Qui a Zibaldone spariamo ormai l’ultima cartuccia, prima della pausa del mese di agosto. Una cartuccia mica da ridere. Tutt’altro. Carica di musica, di novità, di informazioni e di sorprese. E visto che nella sauna del nostro studiolo di Radio Contrabanda il caldo e l’estate si fanno sentire non potevamo non iniziare questa puntata che chiude un’altra stagione del nostro Zibaldone con una canzone che ha segnato molte estati, a partire da quella del 1968. Stiamo parlando di Luglio di Riccardo del Turco.
Ma la musica ci ha accompagnato per tutte le due ore di programma con delle nuove uscite molto interessanti, provenienti essenzialmente dall’Italia. Della prima ve ne avevamo parlato qualche mese fa, grazie al nostro Ricky Russo. Lui si chiama Deko, al secolo Enrico Decolle, è un cantautore e musicista triestino con interessanti progetti alle spalle come Alias e come l’imponente The Last Goodbay. Deko vive da qualche tempo a Berlino, dove ha conosciuto una cantautrice e musicista australiana dalla voce meravigliosa, Edwina Dunn. Dopo mesi e mesi di concerti nei locali berlinesi Deko ed Edwina si sono rinchiusi in uno studio di registrazione per trasformare in un disco la loro collaborazione. Ne è venuto fuori un album dolce e profondo, che innamora al primo ascolto. Un mix di folk e canzone d’autore, di blues e di viaggi nelle praterie e di camminate sotto la pioggia delle città. Il titolo del disco è Berlin Seasons e il nome del progetto è molto semplicemente E. D., ovvero Edwina & Deko. Ci siamo sentiti Josephine, Take Me Home e Berlin. Per seguire questo bel progetto, date un’occhiata qui.
La seconda proposta di questo venerdì è di tutt’altro tenore. Si chiamano Luminal, sono in circolazione dal 2005 e il loro terzo album, uscito questa primavera, si intitola Amatoriale Italia. Un lavoro nuovo per un gruppo che aveva già fatto parlare di sé con due precedenti lavori, come Canzoni di Tattica e Disciplina (2008) e Io Non Credo (2011). Amatoriale Italia è un disco duro, politico, intenso e pieno di sarcasmo. Un disco capace di toccare nodi delicati della società italiana (il potere della televisione, il berlusconismo) e del mondo della musica. Bastino i titoli delle due canzoni che vi abbiamo proposto: Donne (du, du, du) e Carlo vs il Giovane Hipster. O di altre che avremmo voluto mandare in onda come Lele Mora, Grande Madre Russia e C’è vita oltre Rockit. Vi consigliamo di fare un giro sul loro sito. Capirete il perché.
Il terzo è un altro progetto di grande interesse ed ancora diverso dai due precedenti. Parliamo dell’album Why hast Thou forsaken me?, esordio delle Universal Daughters, nuovo progetto di studio prodotto e capitanato da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. Il disco è una raccolta di cover di brani anglo-americani che spaziano da oscuri gospel anni Venti per arrivare sino a Big Star e Suicide, facendo tappa per generi diversi come il country, il R&B più crudo e persino il music hall. Numerosi sono i collaboratori che hanno affiancato Fasolo, come i Verdena, Alessandro “Asso” Stefana, Alessio Gastaldello e Maurizio Boldrin dei Mamuthones, svariati membri degli Slumberwood e Pino Donaggio. Ad interpretare le parti vocali dei pezzi c’è invece una nutrita pattuglia di cantanti britannici e americani: Jarvis Cocker, Gavin Friday, Chris Robinson dei Black Crowes, Lisa Germano, Stan Ridgway, Mick Collins dei Dirtbombs, Baby Dee, Alan Vega dei Suicide, Steve Wynn, Mark Arm dei Mudhoney e il leggendario cantante soul Swamp Dogg. Ci siamo ascoltati It’s Your Woodoo Working con Mick Collins e Hong Kong Blues con Baby Dee. Per saperne di più date un’occhiata qui.
La quarta, infine, è una canzone molto estiva e leggera: Zanzare dei Porto Flamingo, dall’album Lamoresiste. Sì, tutto attaccato, come l’abbiamo scritto noi.
E prima che tutto precipiti nel grande vuoto vacanziero dell’agosto opprimente, c’è ancora tempo per gli ultimi ospiti della stagione: un interessante gruppo che partendo da Napoli e passando per Londra è approdato nella nostra Barcellona da un paio di annetti e risponde al nome di Common Deflection Problems (li trovate qui). Insieme al batterista Gianpiero e al bassista Mario (la formazione è completata dal chitarrista Antonio) andiamo alla scoperta del loro suono, un (math) rock strumentale, teso, tecnico e altamente inventivo, e ascoltiamo alcuni brani della loro uscita più recente, l’EP We all play synth. Parliamo poi della loro storia di nomadismo musicale, dei pro e contro della scena barcellonese, di attitudine punk applicata alla sperimentazione sonora e delle attività di Human Feather (la trovate qua) piccola etichetta-collettivo-agenzia di booking che i nostri portano avanti di pari passo all’attività del gruppo. Non mancano ovviamente golosi dettagli sulle loro mosse future a mo’ di ciliegina su un’intervista da ascoltare con interesse.
