Tenco 50 (4 ottobre 2024)

La Rassegna della canzone d’autore italiana, meglio nota come Premio Tenco, compie cinquant’anni. La prima edizione si tenne nel 1974 e sul palco del teatro Ariston di Sanremo salirono degli allora giovani o addirittura giovanissimi cantautori, come Ivan Graziani, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini o Antonello Venditti. E quest’anno, dal 16 al 19 ottobre, il Tenco festeggia dunque le sue nozze d’oro. Come ormai tradizione, la Rassegna è ricchissima di eventi “collaterali”, oltre alle serate all’Ariston, come gli incontri con gli artisti a mezzogiorno, i dibattiti pomeridiani o i concerti alla Pigna per l’aperitivo. Sono decine e decine i cantautori italiani e stranieri che saranno a Sanremo in quei giorni. E in questa puntata di Zibaldone abbiamo cercato di raccontarvi che cosa c’è in programma. Magari avrete voglia anche voi di visitare la città dei fiori…

Ci ha accompagnato la musica di Luigi Tenco (Lontano lontano), Edoardo Bennato (1941), Mimmo Locasciulli (Intorno a trent’anni), Samuele Bersani (Freak), Teresa Parodi (Apurate, José), Toomaj Salehi (Mouse Hole/Soorakh Moosh), Paolo Benvegnù (Marlene Dietrich), Elisa Ridolfi (Curami l’anima feat. Tony Cantò), Andrea Tarquini (Letto 26), Wayne Scott (They unload the black wood), Pino Daniele (Je so pazzo) e Francesco Guccini (Il Vecchio e il bambino).

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Voci dall’America (27 settembre 2024)

Come ormai tradizione, a fine settembre inizia una nuova stagione di Zibaldone. E dunque rieccoci qui al pie del cañón, come si dice in Spagna. Ci troverete fino al mese di luglio ogni venerdì dalle 17 alle 18 su Contrabanda FM a Barcellona.

Quest’oggi abbiamo voluto iniziare il nostro “viaggio” da lontano, più precisamente dagli Stati Uniti, per sentire come si sta vivendo una delle campagne elettorali più polarizzate e cruciali della storia dalle voci di italiani residenti là da tempo. Non c’è bisogno di ricordare che si voterà il prossimo 5 novembre e che nel caso di una vittoria di Donald Trump su Kamala Harris la fine della democrazia negli USA potrebbe diventare una realtà e non più solo la tematica di qualche film distopico. Ne parliamo con Ricky Russo da New York e Alessio Piras da Albuquerque, in New Mexico.

Ci ha accompagnato la musica di Stevie Wonder (Higher ground), Jesse Malin & Bruce Springsteen (She Don’t Love Me Now), Jack White (That’s How I’m Feeling), Sam & Dave (Hold on, I’m coming), The Kiffness (Eating the Cats ft. Donald Trump), Roy Ayers (It ain’t your sign it’s your mind)

Último trago: Colonel PipoBasta ya

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Le canzoni dell’estate. Vol. VII (19 luglio 2024)

Quella che termina oggi, per il nostro Zibaldone, è stata una stagione di grandi cambiamenti: nuovo formato, nuovo orario, nuova sigla, e ben quaranta puntate. E nonostante tante novità, la conclusione non potrebbe essere più tradizionale: torna addirittura per la settima volta, lo speciale dedicato alle canzoni dell’estate. Il concept è sempre quello, semplicissimo: canzoni che parlano più o meno direttamente della stagione, in teoria, più spensierata dell’anno. Per il 2024 abbiamo approntato una scaletta particolarmente internazionale, con pezzi provenienti da Italia, USA, Regno Unito, Francia, Giappone, Svezia, Germania, Portogallo, Spagna, partendo dagli anni ’60, decennio per eccellenza della canzonetta balneare, e arrivando fino al giorno d’oggi, con la consueta, imprevedibile, varietà stilistica, fra pop, soul, alternative, punk, elettronica, con pennellate sperimentali.

Questa la scaletta della puntata:

Riccardo Del Turco, Luglio (1968); Mina, La ragazza dell’ombrellone accanto (1963); I Ragni, Nell’acqua salata (1964); Gladys Knight & The Pips, Summer sun (1975); The Undertones, Here comes the summer (1979); Angeleri, Un estate di sesso (1983); Richard Gotainer, Youpi, c’est l’été (1982); Yo la Tengo, The summer (1990); Kaneko Ayano, Summer Vacation (2018); Refused, Summerholidays vs. Punkroutine (1998); Ludger, Sommerferien in der DDR (2017); Flipping Candy, Summer is ending too soon (2022) Gatos Negros, Una rotonda sul mare (cover Fred Bongusto, 1964).

