Respinti all’Ariston. Vol. 2 (2 febbraio 2024)

Manca poco a quello che rimane probabilmente il più poderoso momento unificante del popolo italiano (nazionale di calcio a parte): il festival di Sanremo. E dopo averlo sostanzialmente ignorato per molti anni, nel nostro piccolo, a partire dall’anno scorso crediamo di avere trovato il modo giusto per parlarne. E anche il momento: cioè subito prima che si aprano le danze e in tutta Italia, per cinque giorni, furiosamente, non si parli d’altro (abbastanza poco delle canzoni, a ogni buon conto). Eccoci quindi pronti per il secondo capitolo di “Respinti all’Ariston”, con altri dieci pezzi che a Sanremo hanno provato ad andarci, ma per i motivi più disparati non ce l’hanno fatta. E se per i brani più eccentrici è facile immaginare il perché, altri ci dimostrano che, ieri come oggi, i criteri di ammissione al festival sono misteriosi o direttamente imperscrutabili. Anche quest’anno cominciamo dagli anni ’50 e arriviamo al presente: perlopiù con un brano per decennio, tanti nomi importanti e un paio di sorprese. E come l’anno scorso, no, non ci sono i Jalisse, veri e propri padrini spirituali della nostra serie, che dopo avere espugnato Sanremo nel 1997 si vedono immancabilmente respinti anno dopo anno. Chissà, forse l’anno prossimo vi faremo sentire uno dei loro moltissimi brani esclusi.

Questa la scaletta della puntata:

I Campioni (canta Tony Dallara), Come prima (1957); Gino Paoli, Prima di vederti (1965); Caterina Caselli, Una storia d’amore (1967); Rosalino, Storia di due amici (1972); Franco Franchi e Ilona Staller, Cappuccetto Rosso (1978); Mia Martini, E ancora canto (1981); Diego Abatantuono e Claudio Bisio, Complimenti (1992); Syria, Momenti (2008); Perturbazione, Dipende da te (2016); Subsonica, Universo (2024).

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