Di nuove uscite musicali italiane e di assistenza sanitaria gratuita nel Raval (3 maggio 2013)

Dal nostro piccolo studio sopra la Plaza Reial di Barcellona non potevamo proprio non ricordare il Primo Maggio, data simbolo per le lavoratrici ed i lavoratori di tutto il ElioStorieTesemondo. E lo abbiamo voluto fare in un modo comunque particolare facendovi ascoltare una canzone che è stata sulla bocca di tutti in Italia nelle ultime settimane, Il complesso del Primo Maggio degli Elio e le Storie Tese. Che, detto en passant, al concertone del Primo Maggio di Roma ci sono poi finiti a suonare. Sono cose della vita, come cantava tempo fa Ramazzotti.

Nella puntata di Zibaldone di questo venerdì vi abbiamo proposto molta musica, e soprattutto molte nuove uscite musicali provenienti dal Belpaese. Abbiamo iniziato Publicsubito con i  Public band nata nel 2008 che se ne è giustamente infischiata degli stereotipi attuali e ha appena fatto uscire un nuovo 45 giri in vinile. Bella scelta. E bei pezzi, soprattutto. Ce li siamo sentiti entrambi: Tutte le donne e Cinema. Un’anticipazione del loro prossimo album, dopo i bei lavori degli ultimi anni: Lunario (autoprodotto, 2008) e Oracolo (Lavorare Stanca, 2010). Per saperne di più sui Public e seguirli, date un’occhiata qui.

Siamo rimasti in Italia con un’altra nuova uscita di cui avevamo parlato qualche tempo fa. Si tratta degli Elio Petri, band romana che si muove tra il rock, il post rock, la new wave e molto altro. E che ha pubblicato da poco un nuovo lavoro, Il bello e il cattivo CapraAstraletempo, acclamato giustamente da gran parte della critica. Ma a piacere non è stato solo il disco, bensì anche il videoclip di Alga, “sponsorizzato” direttamente da Rockit. Non potevamo non farvi ascoltare proprio Alga e poi la canzone che chiude l’album, Capra astrale, dove ha partecipato anche Marco Parente. Ne abbiamo parlato con Emiliano Angelelli, leader della band, che ci ha anticipato anche alcune news. Per seguire gli Elio Petri, cliccate qui.

Dall’Italia siamo passati al piccolo Lussemburgo per il collegamento mensile con il nostro compagno di onde Berardo Staglianò (Sentieri Sonori – Radio Ara). Ma lo CesareMalfattiabbiamo fatto in fin dei conti per rimanere sempre in Italia, però con uno sguardo attento a ciò che di interessante si produce al di sotto delle Alpi in quanto a musica indipendente. Berardo ci ha infatti proposto due news di grande qualità: i Perturbazione, di cui ci siamo ascoltati La vita davanti, e Cesare Malfatti, grande musicista che molti ricorderanno per i suoi anni nei La Crus, che ci ha regalato un nuovo disco, Due anni dopo, da cui Berardo ci ha proposto la meravigliosa A te.

Dal Lussemburgo siamo viaggiati fino a Trieste dove abbiamo ritrovato il nostro caro Ricky Russo (In Orbita), altro compagno di onde, ormai a metà strada tra il nord est italiano e New York. Il prossimo sarà infatti l’ultimo collegamento da Trieste per Ricky Dekoche è sul punto di trasferirsi nella Grande Mela, da cui continuerà a informarci sulle sue mille attività. E a proposito di New York sta per uscire il libro-diario che Ricky ha scritto sulla sua esperienza dell’autunno scorso nella grande metropoli statunitense. Il titolo? Per Bon For Real. Ma di questo parleremo il mese prossimo. In questo collegamento Ricky ci ha proposto due musicisti davvero di alto livello. Il primo si chiama Enrico Cortellino, in arte Cortex, e dal suo ultimo disco Cinico Romantico ci siamo ascoltati Complicare, di cui vi consigliamo anche il divertente videoclip. A proposito di videoclip, vi consigliamo anche quello di un altro triestino che amiamo molto noi zibaldoniani. Parliamo di Formigole del bravissimo Toni Bruna, che potete vedere qui. Il secondo consiglio musicale di Ricky Russo è stato quello di un altro artista proveniente dal Friuli Venezia Giulia, ma residente da qualche tempo a Berlino. Si chiama Enrico Decolle, in arte Deko, e dal suo ultimo lavoro, E. D. Berlin Seasons, composto con l’australiana Edwina Dunn, ci siamo sentiti Leo.