Buona estate! Ci risentiamo, come sempre, a settembre!

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Trent’anni fa: il divo Giulio (12 luglio 2024)

Continua il nostro ciclo di puntate intitolato Trent’anni fa. Dopo la discesa in campo di Berlusconi, Tangentopoli, la Lega Nord e l’attacco della mafia allo Stato, oggi parliamo di una figura chiave della storia della Prima Repubblica, Giulio Andreotti. Ovviamente, non ci limiteremo solo al suo ruolo tra il 1992 e il 1994, ma ne ripercorreremo la biografia insieme allo storico e saggista Aldo Giannuli, autore di Andreotti il grande regista. Settant’anni di storia politica italiana fra luci e tenebre, dalla parte del potere (Ponte alle Grazie, 2023).

Ci ha accompagnato la musica di Ahmed Malek (Un autre complot), Antonello Venditti (L’uomo falco), Teho Teardo (I miei vecchi elettori), Fabrizio Moro (Io so tutto) e Stormy Six (La ballata della DC).

Le Ultimissime

Último trago: Pino D’Angiò¡Qué idea! (1982)

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Le storie assurde di Bobo Rondelli (5 luglio 2024)

Mancava da un po’ ai microfoni di Radio Contrabanda. E mancava da un po’ un suo nuovo disco. L’ultimo, Cuore libero, era del 2021 e quello prima, Anime storte, del 2017. Parliamo di Bobo Rondelli, il famous local singer di Livorno, che ci accompagna in questa nuova puntata di Zibaldone. Qualche settimana fa è uscito un suo nuovo album, Storie assurde, in cui si diverte e fa divertire, tra sogni di essere mantenuti, storie di amori e disamori, panzane da bar, bevute colossali e vita quotidiana. Se Piero Ciampi fosse ancora tra noi, barcollando con una boccia di vino tra le mani, si avvicinerebbe a Bobo Rondelli e lo incoronerebbe come suo degno successore. Da questo suo nuovo disco, vi abbiamo proposto Mantenuto, Storie assurde, La chiappona e Il gigolò di Rotterdam.

Ci ha accompagnato anche la musica di Gerardo Balestrieri (Huyana y el pistolero), Mimì Sterrantino e Davide Campisi (Lu Diu ca vaju circannu), Gabriella Lucia Grasso (A storia di Rosa) e Eleonora Bordonaro (Culaur Sgargient). 

Último trago: Santabárbara – Cariño mío (Cugini di Campagna, Anima mia, 1975)

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Per un turismo ecosostenibile (28 giugno 2024)

Si può fare dell’ecoturismo? Ossia, si può viaggiare in modo ecosostenibile? La domanda non è retorica. Ed è quello che cerchiamo di capire in questa puntata del nostro Zibaldone insieme a Rocco D’Alessandro e Giulia Mag che da una decina d’anni portano avanti Vitamina Project, un progetto con cui hanno viaggiato in oltre una quarantina di paesi, incontrando comunità locali e associazioni che proteggono la natura e la sostenibilità ambientale, il tutto ovviamente senza utilizzare mai aerei. In questi mesi si trovano nel mezzo dell’Amazzonia per un viaggio di tre mesi che da Recife li porterà fino a Rio de Janeiro. 

Ci ha accompagnato la musica di Etran de l’Aïr (Ighre Massina), Kiwi666 (Tristi tropici), Il Sogno del Marinaio (Pedro Ten-Four), I Hate My Village (Water tanks) e Olden (Gioia negli occhi).

Le Ultimissime

Último trago: Sol Pilas – Dos Fuera de Serie: Juana y Sergio (Mila e Shiro) (1990)

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Dove va il mondo? (21 giugno 2024)

L’avanzata delle estreme destre alle elezioni europee dello scorso 9 giugno mostra non solo la difficoltà per il progetto europeo, ma anche la profonda crisi delle democrazie liberali in un mondo segnato dal ritorno delle guerre e delle tensioni tra grandi potenze. Dove stiamo andando? Le democrazie sono al tramonto e saranno sostituite da autocrazie elettorali dove i diritti saranno solo un lontano ricordo? Che ruolo ha la politica al giorno d’oggi, dopo la tanto conclamata fine delle ideologie?

