Con Matteo Fiorino e Piero Pesce (9 marzo 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a trovarci Matteo Fiorino, a Barcellona per presentare il suo ultimo disco, Fosforo (Phonarchia Dischi, 2018). C’è l’ironia e la poesia a cui ci aveva abituato questo cantautore e musicista spezzino già nel suo precedente disco, Il masochismo provoca dipendenza (2015). Ma c’è anche una ricerca musicale che lo porta a sonorità più internazionali che hanno un certo sapore anni Ottanta e Novanta. Da Fosforo ci siamo ascoltati Darmo, Madrigale (feat. Iosonouncane), San Giuseppe e Canzone senza cuore.

– E un altro ritorno è quello di Piero Pesce che ci presenta il suo nuovo disco, TransHumus, oltre la propria terra (2017). Un album, in cui Piero è accompagnato dalle Questioni Meridionali Folk, frutto di un lavoro decennale a partire dalla musica tradizionale del Sud Italia, soprattutto della sua Calabria. Una musica che incontra altri generi musicali, dal reggae allo ska, dalla musica latinoamericana ad altri ritmi mediterranei. Un disco che si presenterà il prossimo sabato 24 marzo, alle 22.00, all’Absenta del Raval di Barcellona nell’ambito del Festival Cose di Amilcare & BarnaSants. Da TransHumus vi abbiamo proposto Haggie vist, Sono bombe, La terra dei briganti e Senzaria.

Piccolo omaggio a Fausto Mesolella in vista del concerto organizzato venerdì 9 marzo dal Festival Cose di Amilcare alla sala Tinta Roja di Poble Sec. Di Fausto Mesolella vi abbiamo proposto Ghemmà (da Canto Stefano. Fausto Mesolella canta Stefano Benni), Ipocrisia (da DagoRed, con Raiz) e Languida (da Danson Metropoli: canzoni di Paolo Conte con gli Avion Travel).

Le ultimissime di Fausto

A volte ritornano: Valentino Menghi, dalla Romagna con fogli e pennarelli, e Robi, dalla California con furore

Último trago: Domenico Imperato Il nano (dal nuovo album Bellavista, Lapilla Records, 2018)

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Una storia economica della felicità. Con Emanuele Felice (2 marzo 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Si può scrivere una storia economica della felicità? Questa è la sfida e l’interessante proposta che fa Emanuele Felice, professore di storia economica presso l’Università di Pescara e ospite di questa puntata di Zibaldone. Storia economica della felicità (il Mulino, 2017) è un libro coraggioso che ripercorre la storia dell’umanità dall’antichità ai giorni nostri, ponendoci davanti a una questione senza tempo: come conciliare libertà, uguaglianza e benessere?

– Prossimi concerti a Barcellona: Bobo Rondelli (3 marzo, 21.30, Tradicionarius) di cui ci siamo ascoltati Domani mi sparo e Per amarti; Four on Six (4 marzo, 21.00, Marula Café) di cui vi abbiamo proposto Swingettino e Cartoon; Bob Dylan (30 e 31
marzo, 21.00, Liceu) che presenterà il suo Triplicate (2017) di cui ci siamo ascoltati Stardust e I Could Have Told You, mentre dal precedente Fallen Angels (2016) vi abbiamo proposto Young at Heart.

– Nuove uscite musicali: Leo Pari – Dirty ti amo (Foolica, 2018); Santino Cardamone Mondocervello (Manita Dischi, 2017) con Irene e L’amore ai tempi di facebook; I Luf Delaltèr (sutoprodotto/Self, 2016) con Verso un altro altrove e Camminando e cantando.

