Come ogni anno, ad ottobre si tiene a Sanremo il Premio Tenco. E come ogni anno noi qui a Zibaldone gli dedichiamo una puntata speciale. La 44esima edizione della Rassegna della canzone d’autore è doppiamente importante perché torna in presenza dopo un anno segnato dal Covid e perché propone una riflessione su cos’è negli anni venti del terzo millennio la canzone d’autore. Il titolo, non a caso, è “Una canzone senza aggettivi”. Ne parliamo con Sergio Staino, presidente del Club Tenco, e Sergio Secondiano Sacchi, direttore
artistico della rassegna.
Le attività a Sanremo sono state tantissime tra il 20 e il 23 ottobre: dai concerti all’Ariston ai dibattiti pomeridiani, dagli incontri con gli artisti ai concerti alla Pigna. Un programma ricchissimo che ha visto protagonisti cantautori e musicisti italiani e di altre latitudini, scrittori, giornalisti, professori universitari e molti appassionati della canzone d’autore.
Ci ha accompagnato la musica dei New Trolls (Signore, io sono Irish), Paolo Pietrangeli (È
finito il Sessantotto), Enrico Ruggeri (L’autocritica), Fiorella Mannoia (Non voglio crescere più), Lucio Battisti (Se la mia pelle vuoi e Due mondi), Áron Molnár (Tanulni Akarunk), Marisa Monte (Infinito particular), Jorge Drexler (Todo se transforma), Piero Brega (Quando so morto), Fausto Amodei (El temp perdu), Alberto Patrucco (Quegli imbecilli nati in un posto), Setak & Mimmo Locasciulli (Lu Justu Arvè), Lucio Corsi (Trieste), senza_cri (Tu sai), Stefano Bollani e Caetano Veloso (La nebbia a Napoli).
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