Ne parliamo con Emanuele Felice, economista, professore presso la IULM, autore, tra gli altri, di La conquista dei diritti. Un’idea della storia (Il Mulino, 2022) e, con Alberto Mingardi, Libertà contro libertà. Un duello sulla società aperta (Il Mulino, 2024), e Valerio Romitelli, storico, già professore presso l’Università di Bologna, il cui ultimo libro è L’emancipazione a venire. Dopo la fine della storia (Derive e Approdi, 2022).

Ci ha accompagnato la musica di Mimì Sterrantino & Davide Campisi (A Manu Manca), Gerardo Balestrieri (Cumbia de Felipe) e Setak & Simone Cristicchi (Figli della storia).

Le Ultimissime

Último trago: Silvana Di Lorenzo – Rumores (Raffaella Carrà, Rumore, 1975)

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Trent’anni fa: l’attacco della mafia allo Stato (14 giugno 2024)

Dopo le puntate dedicate alla discesa in campo di Berlusconi, a Tangentopoli e al fenomeno leghista, torniamo con il ciclo intitolato Trent’anni fa per parlare di un altro attore, non propriamente politico, che ebbe un ruolo rilevante nella crisi della Prima Repubblica: la mafia. L’attentato di Capaci del maggio 1992 che costò la vita al giudice Giovanni Falcone fu il primo atto della strategia mafiosa contro lo stato italiano, apertasi in realtà con l’omicidio del democristiano Salvo Lima a marzo. Nel mezzo di una crisi politica che stava affossando i partiti che avevano governato il paese dalla fine del fascismo, ci furono poi l’assassinio del giudice Paolo Borsellino a Palermo (luglio 1992) e le bombe a Milano, Firenze e Roma (maggio e luglio 1993).

Ma, in realtà, la mafia fu presente in modo molto più profondo in tutta quella congiuntura storica, in traffici di armi, rifiuti tossici e droga, che legano l’omicidio di Mauro Rostagno nel 1988 e quello di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin proprio nel marzo del 1994. Ne parliamo con il giornalista Luciano Scalettari, autore, insieme a Luigi Grimaldi, di 1994. L’anno che ha cambiato l’Italia (Chiarelettere, 2010) e curatore, sempre insieme a Grimaldi, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Depistaggi e verità nascoste a 25 anni dalla morte (Round Robin, 2019).

Ci ha accompagnato la musica di Giorgio Falletti (Signor tenente), Cicciu Busacca (Che cosa è la mafia), Colapesce (Mafia e parrini), I Lautari e Carmen Consoli (Ciuri di campu), I Giganti (Lungo e disteso).

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Tutto il calcio canzone per canzone. Sezione Europa (7 giugno 2024)

A ottobre ve l’avevamo detto: aspettatevi un secondo capitolo. Di canzoni sul calcio ne sono state scritte a migliaia, e quella puntata era appena il fischio d’inizio. Il prossimo 14 giugno prenderà il via in Germania la diciassettesima edizione degli europei di calcio, e quindi ecco lo spunto perfetto per parlare di nuovo di calcio e musica, di canzoni sul calcio. Le possibilità erano infinite, questo il risultato: 13 canzoni, a volte anche solo accennate, che prendono spunto dall’albo d’oro della competizione ma poi vanno su e giù per la geografia continentale e i decenni senza preoccuparsi troppo, anche se non manca una coerenza di fondo: diciamo che c’è più o meno una canzone per ogni paese vincitore, generalmente di artisti del luogo, ma per esempio, appaiono anche Inghilterra e Yugoslavia, che l’europeo non l’hanno mai vinto, e un paio di artisti americani. Come al solito, troverete di tutto: pop, oldies, tanto groove, brani strumentali, easy listening, dixieland, hip hop, indie. Avete circa una settimana prima del fischio d’inizio di Germania-Scozia: fatene buon uso!