Último trago: Giorgio Gaber Cos’è la destra cos’è la sinistra

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Ricchi per caso? L’economia italiana tra passato e presente (23 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– L’Italia è ormai saldamente collocata nel gruppo dei paesi maggiormente sviluppati e sta soltando affrontando una crisi passeggera o, al contrario, aveva solo temporaneamente lasciato la periferia dell’economia mondiale e sta adesso tornando nella posizione marginale che aveva nei secoli che precedettero l’Unità? Questa è una della molte domande a cui tenta di rispondere Ricchi per caso. La parabola dello sviluppo economico italiano (Il Mulino, 2017), volume coordinato da Paolo di Martino e Michelangelo Vasta, al quale hanno collaborato diversi storici italiani dell’economia, come Gabriele Cappelli, Emanuele Felice, Andrea Colli, Alberto Rinaldi. Ne parliamo insieme a Gabriele Cappelli, visiting professor di storia economica presso l’Universitat Autònoma de Barcelona e co-autore del libro. Per saperne di più, date un’occhiata qui.

– Anche quest’anno il Festival Cose di Amilcare, in collaborazione con il BarnaSants, porta a Barcellona diversi artisti italiani, legati soprattutto al mondo della canzone d’autore. Dopo Carpa Koi e Verso Suelto, ospiti del nostro programma nelle scorse puntate, atterreranno a Barcellona Bobo Rondelli (3 marzo, 21.30, Tradicionarius), lo Shomano International con un omaggio a Fausto Mesolella (9 marzo, 20.30, Tinta Roja), Matteo Fiorino (10 marzo, 21.30, Absenta del Raval), Piero Pesce & Questioni Meridionali Folk (24 marzo, 21.30, Absenta del Raval), Rocco Papìa (6 aprile, 20.30, Tinta Roja), Alessio Lega & Guido Baldoni con un omaggio a Franco Fortini (8 aprile, 20.30, Tinta Roja). Per presentarvi questi concerti, ci siamo ascoltati Sollievo animale (Bobo Rondelli), Languida (Avion Travel), Un cubo (Matteo Fiorino), Cucinar (Jacaré), Lontano lontano (Margot su una poesia di Franco Fortini). Per maggiori informazioni, cliccate qui.

– Nuove uscite musicali: Alessio Bonomo – La musica non esiste (Esordisco, 2018) con Lettera d’amore (feat. Fausto Mesolella); Michele Gazich La via del sale (fonoBisanzio, 2016) con Una lettera dalla barricata; Claudio Lolli Il grande freddo (La Tempesta Dischi, 2017) con Prigioniero politico; Stealers Wheel The A&M Years (A&M Records, 2017) con Stuck in the Middle With You e Please Sing a Song For Us.

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Claudio Lolli La socialdemocrazia (dallo storico disco Disoccupate le strade dei sogni del 1977)

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Con Verso Suelto, Hugo Arán e Instabili Vaganti (16 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a Barcellona la compagnia teatrale Instabili Vaganti per presentare Desaparecidos #43, uno spettacolo dedicato alla memoria dei 43 studenti messicani uccisi a Ayotzinapa nel settembre del 2014. Ne parlano con noi Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola. Per seguirli nei loro tour in giro per l’Italia e tutto il globo, date un’occhiata qui.

Verso Suelto rilegge i boleros e le rancheras in chiave jazz. Conosciutisi a Barcellona nel 2011, Raissa Avilés e Pedro Martínez-Maestre hanno sviluppato questo progetto tra le Alpi svizzere. Nel 2016 hanno registrato negli Stati Uniti il loro primo disco, Verso Suelto, che ci hanno presentato a Zibaldone, oltre che in concerto a Barcellona all’interno del Festival Cose di Amilcare/BarnaSants. Dal loro album, vi abbiamo proposto Ella y yo, Cucurrucucu Paloma, La llorona e Noche de Ronda. Per saperne di più, entrate qui.

Hugo Arán ci regala un nuovo disco per iniziare questo 2018: Memoria muscular. Si respira il Brasile, come nel suo precedente Anuario (2014), ma anche la musica popolare latinoamericana ed europea. Spiccano le collaborazioni. Con i brasiliani Guto Vilaverde e Márcio Faraco, e con artisti attivi da tempo nel melting pot barcellonese (El Kanka, Ana Rossi, Gastón Pose…). Da Memoria muscular vi abbiamo proposto Los singulares, Chuva suave, 29 de diciembre e Todo se hará memoria. Il disco si presenterà sabato 24 febbraio alla sala La Sexta Baja di Barcellona. Per conoscere Hugo Arán, cliccate qui.

