Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto questo 2017. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.
In questa ottava puntata, dedicata alle tensioni tra gli Stati Uniti e la Cuba socialista, ossia al periodo compreso tra l’aprile del 1961 e l’ottobre del 1962, il menù è stato il seguente:
Joseito Fernández (Guantanamera), Stormy Six (Cuba sì, yanquis no), Daniel Santos (Si Fidel es comunista), Juan Chazarreta (Por allí vinieron), Phil Ochs (Ballad of the Cuban Invasion), Sara González (Girón la victoria), Carlos Puebla (Remember Playa Girón), Los Olimareños (Punta del Este), Pio Leyva (Los obreros se divierten), Carlos Puebla (La OEA es cosa de risa), Leonard Cohen (Field Commander), Pio Leyva (Rumba de mi patria), Carlos Puebla (Y a nosotros… qué), Maria Elena Walsh (La canción de la vacuna), Phil Ochs (Ballad of William Worthy), Víctor Jara (A Cuba), Phil Ochs (Talking Cuban Crisis), Bob Dylan (A Hard Rain’s a-Gonna Fall), Carlos Puebla (Cambio… cambio), Las d’Aida (El cohete americano), Carlos Puebla (Cinco puntos de la dignidad), Joan Baez (Guantanamera).
La prossima puntata sarà dedicata al triennio 1962-1964 con la continuazione dell’embargo statunitense.
Qui la puntata precedente:
Fidel alla linea. VII: Nazionalizzazioni e tensioni (7 luglio 2017)
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