Ogni anno l’Italia si blocca per il Festival di Sanremo. Noi a Zibaldone non ne abbiamo praticamente mai parlato. Quest’anno rompiamo una tradizione vecchia oltre una dozzina d’anni, ma ovviamente lo facciamo a modo nostro. No, non vi parliamo dell’edizione del 2023, né degli ospiti più o meno illustri. Men che meno delle beghe provinciali (o nazionali) che sono sorte al riguardo.
Abbiamo deciso invece di fare una cosa che, da quanto ci consta, non è mai stata fatta: andare a vedere quali sono state le canzoni escluse dal Festival nei suoi oltre settant’anni di storia. Di canzoni non ammesse per una ragione o per l’altra ce ne sono infatti a bizzeffe, ma nessuno le ha mai raccolte. Alcune sono poi diventate dei grandi successi in barba al Festival, altre sono passate senza pena né gloria, altre ancora poi non sono nemmeno mai state incise. Godetevi questa prima carrellata dei respinti all’Ariston!
Qui la scaletta della puntata:
Marino Marini e il suo Quartetto (canta Ruggero Cori), Basta un poco di musica (1957); Claudio Villa, Sempre più solo (1960); Fred Buscaglione, Nel cielo dei bars (1960); Paul Anka, La verità (1965); Bruno Lauzi, Sul metrò (1968); Domenico Modugno, Meraviglioso (1968); Nada, La fotografia (1970); I Nuovi Angeli, Donna felicità (1971); Piero Focaccia, Il sabato a ballare (1972); Lucio Dalla, Un auto targata TO (1973); Rosa Balistreri, Terra ca nun senti (1973); Adriano Celentano, L’unica chance (1973); Tempi duri, Tempi duri (1982); Matia Bazar, Palestina (1983); Silvia Conti, Favola triste (1984); Ivan Graziani, Blen blen blen (1993); Giuni Russo, La sua figura (1994); Stefano Pais, Questo è il mondo (2006); Irene Grandi, Bruci la città (2007); Robert Freak Antoni, Però quasi (2012); Alice, Veleni (2014); Bugo, Me la godo (2016); Eugenio in via di gioia feat. Elio, Quarta rivoluzione industriale (2022).
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