Di emigranti, imbonitori e divinità del rock (11 gennaio 2013)

Cari aficionados di Zibaldone, rieccoci qui dopo la pausa natalizia. Se ci avete seguito, vi siete resi conto che non vi abbiamo lasciato soli in queste settimane di vacanze, viaggi, pranzi e cene, famiglia ed amici, ma vi abbiamo preparato due puntate speciali dedicate a temi diversi, come la canzone d’autore e la pornografia. Insomma, per grandi e piccini,avrebbero detto un tempo… ma questo venerdì siamo rientrati negli studi di Radio Contrabanda per la prima puntata in diretta del 2013. Toni Bruna_Ruso Sala E abbiamo voluto riprendere con una piccola dedica al Duca Bianco che pochi giorni fa ci ha fatto conoscere il suo nuovo singolo e ha annunciato l’uscita del nuovo album per il mese di marzo, dopo quasi un decennio di silenzio. La notizia vale l’apertura di una puntata di Zibaldone! E per continuare con la musica abbiamo poi voluto farvi ascoltare l’ospite della prossima settimana: il triestino Toni Bruna, che è stato da noi già in un paio di occasioni negli ultimi due anni, e che sarà il protagonista anche del prossimo incontro del Festival Cose di Amilcare. Si esibirà difatti il prossimo giovedì 17 gennaio, alle 20.30, con la cantautrice catalana Rusó Sala nella sala Tinta Roja del quartiere barcellonese del Poble Sec.

E visto che abbiamo iniziato con delle voci conosciute, abbiamo voluto continuare con il nostro caro Marco Barlocci che mancava effettivamente da un po’ ai nostri microfoni. Marco è venuto accompagnato dell’attrice italiana Fabrizia Martano per presentarci il prossimo spettacolo del Teatro Stabile di Barcellona, uno spettacolo dedicato all’emigrazione. Una tematica che ci tocca effettivamente molto da vicino. E lo sguardo del Teatro Stabile di Barcellona non si concentra solo sul presente ma guarda indietro, anche al passato, sbirciando in quell’America terra di emigrazione di tanti italiani a fine Ottocento e ad inizio Novecento… e a molto altro. Siete dunque tutti invitati il prossimo martedì 22 gennaio, alle 20.30, alla Casa degli Italiani di Barcellona (Pasaje Méndez Vigo, 8 ) per poter assistere alla prima de Il cielo e l’animo. Lo spettacolo del Teatro Stabile di Barcellona fa parte di un’intera giornata dedicata alla tematica della migrazione organizzata dalla Casa degli Italiani sotto il titolo Migrazione, alla ricerca di una vita migliore.Ritorna dopo le feste, un filino ingrassata ma sempre combattiva, anche la Repressione Today del nostro incoercibile Banzo, la rubrica di controinformazione più amata dagli zibaldoniani.

Felip Puig Molte le notizie, come è prevedibile: cominciamo con l’insediamento del secondo governo di  Artur Mas lo scorso 27 dicembre, che registra un importante cambio della guardia alla Conselleria d’Interior: il mai troppo esecrato Felip Puig passa a Empresa i Ocupació (ed è già il quarto ministero che ricopre), sostituito dal compagno di partito Ramon Espadaler. Vedremo in che modo ne sará influenzata la gestione dell’ordine pubblico in Catalogna. Ma la notizia più importante è senz’altro la liberazione, dopo 56 giorni di carcere preventivo, di Alfonso Fernández, a tutti noto come Alfon. Alfon sale de la cárcel Fernández, un ventunenne di Vallecas, era stato accusato della detenzione di materiale per la fabbricazione di esplosivi, era recluso in un severo regime d’isolamento ed è stato l’ultimo dei circa 140 arrestati per lo sciopero generale dello scorso 14 novembre. Prevedibilmente, il caso presenta molte incongruenze e dettagli oscuri. Spazio anche al caso dell’utente di Twitter interrogata dalla polizia per il presunto contenuto violento dei suoi tweet, in realtà citazioni di pensatori come Gramsci, per le pericolose scorribande di un gruppetto di neonazisti a Barcellona e dintorni e, tornando in Italia, per le curiose «convergenze parallele» tra il Movimento 5 Stelle e Casa Pound.

La Trash Zone della carissima Eva Vignini, croce e delizia degli ascoltatori di Zibaldone, ritorna nel 2013 più scoppiettante che mai a tormentarci con la sua spazzatura mediatica ed è dedicata oggi  a Gennaro D’Auria, celebre mago e sensitivo napoletano che non è passato inosservato ai veri cultori del trash tanto da meritare la dedica dell’album Cicciput dai grandissimi Elio e le Storie Tese. Il mago di Torre del Greco diffonde le sue profezie su radio ed emittenti private campane sin dai primi anni Settanta in trasmissioni surreali dove, al telefono con i consultanti, mette in atto peculiari esercizi di divinazione casereccia non perdendo tra l’altro occasione di “cazziare”  coloritamente i malcapitati che non confermano le sue previsioni. Gennaro D’Auria, mago poliedrico non privo di una certa tendenza gotica, legge il futuro con l’ausilio di particelle, ci descrive le virtù naturopatiche del succo di fagioli ed improvvisa strani esperimenti di teletrasporto aprendoci un mondo davvero sconfinato tutto da scoprire. E visto che di trash si è parlato non potevano mancare nemmeno le comparsate di quelli che sono diventati – nostro malgrado – degli ospiti fissi del nostro Zibaldone. Immancabile e precisa come un orologio svizzero, abbiamo ricevuto la telefonata della signora Gina che ci ha raccontato tutte le avventure natalizie, tra cenone di Natale, messa e pranzi vari. E poi, proprio in zona Cesarini, anche l’arrivo di quel fanfarone di Bruno che, ancora una volta, è riuscito ad entrare in studio ed occupare per dieci minuti buoni i nostri microfoni…

E in quest’anno appena cominciato, scampati tutti dal fragore della fine del mondo (che nemmeno ha lasciato qualche segno, qualche fuoco d’artificio, nulla) mentre riassestiamo pezzo a pezzo tutte le rubriche, torna in studio anche l’ultimo sorso di musica, el último trago nel fondo della puntata servito per voi da Laura. Si tratta quest’oggi di un discodevocka  piuttosto notturno e cupo, adatto per l’inverno, fabbricato da poco dai ferraresi Devocka (il nome viene da Arancia Meccanica), gruppo noise rock che si barda di post punk e scivola spesso verso la new wave. Attivi e suonanti dal 2003, dopo aver spartito il palco con i Santo Niente e i Perturbazione, dopo aver collaborato con Giulio Favero (bassista storico del Teatro degli Orrori, attivo ed attento produttore di quel che cresce nel sottosuolo musicale italiano), i Devocka danno alla luce La morte del sole, terzo album uscito nell’autunno del 2012. Disco rabbioso, introspettivo ed acceso, a tratti gridato (come si sente nel pezzo Non solamente un’apertura mentale, chiaramente influenzato dal noise italiano più recente), che riflette sulla fine e sull’identità, registrato quasi esclusivamente in orari notturni: perfetto per questi tempi di ripensamento, perfetto per le lunghe notti di gennaio.

Buona settimana e… a venerdì prossimo!

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