E nel clima di sudore indotto che avvolge il nostro studiolo, arriva inesorabile anche l’ora della Repressione Today. Questa settimana l’inscalfibile Banzo si concentra sull’emergenza abitativa nel quartiere di Poblenou, dove molti immigrati irregolari, provenienti perlopiù dall’Africa subsahariana, occupano fabbriche e capannoni industriali in disuso, retaggio del passato operaio della zona, e cercano di sbarcare il lunario con i magrissimi proventi del commercio di rottami. Il caso più noto e dibattuto è forse quello della nave industrial del Carrer Puigcerdà, abitata da oltre trecento persone fino alla recentissima operazione di sgombero che ha visto impegnati addirittura 385 agenti di polizia e che ha suscitato durissime critiche da parte di tutti i movimenti di solidarietà attivi nel distretto. Ma c’è spazio anche per gli ultimi aggiornamenti sulle vicende di Nicola Tanno, a seguito della notizia della nuova archiviazione del suo caso, e di Pau Andaluz, vittima lo scorso 12 ottobre di una lesione che lo ha quasi privato della vista nell’occhio sinistro e che ha portato sul banco degli imputati due agenti dei Mossos d’Esquadra. Riprenderemo le fila di tutti i discorsi interrotti a settembre, al rientro dalla pausa estiva.
E parlando di musica non potevano non risentire il nostro carissimo Ricky Russo, ormai stabilitosi a New York City. Ricky ci tiene informati di quel che succede nella grande metropoli nordamericana (oltre delle news provenienti dalla sua natia Trieste), dalle mostre al cinema, dalla letteratura alla musica. E proprio di musica ci ha parlato anche quest’oggi proponendoci due pezzi dal ritmo formidabile, come l’ormai classico The Seeds 2 de The Roots e We Rise Again dei Gogol Bordello dal loro nuovo album intitolato Pura Vida Conspiracy. Per saperne di più e per seguire In Orbita, il programma radiofonico che Ricky porta avanti sulla ICN Radio di New York tutti i venerdì pomeriggio (e in replica i sabato mattina), potete dare un’occhiata alla sua bella pagina web.
Come al solito non è nemmeno mancato il nostro Claudio Cardone con la sua rubrica Vogliamo i Nomi, in cui ci spiega l’origine, il significato e il destino dei nomi. Questa volta è toccato a Stefano/Stefania. Sarà stato un tentativo di captatio benevolentiae del conduttore del programma? E non sono mancate nemmeno le incursioni dei soliti fanfaroni: Adolfo, che dal suo bunker si scervella come al solito per trovare strategie vincenti per il suo Pro Patria, e Bruno, il comico serio, che continua a stare alla larga dai nostri studi in una fantomatica tournée che lo ha portato fino in Messico, da quel che ci ha raccontato. È mancata invece la nostra cara signora Gina, che forse è ancora offesa con noi… o magari starà folleggiando con il marito? Le sorprese, però, non sono mancate: è venuto a trovarci in studio anche il nostro caro Angelo Scimia, che negli anni scorsi ci aveva dilettato con la sua rubrica Volatili per Diabetici, e che era ormai da qualche tempo che non passava da Radio Contrabanda. E pure la nostra carissima Eva Vignini, che è arrivata trafelata da una sessione di acro-yoga e ci ha solo dato un assaggio di un personaggio davvero trash che, ne siamo certi, sarà uno dei prossimi protagonisti della nostra Trash Zone.
Infine chiudiamo l’ultima puntata dell’estate con il solito ultimo sorso, el último trago offerto da Laura. Il gruppo è un progetto cantautorale, ovvero è un cantautore travestito da gruppo, e viceversa. Si chiamano Morgan (con la I) e vengono dalla provincia romana, da poco han preparato un EP di sei canzonette (ai tempi del vinile, sarebbe stato un album completo) dal titolo 21 metri. Morgan Colajanni è l’autore e l’ideatore (da qui il singolare nome del gruppo), la sua voce s’alterna e accompagna con quella di Chiara Monaldi, poi s’appoggia su un contrabbasso e su un sax modulato che apre spazi inaspettati. Malinconico, certo, e oscillante d’ironia, come s’addice al genere, ed anche strascicato e urbano, come il paesaggio di tetti e antenne sulla copertina. E in barba alla stagione, ci salutiamo con una Canzone d’autunno, per meglio prepararci alle atmosfere di quando torneremo ad accendere i microfoni da queste parti.
Eh sì, se non s’era capito Zibaldone andrà in vacanza per tutto agosto. Ritornerà sui banchi il 6 di settembre, come si confà alla stagione. Ma ogni venerdì di questo prossimo mese, siate voi accaldati in città o sparsi per l’universo mondo, potrete sintonizzarvi al solito posto (o anche su 91.4 FM) e al solito orario, dacchè andranno in onda le migliori puntate di questa ultima, ottima, annata. Per intenditori e nostalgici.
Godetevi l’agosto.
Stay tuned!
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