In questa puntata non abbiamo avuto ai nostri microfoni (per assenze giustificate) il caro Banzo e la carissima Eva Vigini, ma non sono mancati né la ormai consueta telefonata della signora Gina che ci ha raccontato la sua esperienza al concertone del Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma né la solita capatina di quel comico da strapazzo che si fa passare sotto il nome di Bruno, che ha cercato ancora una volta di mostrarci quel che sa fare tra frizzi, lazzi, freddure, imitazioni, ricordi d’infanzia e interpretazioni penose di canzoni altrui. Tra le sorprese della puntata, oltre a collegamenti piuttosto strampalanti con degli inviati altrettanto strampalati, c’è stato anche l’intervento di Claudio Cardone, esperto di medicina cinese e di simbologia, che ci ha spiegato brevemente una cosa molto interessante: il significato dei nomi. E ce ne ha dato prova con un nome, quello di Aldo, che è parso ricorrente nella puntata di Zibaldone.

Abbiamo poi continuato con la parte più seria della trasmissione e abbiamo fatto posto nel nostro studio a due ospiti venuti a raccontarci di come è cambiato nell’ultimo anno in Spagna il diritto alla salute. Estefania e Davide fanno parte di un collettivo che ha deciso di offrire assistenza sanitaria alla fascia sociale più colpita dall’ultima «riforma», ovvero gli emigranti irregolari, completamente tagliati fuori, con il «real decreto» dell’aprile espacio_inmigrante
2012 e le successive modifiche, dal servizio sanitario pubblico. Dopo il ritiro di un milione di tessere sanitarie lo scorso settembre, la perdita del lavoro o una irregolarità amministrativa possono significare per molte persone il divieto di ammalarsi: dal C.S.O.A. El Hotel, ogni venerdì dalle 17 alle 19 il collettivo Espacio Inmigrante si oppone all’apartheid sanitario in corso offrendo assistenza medica gratuita a chi ne ha bisogno, informando le persone sui loro diritti e tentando di garantire a ognuno l’accesso alle cure ospedaliere. Il tutto mentre lo smantellamento del diritto alla salute procede a vele spiegate, con il chiaro obiettivo di emarginare prima, e privatizzare poi: la resistenza è necessaria.

E per chiudere non poteva mancare una rentrée musicale, quella del consiglio della settimana delal nostra cara Laura. “Questo è il budello che uso io» dice il cantante, in tenuta rossoblu come il giullare delle carte, «che toglie le malattie del mondo». In alto, come un’ostia, un preservativo: «prendetene e usatene tutti» l’invito rivolto alla folla, managementeprima di togliersi il cappuccio e mostrare la chierica da frate. Siamo a Roma nel ben noto palco di Piazza San Giovanni, durante il concerto del primo maggio, e loro sono i Management del dolore post operatorio, gruppo rock abruzzese che si sta facendo conoscere dopo aver esordito nel 2012 con l’album Auff!!!. Lo «scandaloso» gesto è valso al gruppo l’interruzione della diretta Rai e la rapida rimozione dal palco con intervento della security, con successiva condanna (quasi) unanime da parte della stampa e degli organizzatori. El último trago di oggi è dedicato a questa band a cui vorremmo dimostrare tutta la nostra solidarietà: anche noi scandalizzati, eccome, dal moralismo conservatore imperante, che tratta una battaglia civile espressa con creatività come fosse una volgare provocazione, persino su un palco come quello del primo maggio. E giacchè si parla di crisi e di lavoro, ci salutiamo con la canzone dedicata a Norman, simbolo del suicidio disperato di fronte alla mancanza di prospettive: siamo così piccoli che quando cadiamo non ci sente nessuno… noi non lo facciamo quel boato che fa l’impresario, che fa l’uomo di stato!

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