Ormai sta diventando tradizione: ogni puntata di Zibaldone si apre con la presentazione di un nuovo album. Musica fresca e artisti generalmente emergenti, ma non solo. In questo caso abbiamo voluto iniziare con un gruppo che a febbraio de 2012 ha fatto uscire il suo primo album. Si chiamano FlyZone e il loro primo lavoro si intitola Hard Day’s Morning. È un indie rock senza tanti fronzoli, senza gel e senza hipster tra i piedi quello di questa band romana che si sta facendo conoscere un po’ in tutta Italia. Niente male. Ci siamo sentiti il singolo In My Opinion e la bella A Clockwork Orange.
E abbiamo continuato con la musica, annunciandovi alcuni concerti, come quello degli Agricantus e di Mariona Sagarra nell’ambito del Festival Cose di Amilcare e quello della bravissima Tamar McLeod Sinclair nel 44 Voll Damm Festival Internacional de Jazz de Barcelona. Ma soprattutto con un’intervista telefonica con Pasquale Demis Posadinu, cantante della band indie sassarese Primochef del Cosmo. Ne abbiamo parlato in studio anche con il nostro mitico inviato nelle terre di Sardegna, l’ottimo Giovanni Vargiu (Juan Vargas per gli amici iberici). E vi abbiamo fatto sentire in anteprima una delle canzoni del prossimo album dei Primochef del Cosmo, che dovrebbe uscire in primavera: Monotonia.
E mentre ci avviciniamo allo sciopero generale del 14 novembre, riecco suo malgrado, come ogni settimana, la Repressione Today dell’incoercibile Banzo. Questa settimana parliamo di clausole abusive nelle ipoteche immobiliari, che violerebbero unadirettiva europea in materia, non tutelando adeguatamente i diritti dei consumatori (o, in parole povere, degli sfrattati), e del vertice tra PP e PSOE per giungere all’approvazione immediata di una legge contro gli sfratti, vertice criticato dalla Plataforma Afectados por la Hipoteca, per la sua autoreferenzialità e per la deliberata esclusione degli altri partiti e dei movimenti sociali attivamente operativi sul tema. Spazio anche alla campagna Stop Deshaucios. Concludiamo con la riapertura dell’inchiesta per lo sgombero di Plaça Catalunya il 27 maggio dello scorso anno, il caso di Pau Andaluz, un ragazzo che lo scorso 12 ottobre ha riportato seri danni all’occhio sinistro per via della manganellata di un Mosso d’Esquadra, e per l’aggressione della Policía Nacional ai danni di un gruppo di studenti in sciopero della Complutense di Madrid, che ha portato alla momentanea detenzione di un ragazzo reo unicamente di riprendere i fatti con una telecamera. La temperatura di questo autunno 2012 non accenna a diminuire…
La Trash zone della carissima Eva Vignini si addentra questa volta nel meccanismo perverso dello zapping notturno sulle libere emittenti capitoline e di uno dei prodotti piùsinceri del criminale panorama catodico nostrano. Massimo Marino conduttore “porcino”con i suoi lunghi capelli ricci impomatati, occhiali da sole a goccia, orecchino e pizzetto, camicie improponibili, stivali in stile coatto western e l’immancabile sigaretta si aggira nei locali più trash della movida romana e tra una palpata di culo a una spogliarellista e una chiacchiera con il dj di turno, lancia appelli contro “l’oscurazione d’a ricerca su e cellule staminali”.
Nella seconda parte della puntata abbiamo fatto un salto nei Balcani per vedere che cosa sta succedendo all’altro lato dell’Adriatico a vent’anni dalla guerra civile che dilaniòla ex Jugoslavia, tra situazione politica, cultura, musica e politiche di memoria. Ne abbiamo voluto parlare con quattro amici che si interessano al passato e al presente di quelle terre: due ricercatori in storia contemporanea, Marco Abram, esperto della Serbia e redattore di Diacronie e Alfredo Sasso, esperto di Bosnia e redattore di East Journal, e il giornalista Angelo Attanasio e il fotografo Marco Ansaloni, rientrati da pochissimo da Mostar e Mitrovica per un progetto che stanno portando avanti da qualche tempo e che è davvero di grande interesse: Living on the Edge.
Ormai sono degli appuntamenti fissi anche quelli con la signora Gina, attivissima mamma sempre preoccupata per il figlio perso nelle notti barcellonesi, e con Bruno, il comico serio, che, non sappiamo come, è riuscito ancora una volta ad entrare nei nostri studi e a raccontarci una barzelletta… ma in questo finale di puntata ci lasciamoammiccare da un rock- blues arrabbiato e ironico, condito di parole che sanno infilzarsi di poesia e scivolano giù bene. Proprio come l’último trago di oggi: loro si chiamano Guignol, come le marionette francesi che fanno pernacchie al mondo, dal 2008 hanno messo nei loro dischi (quattro: l’ultimo, Addio, Cane! è proprio nuovo nuovo) una critica graffiata e lucida, burlesca, un canto al malessere che si fa protesta. Una risata… ci seppellirà, recita il titolo del penultimo album, e da lì andiamo a pescare il pezzo di oggi: Il Paradosso. A venerdì prossimo!
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