La musica ai tempi del coronavirus (IV) (26 giugno 2020)

Nella puntata dello Zibaldone di quest’oggi abbiamo continuato il nostro viaggio per capire che musica si fa ai tempi del coronavirus in Italia e anche in altre latitudini:

Prospero Baschieri era un brigante che a inizio Ottocento in quel di Budrio si ribellava contro gli occupanti francesi e rubava ai ricchi per dare ai poveri. Al giorno d’oggi lo chiamerebbero un antisistema. Davide Cristiani è di Budrio, ma vive da anni ad Amsterdam. Il suo nuovo progetto musicale si chiama proprio Baschira (la pronuncia dialettale del cognome del suo conterraneo): dopo l’estate uscirà il suo album di debutto, intitolato Zsdasdat che in bolognese significa “Svegliati”. Si parla della nostra società, del potere, delle morti sul lavoro e di tanto altro. Ce lo spiega proprio Baschira. Dal suo disco vi proponiamo il primo singolo, Il biondo, e in anteprima A capo.

Berardo Staglianò (Sentieri Sonori – Radio Ara, Lussemburgo) ci propone due belle novità italiane: il nuovo disco dei Perturbazione, (dis)amore, da cui ci siamo ascoltati Io mi domando se eravamo noi, e il disco composto durante la quarantena da Marok (ossia Gianni Maroccolo) e Edda, Noio; volevam suonar, da cui vi abbiamo proposto la cover di Sognando di Don Backy.

Giovani stupendi settantenni e non solo, ossia alcune news internazionali: Silvio RodríguezPara la espera (La adivinanza e Noche sin fin y mar); Neil YoungHomegrown (Vacancy); Bob DylanRough And Rowdy Ways (My Own Version of You); Nacho VegasOro, salitre y carbón (Arriba quemando el sol – cover di Violeta Parra).

In un’altra lingua m’è dolce questo cantar: Nuovi Cedrini (A un metro de mi) e David Bowie (Ragazzo solo, ragazza sola).

I libri di Zibaldone: Guido Morselli, Contro-passato prossimo. Un’ipotesi retrospettiva (Adelphi, 1975)

Le Ultimissime di Fausto

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Último trago: Toots and the Maytals – Got To Be Tough

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