Di strumenti che bruciano nei Monegros e di un Paco Ibáñez incazzato nero (17 giugno 2011)

Dopo alcune puntate dove la politica e le manifestazioni sono state al centro dei nostri pensieri, è toccato uno Zibaldone ricco di musica, poesia ed aneddoti questo caloroso 20 giugno. La voglia di raccontare quello che sta succedendo nelle piazze spagnole (e nei referendum italiani) non l’abbiamo persa affatto, però questo venerdì abbiamo deciso di fare una piccola pausa. E con degli invitati di tutto rispetto: dei musicisti di primissima categoria in tournée a Barcellona. Ai microfoni di Radio Contrabanda abbiamo avuto GG Quintanilla, anima, voce e leader degli Ornamento y Delito, un gruppo post rock a mezzo tra Bilbao e Madrid che sta ottenendo un più che discreto successo in questi ultimi anni. GG Quintanilla ci ha raccontato la sua carriera, tra il punk della grande Bilbao, con un gruppo assolutamente provocatore come gli You be adorada, e le creazioni elettroniche della metà del decennio appena concluso. Canzoni dove la politica e la critica affatto edulcorata della società del consumo e dello spettacolo si uniscono agli spettri di Adorno e Horkheimer. Una voce cavernosa che recupera pensieri sparsi e li riadatta alla modernità post marxista, mischiando Guy Debord con il botellón e il fantasma di José Antonio Primo de Rivera con la cocaina e la socialdemocrazia al potere. Un’intervista piena di aneddoti. Come quello che spiega il titolo di uno degli album in solitario di GG Quintanilla, Ardiendo en los Monegros. Ascoltare per capire (e per credere). Per conoscere di più GG Quintanilla vi consigliamo http://ggquintanilla1.bandcamp.com/

Ci hanno poi accompagnato Rossana Taddei e Gustavo Etchenique, meravigliosi musicisti a mezzo tra l’Uruguay e la Svizzera italiana. Ripercorrendo l’andirivieni tra il Rio de la Plata e il Ticino degli avi Taddei, Rossana ci ha parlato dei suoi ultimi progetti dove la poesia si unisce alla musica. Ci siamo sentiti alcuni pezzi dei suoi più recenti album, Sic transit e Tra cielo e terra, dove la musica di Rossana e della sua band rida vita alle poesie di poetesse uruguaiane e di poeti della Svizzera italiana. Una maniera di fare riscoprire la poesia, che nella mente di molti è ormai diventata un qualcosa di talmente astratto da essere considerata noiosa. Ma la poesia non era un arma cargada de futuro come scriveva Gabriel Celaya tempo addietro? E come cantava Paco Ibáñez quando il franchismo era ancora una realtà? E visto che gli aneddoti sono gli stuzzichini dell’anima, ancora di aneddoti abbiamo parlato con Gustavo e Rossana. E proprio riguardo a Paco Ibáñez e un suo viaggio in Uruguay negli anni novanta… Per scoprire la musica di Rossana Taddei e Gustavo Etchenique date un’occhiata qui: http://www.myspace.com/rossanataddeimusic e http://www.myspace.com/etchenique

Buon ascolto!

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