Note in nero per notti insonni (27 ottobre 2023)

Si avvicina Halloween, una festività che non ha fin qui mai influenzato la nostra programmazione, ma si sa, nella vita è bello sperimentare prime volte e anche i pretesti più flebili, se ben sfruttati, possono condurre a risultati interessanti. A voi, come sempre, l’onore e l’onere del giudizio.

Oggi niente zucche (e neanche cocomeri, giusto per citare uno storico errore di traduzione dei Peanuts che i meno giovani ricorderanno, e che dimostra come qualche decennio fa, in Italia, Halloween fosse un concetto alquanto nebuloso) ma, come sempre su queste frequenze, tanta musica, che ci riporta a un periodo ben preciso della storia italiana: gli anni settanta del secolo scorso, che invece ci piace molto frequentare, e l’inizio del decennio successivo, quando un agguerrito manipolo di compositori e una manciata di band forgiò un suono riconoscibilissimo, pur nella sua varietà, allo scopo di accompagnare un’altra “scuola” nostrana, quella del cinema giallo all’italiana, che sfocerà progressivamente in alcune delle pellicole più truculente della storia del cinema di genere mondiale. E sì, crediamo, e non siamo i soli, che quelle colonne sonore abbiano contribuito in modo decisivo al successo di molti di quei film e, soprattutto, a forgiare un immaginario.

In questa puntata troverete mostri sacri delle colonne sonore nostrane, così come nomi noti solo agli addetti ai lavori, ma non per questo meno interessanti, per una sfiziosa carrellata, piena di groove, inattesi momenti idillici ma soprattutto tanta, tanta tensione. Speriamo che vi inchiodi (non letteralmente…) alla sedia, e chissà che l’anno prossimo…

Questa la scaletta della puntata (fra parentesi, titolo del film riferimento, regista e anno di pubblicazione):

Riz Ortolani, Come un delirio (da Non si sevizia un paperino, Lucio Fulci, 1972); Alessandro Alessandroni, Devil´s night (da La terrificante notte del demonio, Jean Brismée, 1971;  Carlo Savina, Finale (da Lisa e il diavolo, Mario Bava, 1973); Ennio Morricone, Violenza inattesa (da L’uccello dalle piume di cristallo, Dario Argento, 1970) e  Trafelato (da Giornata nera per l’ariete, Luigi Bazzoni, 1971); Bruno Nicolai, Insidia (da Tutti i colori del buio, Sergio Martino, 1972); Giuliano Sorgini, Momento pop (versione breve) (da Un urlo nelle tenebre, Elo Pannacciò, 1975); Stelvio Cipriani, Devil dance (da Un’ombra nell’ombra, Pier Carpi, 1979); Amedeo Tommasi, Titoli finali (da La casa dalle finestre che ridono, Pupi Avati, 1976); Trans Europa Express, Seq. 1 (da Il gatto dagli occhi di giada, Antonio Bido, 1977); Goblin, Titoli (da Buio Omega, Joe D’Amato, 1979); Riz Ortolani, Main theme (da Cannibal holocaust, Ruggero Deodato, 1980); Marcello Giombini, Prigioniere del sesso (da Orinoco: prigioniere del sesso, Edoardo Mulargia, 1980) e End title (da Antropophagus, Joe D’Amato, 1980); Fabio Frizzi, Voci dal nulla (da …E tu vivrai nel terrore! – L’aldilà, Lucio Fulci, 1981).

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