Gli anni si succedono, le traduzioni proseguono, ed eccovi quindi l’ottavo volume delle nostre canzoni di natale. La constatazione che ci guida, edizione dopo edizione, è in fondo sempre la stessa: i brani natalizi che si sentono in giro sono sempre gli stessi, quando invece si potrebbe spaziare quasi a piacimento. Al natale, ovunque si festeggi, sono state dedicate canzoni di praticamente qualsiasi genere musicale, e spesso con punti di vista molto diversi dall’abituale trionfo di buoni sentimenti. No, non
è cinismo, ma un’altra semplice constatazione: il natale si può racconare in molti modi diversi, facendoli anche coesistere nella stessa scaletta. Stavolta i paesi coinvolti sono sette, e i generi probabilmente undici, cioè uno diverso per canzone, e come sempre speriamo di farvi scoprire qualcosa di inatteso (e piacevole). A voi la risposta.
E anche per quest’anno (solare) è tutto! Zibaldone va in vacanza, ci risentiamo il 16 gennaio 2026. Nel frattempo fate i bravi e godetevi le feste!
Questa la scaletta della puntata:
The Beach Boys, The man with all the toys (1964); Joseph Kamaru, Happy Christmas (metà anni ’60); Maki Asakawa, Zenkasha no Christmas (1970); Rosko, Oú est Pére Noël (1973); Patrizio, Papà… è natale (1975); The Waitresses, Christmas wrapping (1981); The Vestibules, Christmas on acid (1994); The Men That Could Not Be Blamed for Nothing, Ebenezer’s carol (2010); Queen of Saba, Natale anticapitale (2024); Crudbump, Fuck you if you don’t like Christmas (2010); Paolo Benvegnù (feat. Piccolo Coro dell’Antoniano), Buon natale anche per te (2025).
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