Di Fronti di liberazione della conoscenza, di Pippo Franco e di Elvino Trabucco (20 gennaio 2012)

Questo soleggiato mese di gennaio ci ha scaldato le mani ed il cuore. E la voce. O forse sarà stato il bel tramonto che vedevamo dagli studi di Radio Contrabanda nel pomeriggio di questo venerdì 20 gennaio? Tant’è che ne è venuta fuori una gran bella puntata, care amiche e cari amici di Zibaldone. Molta buona musica e molte chiacchiere interessanti. Vi sembra poco? Ascoltare per credere! Se non vi piace, ci potete scrivere e sarete rimborsati!

Abbiamo aperto con Grisou, il singolo che ha fatto conoscere in Italia i Vetrozero, una band trentina che sta facendo faville. E tanto per scaldare i motori abbiamo poi continuato con Never Enough, una delle ultime canzoni di John Doe, reduce da una tournée spagnola. Un tappeto musicale degli indimenticabili Weather Report ci ha introdotto il primo ospite di questa puntata di Zibaldone: Francesco Salvini, attivista del Knowledge Liberation Front e della Universidad Nómada spagnola. Abbiamo conosciuto Francesco lo scorso dicembre durante le giornate di studio organizzate da Bifo e dallo Scepsi che si celebrarono al Macba di Barcellona sotto l’acronimo di KAFCA (Knowledge against Financial Capitalism), di cui parlammo in radio qualche tempo fa, proprio attraverso la voce di Bifo e di Valerio Monteventi. Francesco ci ha spiegato l’interessante progetto del KLF, un «fronte» di liberazione della conoscenza, appunto, che cerca di riunire vari collettivi europei e ripensare la realtà, proponendo altre vie d’uscita alla crisi che ci sta dilaniando. Francesco vive tra Barcellona e Londra. E proprio di queste due realtà e dei suoi movimenti sociali abbiamo parlato. Del movimento spagnolo del 15 M, delle sue origini e dei suoi precedenti, e del movimento studentesco inglese, che si era fatto conoscere a novembre del 2010 con un’azione che rimarrà nella storia: l’occupazione della sede del partito Tory. Ma l’Inghilterra neoliberale dell’ultimo biennio è una realtà davvero interessante, tra il movimento di Occupy London e i riots dell’agosto scorso. Accompagnato da Iberona di G.G. Quintanilla, da un pezzo tratto da Jesus Let me Down, quella perla gothabilly degli Slim Cessna’s Auto Club, e da Quiero ser una chica Almodovar di Joaquín Sabina, Francesco ci ha informato di tutto questo. E di molto altro. Se volete saperne di più, date un’occhiata alle pagine web del Knowledge Liberation Front, del Barcelona Hub Meeting e della Universidad Nomada.

Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo la Trash Zone. Ed oggi abbiamo toccato lo zenit del trash italico dell’ultimo trentennio. La nostra cara Eva Vignini non poteva fare di meglio, lo dobbiamo proprio ammettere. Altro che Mauro Repetto! Altro che Francesco Salvi! Questa volta siamo davvero arrivati al nocciolo della questione, la chiave di volta del tutto. Di chi abbiamo parlato? Ma di quel grandissimo attore, regista, cantante e chi più ne ha più ne metta passato alla storia con il nome di Pippo Franco. Dalle canzoni nei locali romani alla finta satira di regime del Bagaglino. Nel mezzo c’è tutto un mondo. E ve lo lascio scoprire ascoltando quello che ci ha raccontato Eva…

La voce graffiante e calda di Giulia y los Tellarini ci ha trasportato di nuovo nella musica di qualità. Sì, perché di punto in bianco il nostro piccolo studio si è riempito di musicisti. Un tamburo e delle percussioni, una tromba e uno xilofono, un ukulele e una chitarra. E quattro voci. Sarebbe a dire, Toni Bruna e la sua band (Andrej Pavatich, Massimo Tunin, Ale Martini), a Barcellona in questi giorni per una piccola tournée, il Magic Ants tour 2012, che li vede protagonisti in una serie di concerti nel barrio Gótico e nel Raval. Avevamo già avuto ospite Toni Bruna ai microfoni di Zibaldone all’inizio del settembre scorso. Ci aveva presentato qualche pezzo unplugged di Formigole, il suo ultimo album, ed avevamo chiacchierato di musica folk, di dialetto, di Trieste, di Pasolini, in compagnia di quel genio di Riccardo Massari Spiritini. Questa volta l’infaticabile Toni è ritornato. Ed è tornato alla grande. Da Trieste con furore. O con amore. O con tutte e due. Con la sua band abbiamo chiacchierato della vita e di musica. Ma soprattutto abbiamo goduto di una mezz’ora di musica dal vivo che ci ha imbambolato. A volte le parole non sono sufficienti per poter spiegare quello che abbiamo vissuto nella nostra piccola radio freccia barcellonese. Mi auguro che ascoltandolo possiate vivere anche solo la metà di quello che abbiamo vissuto noi… se volete conoscere Toni Bruna, schiacciate qui.

E last but not least: il consiglio musicale della settimana. Lui è fiorentino, vive in Olanda ed è cresciuto tra Sergent Pepper’s e la Computer Music. Si chiama Tenedle. Compone una musica elettronica raffinata che fonde suoni, rumori e ritmi contemporanei. Atmosfere nordiche, rarefatte, ossessive e una riflessione sulle nuove forme di solitudine create dalla tecnologia. Dal suo quarto album, Grancassa, vi abbiamo fatto sentire La cura del suono. Se volete saperne di più, date un’occhiata qui.

Buon ascolto!

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