Questa la scaletta della puntata:

Titta e le Fecce Tricolori, Europei ’96 (Italia, 1997); Oleg Anofriyev, Futbol’nyy myach (URSS, 1961); Giannis Papadopoulos, To podósfairo (Grecia, 1965); Cockerel Chorus, Nice One Cyril (Inghilterra, 1973);  Eurokids, G.O.A.L. (Italia, 1980); Christian Bruhn, Manni der Libero (1. Teil) (Germania, 1982); Boye, Fudbal (Jugoslavia, 1990); LANZ & Kris Allen, Panenka (USA, 2023); Purple Submarine Orchestra, Zinedine Zidane (Francia, 2023); Louisiana Jazzband, Hyldest til de danske fodboldhelte (Danimarca, 1992); Ruud Gullit, Free me (Paesi Bassi, 1984); F.R.A.C., Odio eterno al fútbol moderno (Spagna, 2011); Panda Bear, Benfica (USA, 2011).

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Elezioni catalane: quali scenari? (24 maggio 2024)

Lo scorso 12 maggio si è votato in Catalogna. La vittoria dei socialisti e la sconfitta dell’indipendentismo, che per la prima volta non ha la maggioranza assoluta nel parlamento regionale, segna la fine di un ciclo politico. Ma fino a che punto? E quali sono i possibili scenari che si aprono ora? Che conseguenze avrà tutto ciò sulla stabilità del governo di Pedro Sánchez? Di questo e molto altro abbiamo parlato con Paola Lo Cascio, professoressa di Storia Contemporanea presso l’Universitat de Barcelona, e Elena Marisol Brandolini, giornalista, collaboratrice tra gli altri del Manifesto, Il Messaggero e Fanpage.

Ci ha accompagnato la musica di Tidiane Thiam (Yangue), Valeria Sturba (Le cose strane), Troffa Hamra (Thannina), Shellac (Girl From Outside)

Le Ultimissime

– Último trago: Los Caramelos – Centro de gravedad permanente (conver di Franco Battiato, anni ’90).

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Ci ragiono e canto: per Giovanna Marini (17 maggio 2024)

Lo scorso 8 maggio è scomparsa all’età di 87 anni Giovanna Marini: a lei è dedicata questa puntata di Zibaldone. Cantautrice, etnomusicologa, folklorista, nel corso della sua lunghissima carriera ha saputo armonizzare in un dialogo proficuo il versante dell’espressione artistica con la ricerca sulle musiche tradizionali e popolari italiane, contribuendo in modo decisivo alla definizione di quella che oggi riconosciamo come “canzone d’autore”. Utilizzando, riadattando, ibridando i retaggi della tradizione, Giovanna Marini ha creato un linguaggio musicale duttile e particolarmente adatto a raccontare le lotte e le aspirazioni di una parte della società italiana fra gli anni sessanta e i settanta, ma anche oltre, fino ai giorni nostri. Ne abbiamo parlato con Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco di Sanremo, che è tornato a farci visita per aiutarci a inquadrare un personaggio così importante e complesso. E ovviamente, sfidando i tempi tirannici della radio, abbiamo cercato qualche chiave di lettura anche nella produzione discografica di Giovanna Marini, con una piccola selezione di brani noti e meno noti.

Questa la scaletta della puntata (tutti i brani sono di Giovanna Marini, salvo dove specificato):

Ora è venuta l’ora (1976); I treni per Reggio Calabria (1976, qui presentata in una versione del 2002); Se il cielo fosse bianco di carta (1965); Lamento per la morte di Pasolini (1976, qui presentata in un video del 1978); Paolo Pietrangeli, Karlmarxstrasse (1974); La linea rossa (1967); Ho visto le macchine (1979); Ana Belén, Amarga tierra (2003, cover di Domenico Modugno).

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Distopie del terzo millennio (10 maggio 2024)

La distopia è il genere di moda in questo inizio di terzo millennio? Tra crisi economica e climatica, pandemie e guerre, il futuro non è più il sol dell’avvenire, ma una terra oscura, dove l’ottimismo è un miraggio. Se ci guardiamo intorno, tra film, serie televisive e romanzi, forse non è difficile dare una risposta affermativa alla domanda di cui sopra. Ne parliamo con Daniele Comberiati, professore di letteratura e cultura italiane presso l’Università di Montpellier e scrittore, a proposito del suo ultimo libro, la raccolta di racconti intitolata Il diario delle mie sparizioni (Besa Muci, 2024).

Ci ha accompagnato la musica di Olden (Fidati di me), Iosonouncane (Viudas), Tre Allegri Ragazzi Morti (Mi piace quello che è vero), Muni (Il lupo) e Ivan Graziani (L’italianina).

