Del grande Leo, dei SUV e dell’autunno caldo (28 settembre 2012)

Non c’è miglior modo di iniziare Zibaldone che presentando un album fresco fresco come quello degli Hoosh, un gruppo nato nel 2008 nel nord est italiano e formato da Eryx e The Jab. Sonorità che ricordano la new wave dei primi anni Ottanta, mischiata però al rock e al punk del nuovo millennio. Ed una carica di rabbia politica ed esistenziale non indifferente. L’album si chiama proprio come loro, Hoosh, un nome che prende spunto dai versetti satanici. Non vi diciamo nulla più. Ascoltatevi questi due pezzi: Selfish e Man in the rain. E capirete tutto. Per saperne di più degli Hoosh, date un’occhiata qui.

Dal Friuli Venezia Giulia alla Catalogna il passo è stato breve per noi che siamo in uno studio radiofonico. E l’abbiamo fatto in compagnia di Ester Formosa, bravissima cantante ed attrice catalana. Ester era già passata dai nostri microfoni qualche mese fa in compagnia di Nico Casu che era venuto a presentarci il suo nuovo progetto, Elva Lutza, un duo sardo di altissimo livello. Questa volta Ester è ritornata per parlarci dei suoi progetti, passati e futuri. E soprattutto di due di questi: il meraviglioso album live Thank you Satan con il suo Ester Formosa Quartet, registrato nell’ottobre del 2011 al Teatre Lliure di Barcellona e dedicato al grandissimo Leo Ferré, tradotto al catalano da Joan Casas. Tredici pezzi arrangiati dal pianista Maurici Villavecchia. E poi il suo nuovo progetto, che è stato presentato a metà settembre qui a Barcellona e che vede Ester al lato di un altro grande della musica catalana: Adolfo Osta. Un omaggio alla canzone d’autore internazionale. Per saperne di più di Ester e dei suoi interessanti progetti, potete entrare nel suo sito.

Per la Repressione Today di questa puntata occhi prevedibilmente puntati sulla Manifestazione del 25-S e sul brutale apparato di repressione (valga la ridondanza) messo in atto dalla Policía Nacional. Difficile orientarsi nell’alluvione di dati, immagini, commenti e reazioni che hanno accompagnato questo giorno oscuro della storia spagnola recente. Il nostro incombustibile Banzo ci prova, ricostruendo le vicende che hanno preceduto la mobilitazione e le sue drammatiche conseguenze, tra feriti, arrestati e infiltrati. La rubrica di oggi ha poi avuto un’inattesa appendice a fine puntata, con la partecipazione dell’amico Nicola Tanno, fondatore di Stop Bales de Goma, che ha fatto un rapido punto della situazione sulle attività della sua associazione e ha commentato l’uso dei proiettili di gomma, sia da parte della Policía Nacional il 25-S, sia da parte della Ertzaintza durante lo sciopero generale dei Paesi Baschi il giorno seguente. Ne riparleremo…

Dopo tre settimane è ritornata finalmente nel nostro piccolo studio la carissima EvaVignini per il consueto appuntamento con la Trash Zone, che come sapete è dedicata al peggio del peggio che la cultura italiana ha prodotto negli ultimi decenni. Questa volta Eva è andata a pescare dal baule dei ricordi uno di quei personaggi davvero fastidiosi. Chi? Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. La sua traiettoria è scandita da grandi successi trash, come Gelato al cioccolato e Su di noi. Ma anche da molti pettegolezzi, come quelli legati al poker e ai debiti (e ai prestiti del buon Gianni Morandi…) e (come no!) a Sanremo. Ricordate quella perla infelice di qualche anno fa insieme al principe Emanuele Filiberto di Savoia intitolata Italia amore mio?

Il nostro studio era pienissimo di amici, aficionados ed altri ospiti, come il grandissimo Alfri, in arte Dj ICE. Alfri è il gestore di un gran bel ristorante italiano e luogo di incontro qui a Barcellona, il Bacaro, ma oltre a tutto ciò è anche un personaggio conosciuto nel mondo televisivo italiano. Ve lo ricorderete senza dubbio per uno spot che ha avuto un immenso successo qualche anno fa: un rap ironico sui SUV che hanno invaso Milano (e non solo Milano) nell’ultimo decennio. E che ha avuto un sequel tirolese poco dopo. El ga el suv? Dj ICE ci racconta il come e il perché di tutto ciò!

La nostra Laura è lontana, impegnata nella vendemmia in terre confiscate alla mafia, e quindi il Consiglio musicale della settimana tocca al Banzo, che ci propone il catanese Enrico Lanza, in arte Mapuche. Autore finora di due sole pubblicazioni ufficiali, uscite entrambe nel 2011, il mini «Anima Latrina» e l’album «L’uomo nudo», Mapuche è un cantautore dedito a un indie-folk in bassa fedeltà permeato di ironia amara e surreale in pari misura. Con voce indisciplinata e impietosa, Mapuche tratteggia storie e riflessioni stranianti e scazzate che brillano di una luce poetica tutta particolare, evocando tra le righe lo spettro ingombrante di un grandissimo della nostra canzone, Rino Gaetano. Una proposta forse non per tutti, ma da seguire con interesse.

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