Trent’anni fa: l’attacco della mafia allo Stato (14 giugno 2024)

Dopo le puntate dedicate alla discesa in campo di Berlusconi, a Tangentopoli e al fenomeno leghista, torniamo con il ciclo intitolato Trent’anni fa per parlare di un altro attore, non propriamente politico, che ebbe un ruolo rilevante nella crisi della Prima Repubblica: la mafia. L’attentato di Capaci del maggio 1992 che costò la vita al giudice Giovanni Falcone fu il primo atto della strategia mafiosa contro lo stato italiano, apertasi in realtà con l’omicidio del democristiano Salvo Lima a marzo. Nel mezzo di una crisi politica che stava affossando i partiti che avevano governato il paese dalla fine del fascismo, ci furono poi l’assassinio del giudice Paolo Borsellino a Palermo (luglio 1992) e le bombe a Milano, Firenze e Roma (maggio e luglio 1993).

Ma, in realtà, la mafia fu presente in modo molto più profondo in tutta quella congiuntura storica, in traffici di armi, rifiuti tossici e droga, che legano l’omicidio di Mauro Rostagno nel 1988 e quello di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin proprio nel marzo del 1994. Ne parliamo con il giornalista Luciano Scalettari, autore, insieme a Luigi Grimaldi, di 1994. L’anno che ha cambiato l’Italia (Chiarelettere, 2010) e curatore, sempre insieme a Grimaldi, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Depistaggi e verità nascoste a 25 anni dalla morte (Round Robin, 2019).

Ci ha accompagnato la musica di Giorgio Falletti (Signor tenente), Cicciu Busacca (Che cosa è la mafia), Colapesce (Mafia e parrini), I Lautari e Carmen Consoli (Ciuri di campu), I Giganti (Lungo e disteso).

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