Dieci anni fa se ne andava uno dei più geniali artisti italiani, Enzo Jannacci. Amato, apprezzato, ricordato spesso con un sorriso, sì. Ma rispetto agli altri numi tutelari della canzone d’autore italiana, da De Andrè a De Gregori, da Dalla a Guccini, quell’indefinibile medico milanese, autore di successi come Vengo anch’io, Sei minuti all’alba o Ci vuole orecchio, non è tenuto nella considerazione che gli spetterebbe.
In questi giorni lo si ricorda in grande stile a Sanremo perché proprio a lui è dedicata la 46esima Rassegna della canzone d’autore, più conosciuta come Premio Tenco. Che come sempre è molte, moltissime cose. Ed infatti, oltre ai vincitori delle targhe decise da una giuria di giornalisti e operatori del settore (Vinicio Capossela, Almamegretta, Alice, Daniela Pes, Niccolò Fabi e Francesco Guccini), sul palco del teatro Ariston saliranno anche Eugenio Finardi, Ron, Carmen Consoli, Angelo Branduardi, il brasiliano Tom Zé, il palestinese-siriano Aeham Ahmad, Tosca o Flavio Giurato. E poi molte sono le attività “collaterali”: concerti nella Pigna di Sanremo, incontri con gli artisti, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di documentari. In cui, ovviamente, Jannacci sarà uno dei principali protagonisti. Ne parliamo con Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco.
Questa la scaletta della puntata:
Enzo Jannacci (Vengo anch’io. No, tu no -1968–; L’uomo a metà -2004-; Quando il sipario -1976-), Eugenio Finardi (Giai Phong, 1977), Carmen Consoli (Maria Catena, 2006), Flavio Giurato (Orbetello, 1982), Tom Zé (O Sandalo, 1972), Aeham Ahmad Quintet (Together, 2022).
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