Le Ultimissime

– A volte (purtroppo) ritornano: Bruno, il comico serio

Último trago – Jesús »Chucho» Sanoja y su OrquestaNuestro concierto (Venezuela, 1961) (Il nostro concerto, Umberto Bindi)

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I segreti sporchi dell’Italia (3 maggio 2024)

La dietrologia, si sa, è uno sport molto praticato in Italia e il cospirazionismo è una moda un po’ dappertutto di questi tempi. Ciò non toglie che di segreti ce ne sono a bizzeffe nella storia italiana. Soprattutto di segreti sporchi. C’è bisogno di indagare, con serietà e etica professionale, per capirci qualcosa, evitando teorie complottiste. È quello che fa da anni Marco Birolini, giornalista di Avvenire e autore di Stato canaglia. Droga, armi, operazioni clandestine: gli affari sporchi dei servizi segreti italiani e stranieri (Ponte alle Grazie, 2023). Parliamo con lui del suo ultimo libro che mostra come negli ultimi decenni la Sicilia sia stata al centro dei traffici internazionali di armi e droga, spesso con l’accondiscendenza di servizi segreti italiani e stranieri. Con Trapani come epicentro, Birolini riavvolge il nastro di storie che appaiono slegate, come quelle di Mauro Rostagno o Ilaria Alpi, ma che in realtà non lo sono affatto.

Ci ha accompagnato la musica di Sandro Joyeaux (Jumua), Ivan Graziani (Per gli amici e La rabbia), Setak (Curre curre) e Marta Del Grandi (The Best Sea).

Le Ultimissime

Último trago: Patxi AndionQué profundo es el mar (Lucio Dalla, 1983)

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Bella ciao (26 aprile 2024)

Qual è la storia di Bella ciao? Ma soprattutto cos’è, alla fin fine, Bella ciao? “Solo” il brano simbolo della Resistenza? Un inno di libertà in tutto il mondo? In realtà, è, como minimo, anche uno spettacolo – il “Bella ciao” del Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1964 – e un disco – il 33 giri a firma del Nuovo Canzoniere Italiano frutto di quello spettacolo – che hanno segnato la musica popolare italiana. E molto altro. Ne parliamo con Jacopo Tomatis, musicologo, professore all’Università di Torino, musicista con LastanzadiGreta e autore di Bella ciao. Una canzone, uno spettacolo, un disco (Il Saggiatore, 2024).

Ci ha accompagnato la música di Bolouries (Bella ciao, 2021), Radiofiera (O Gorizia tu sei maledetta, 2016), Cristina Meschia (Povre filandere, 2018), Marco Zappa (Pelegrin che vien da Roma, 2024) e Ginevra Di Marco e Alessio Lega con Riccardo Tesi (Lu rusciu de lu mare, 2021).

Le Ultimissime di Fausto

– Último trago: Adolfo Celdrán, Bella ciao (1969)

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Viva Sergio Staino! (19 aprile 2024)

Sergio Staino ha rappresentato come pochi altri la famosa massima di Vinicius de Moraes: “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”. Fumettista, creatore del personaggio di Bobo, illustratore, regista, direttore di riviste e quotidiani, presidente del Club Tenco di Sanremo, agitatore culturale, artista a tutto tondo. Un intellettuale del Novecento, per essere sintetici. Scomparso a 83 anni lo scorso mese di ottobre, lascia un vuoto immenso. A lui dedichiamo questa puntata del nostro Zibaldone.

Ne parliamo con Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco e amico per oltre quarant’anni di Staino, e Michele e Ilaria Staino che ci parlano di un bellissimo progetto, “Satira e sogni”, che si propone di rendere disponibile in rete gratuitamente tutta l’opera omnia di Sergio Staino. Un lavoro immenso per cui si è lanciato un crowdfunding a cui vi invitiamo a collaborare.

Ci ha accompagnato la musica di Paco Ibáñez (Tus ojos me recuerdan), Paolo Conte (La giarrettiera rosa), Marco Ongaro (Il fidanzatino), Roberto Vecchioni (Millenovantanove), Michele Staino & Renato Cantini (Kanchenjunga), Eugenio Bennato & Carlo D’Angiò (A Sud di Napoli).

Último trago: Luis AguiléTe quiero (Azzurro, Paolo Conte, 1968)

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