca di Noè – Sergio Endrigo, 1970)

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Free Toomaj! (8 novembre 2024)

Il rapper iraniano Toomaj Salehi è in carcere da quasi tre anni solo per aver difeso con le sue canzoni i diritti fondamentali, aver criticato il regime degli ayatollah e aver sostenuto il movimento Donna, Vita, Libertà. Condannato a morte da un tribunale rivoluzionario, la condanna è stata poi annullata nel giugno scorso ed ora è in attesa di una nuova sentenza. A lui dedichiamo questa nuova puntata di Zibaldone per chiederne la libertà.

In occasione del Premio Tenco tenutosi a Sanremo ad ottobre, Toomaj è stato insignito del Premio Yorum, riconoscimento per gli artisti che lottano per la libertà e la democrazia in tutto il mondo mettendo a rischio la propria vita. Il premio prende il nome dal Grup Yorum, storica band turca che sta soffrendo da ormai un decennio la censura e la repressione del regime di Erdogan. Tre dei membri del Grup Yorum sono morti nel 2020 dopo lunghi scioperi della fame, iniziati nella carceri turche. Ne parliamo con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e con il rapper reggino Kento che a Toomaj ha dedicato il suo ultimo brano e che ha partecipato al Tenco 2024.

Ci ha accompagnato la musica del Grup Yorum (Çav Bella e Bandiera Rossa), Toomaj Salehi (Mouse Hole/Soorakh Moosh e Bazmande) e Kento (Free Toomaj, Illegale e Tutto e subito).

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Il Cantamostri (1 novembre 2024)

Non preoccupatevi, non ci siamo sbagliati: Halloween era ieri. Ma alla fine per noi si tratta di un pretesto, quindi un giorno più o uno in meno non fanno troppa differenza (e volendo, potete ascoltarci per riprendervi dai festeggiamenti).

Dopo la puntata dello scorso anno, dedicata alle colonne sonore della grande stagione dei gialli e horror all’italiana, proviamo ad affrontare di nuovo le suggestioni legate a questa festività con un monografico dedicato ai mostri, che di Halloween sono i protagonisti assoluti. L’argomento è sterminato quanto vago, le scelte possibili quasi infinite, e probabilmente esistono altri universi che differiscono dal nostro solo per la scaletta di questa puntata di Zibaldone. Ma la fantascienza adesso non ci interessa, pensiamo ai mostri: come al solito, per tenere fede al nome del nostro programma, abbiamo scelto la via dell’eclettismo. Vi aspettano sigle dei cartoni animati, pop più o meno alternativo, liscio, doo wop, samba, garage, afro beat, dark, indie folk, saltellando avanti e indietro fra il 1943 e il 2012. Non vi garantiamo che avrete paura, ma non dovrete avere paura di annoiarvi. Buon ascolto!

Scaletta della puntata: I Mostriciattoli (Che paura mi fa, 1983), Tullio Ferro, (Licantropo, (1986), Orchestra Luison e Mariani (Vampiro di Romagna, 1978), Bobby “Boris” Pickett (Me and my mummy!, 1962), Roberto Paiva (Frankenstein, 1956), Bonet de San Pedro (Raska yu, 1943), Aristides Moreno (Espectros, 2005), Jan Davis (Watusi zombie, 1964), Fela Kuti (Zombie, 1977), Bauhaus (Bela Lugosi’s dead, 1979), Lau Nau (Ystäväni Nosferatu, 2012).

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In viaggio verso casa (25 ottobre 2024)

Regista, attrice e ricercatrice, Valentina Bischi fa teatro da oltre vent’anni. Dal 4 al 15 novembre sarà a Barcellona per un progetto intitolato “Con le mani. Casa”, un laboratorio di narrazione teatrale rivolto a tutte le donne che hanno vissuto qualunque tipo di esperienza migratoria. Cosa intendiamo con la parola “casa”? Quando e come ci sentiamo nuovamente a casa? Come è possibile ricostruire una “casa”? Il laboratorio si terrà alla Lleialtat Santsenca e il risultato del progetto sarà presentato il 19 e 21 novembre alle 19. Con lei parliamo anche di un altro progetto che porta avanti da alcuni anni in collaborazione con l’Università di Pisa, “La parola atomica”.

Roberto Vecchioni (Teatro), Iosonouncane (Stormi e Armiamoci e partite), Adriano Celentano (Il ragazzo della via Gluck), Gata Cattana (Lisístrata) e Sara Velardo (Migranti)

Le Ultimissime

Último trago: Maria Del Mar BonetLa Música (1995) (Enzo Gragnianiello, ‘Sta Musica, 1990)

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