Otto Marzo. Non potevamo non iniziare questa puntata con due voci femminili della musica italiana: Patty Pravo con Il Paradiso e Gianna Nannini con I maschi. E parlando di musica in questa prima settimana di marzo non potevamo non dedicare la nostra puntata, oltre che a tutte le donne, anche a due dei maggiori cantanti italiani che in questi giorni avrebbero compiuto settant’anni: Lucio Dalla e Lucio Battisti. Durante la puntata vi abbiamo fatto sentire alcuni dei pezzi di questi due straordinari musicisti e interpreti che vi hanno accompagnato in questi anni e che ci avete consigliato negli ultimi giorni sulla nostra pagina di facebook. E poi ancora musica con Max Gazzè e Franco Battiato che suonano proprio in questi giorni qui a Barcellona. Gazzè si è esibito proprio poche ore dopo la nostra diretta radiofonica, venerdì 8 marzo alla Sala Razzmatazz di Barcellona con un bel concerto, molto partecipato. Battiato suonerà invece il prossimo mercoledì 20 marzo all’Auditori del capoluogo catalano. Entrambi presentano il loro ultimo lavoro: Sotto Casa dell’artista romano e Apriti Sesamo del veterano compositore e interprete siciliano.
La prima intervista è a Meike Maria Clarelli, voce e compositrice de La Metralli, gruppo che abbiamo presentato recentemente a Zibaldone e che ci è piaciuto davvero molto. Vincitore del Premio Ciampi nell’ottobre del 2012, questo ensemble formato da tre donne (oltre a Meike, anche Marcella Menozzi e Serena Fasulo) e da un uomo (Matteo Colombini) ha pubblicato da poco il suo primo EP, contenente sei canzoni. Con Meike abbiamo parlato di questo progetto, del nuovo album de La Metralli e anche di molto altro, come la bella esperienza del coro di donne migranti Le Chemin des Femmes, nato a Modena nel 2008, di cui Meike è direttrice. De La Metralli ci siamo sentiti Piovevo e D’Arteria.
E l’otto marzo la Repressione Today dell’intramontabile Banzo comincia con una notizia che è al tempo stesso un’affettuosa dedica alle Mamme NO MUOS, le donne di Niscemi, provincia di Caltanisetta che insieme al resto della società civile locale stanno lottando per impedire la costruzione del MUOS, che implicherebbe gravi rischi per la salute della popolazione e la tenuta dell’ecosistema. Due di loro sono rimaste contuse e una terza ha riportato una frattura a un piede mentre cercavano di impedire che gli operai raggiungessero sotto mentite spoglie il cantiere: infatti attualmente, i lavori dovrebbero essere sospesi, come aveva assicurato il console americano a Napoli. Seguiremo attentamente gli sviluppi di questa lotta, per molti versi paragonabile a quella del Movimento No TAV. Parliamo poi di una bella iniziativa antiomofoba per il ritiro dai negozi della catena El Corte Inglés dei libri di Joseph Nicolosi, il contestato psicologo clinico americano fautore di una sedicente «terapia riparativa dell’omosessualità» che non gode di nessun riscontro nella comunità scientifica. Torniamo poi a raccontarvi di ‘Alfon’ Fernández, o meglio del suo avvocato Erlantz Ibarrondo, osservato speciale della polizia madrilena per via della sua vicinanza ai movimenti sociali, in una sorta di versione spagnola del legittimo sospetto di berlusconiana memoria. Concludiamo con due notizie sulla piattaforma Afectados por la Hipoteca, attiva in tutta Spagna contro il dramma degli sfratti: i pompieri di Valencia, seguendo l’esempio dei colleghi di altre regioni spagnole, hanno annunciato che non collaboreranno agli sfratti forzosi motivati da insolvenza e che sosterranno la campagna devolvendole parte dei loro stipendi. Tutto questo mentre la piattaforma sbarca sulla stampa rosa, più precisamente sul rotocalco a grande tiratura Pronto, con una rubrica curata da Ada Colau che punta a informare e sensibilizzare sul tema il vasto pubblico della stampa popolare.
La Trash Zone al femminile della carissima Eva Vignini è dedicata ad una classica icona del trash anni ’80: la biondissima ed eclettica Jo Squillo. Dietro a questo personaggio indefinibile, cantante, presentatrice, show-girl, si nasconde in realtà una riot girl ante litteram. Tra la fine degli anni ’70 e i primissimi ’80 Jo Squillo diventa una protagonista del punk milanese con una formazione tutta al femminile e dai forti accenti antimaschilisti: le Kandeggina Gang che non mancano di sorprendere con performance provocatorie come ad esempio il lancio di Tampax macchiati di rosso sul pubblico dei loro concerti. La fase punk di Joe Squillo rimane nonostante lo scialbo punkettino, i testi grotteschi ed adolescenziali ed il mal interpretato tentativo di rivendicazione femminista, la parte più interessante e divertente della sua carriera destinata a lasciarsi contagiare ben presto dalla decadenza catodica. Il punk si trasforma così nel pop-dance demenziale di Ode al reggiseno ed il femminismo agguerrito si disperde quasi totalmente nella banalissima Siamo donne, pezzo insignificante ma di grande popolarità, cantato in coppia con la prosperosa Sabrina Salerno.
E tra la solita telefonata della signora Gina e l’improvvisata in studio di quel comico serio che si presenta con il nome di Bruno, vi abbiamo proposto alcuni stralci dell’intervista che abbiamo fatto l’altra sera a David Riondino, poco prima che l’artista fiorentino salisse sul palco del Luz de Gas di Barcellona per il concerto organizzato dal Festival Cose di Amilcare in collaborazione con il Festival BarnaSants. È stata una lunga ed interessante chiacchierata in cui Riondino ci ha parlato soprattutto della situazione politica italiana, del Movimento 5 Stelle e di Beppe Grillo. Tematica su cui ha scritto recentemente anche alcune delle sue ironiche decime che potete leggere qui. Per introdurla vi abbiamo fatto sentire una canzone che Riondino scrisse qualche anno fa e che entra perfettamente nella programmazione speciale per questo Otto Marzo: Ragazze di Milano.
E per l’último trago di oggi ci affacciamo sul rock portato sul palco dalle donne. L’icona ribelle che ci accompagna dagli anni sessanta e che immaginiamo tra batterie e chitarre è sempre maschile: le donne che hanno scavalcato quest’idea hanno dovuto fare i conti con stereotipi radicati e spesso si son fatte portavoce di una rivendicazione più ampia, espressione di controcultura e di istanze femministe. Il libro Le ragazze del rock, di Jessica Dainese, propone una panoramica su questo mondo spesso relegato nell’underground ma molto attivo: dal punk femminista del ’79 ai vari gruppi legati al movimento Riot Grrrl negli anni novanta, fino alle band più recenti che tentano di smarcarsi dall’etichetta della «musica per donne» . Da questa ricostruzione ci ascoltiamo le bolognesi Diva Scarlet, suonanti dal principio degli anni zero, con il pezzo Souvenir. E ci salutiamo con un gruppo recentissimo, un duo un po’ funky dal nome strano, che canta il mito del Principe azzurro con ironia e tenacia. A voi, le palermitane Iotatòla, e che la musica rompa stereotipi!
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