La distopia è il genere di moda in questo inizio di terzo millennio? Tra crisi economica e climatica, pandemie e guerre, il futuro non è più il sol dell’avvenire, ma una terra oscura, dove l’ottimismo è un miraggio. Se ci guardiamo intorno, tra film, serie televisive e romanzi, forse non è difficile dare una risposta affermativa alla domanda di cui sopra. Ne parliamo con Daniele Comberiati, professore di letteratura e cultura italiane presso l’Università di Montpellier e scrittore, a proposito del suo ultimo libro, la raccolta di racconti intitolata Il diario delle mie sparizioni (Besa Muci, 2024).
Ci ha accompagnato la musica di Olden (Fidati di me), Iosonouncane (Viudas), Tre Allegri Ragazzi Morti (Mi piace quello che è vero), Muni (Il lupo) e Ivan Graziani (L’italianina).
– Le Ultimissime
– A volte (purtroppo) ritornano: Bruno, il comico serio
– Último trago – Jesús »Chucho» Sanoja y su Orquesta – Nuestro concierto (Venezuela, 1961) (Il nostro concerto, Umberto Bindi)
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