– Ritorna anche il collegamento con il nostro Berardo Staglianò (Sentieri Sonori – Radio Ara Lussemburgo) che ci propone due news tutte italiane: Calibro 35 con Agogica e Generic Animal con Tsunami.

– Nuove uscite musicali: Dollaro d’onore – Il lungo addio (autoprodotto, 2017) con The buried gun (feat. Simone Salvatori).

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Maria De Vigili Ho visto (dal nuovo disco Tempus Fugit, Riff Records/ Cardio Productions, 2018)

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Tra Folk Commedia all’italiana e spaghetti western (9 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

Cocco Bello è il nuovo EP di Carpa Koi, al secolo Giacomo Maria Carpa, cantautore e polistrumentista siciliano residente da tempo a Barcellona. Un mix di ironico e di tragico che si fondono in uno stile battezzato come Folk Commedia all’italiana. Munito di chitarra, Carpa Koi ci presentato Cocco Bello, tra frizzi e lazzi. E aneddoti da conoscere. Dall’EP vi abbiamo proposto Ballalaika, Me gusta la playa e Brilla stella. Dal vivo Carpa ci ha regalato anche un inedito, Carne su carne. Dal suo precedente disco, Bollicine, panna e fragole (2014), ci siamo ascoltati Barcelona (Speed on my mind). Il disco sarà presentato anche live all’interno del Festival Cose di Amilcare domenica 11 febbraio alle 19.00 alla sala Tinta Roja di Poble Sec. Per saperne di più entrate qui.

No solo Leones è un piccolo festival dedicato al cinema spaghetti western che arriva alla sua terza edizione, intitolata Ensalada de Western y Psicodelia. Dall’11 al 25 febbraio in diverse associazioni culturali del Poble Sec di Barcellona (Jam Circus, Pedreres, Nook e Puerta Roja) si potranno rivedere perle di un genere considerato ingiustamente di serie B: da Django (Sergio Corbucci, 1966) a Keoma (Enzo G. Castellari, 1976), passando per Prega il morto, ammazza il vivo (Giuseppe Vari, 1971) o Se sei vivo, spara! (Giulio Questi, 1968). Il tutto condito con musica, esposizioni, cibo e dibattiti. Ce ne parla Cosimo Tacinelli, ideatore di questo bel ciclo.

– Ritorna in questo 2018 anche Ricky Russo che da New York ci propone due news dal zapore yankee: Anderson East con All on my Mind e Ty Segall con Every 1st A Winner.

– Nuove uscite musicali: Pane – The River Knows (A Tribute To The Doors) (New Model Label, 2018) con Alabama Song e Waiting for the Sun.

Le ultimissime di Fausto

– A volte ritornano: Valentino Menghi e Giovanni Vargiu

Último trago: Unòrsominòre Il demone meridiano (dal disco Una valle che brucia – diNotte Records, 2017)

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Con Ebra e Alessio Piras (2 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

Modern Africa I. Reveries è il nuovo disco di Ebra, pseudonimo dietro il quale si cela la cantautrice e inteprete marocchina Khaoula Bouchkhi. Un disco ricco di storia, di lingue, di sonorità. Un canto d’amore all’Africa. E a cui hanno partecipato musicisti provenienti da mezzo mondo, a partire dal camerunense Jules Bikoko, il brasiliano Crá Rosa e i catalani Pau Figueres e Toni Saigi. Ce lo presenta in studio Ebra, accompagnata dal mitico Flavio Ferri, che ci ha parlato, en passant, dei suoi ultimi progetti, tra musica e cinema. Da Modern Africa I. Reveries, in uscita l’8 febbraio, vi abbiamo proposto in anteprima Sacred, Muse, Warrior, Oiseaux Égarés e Imagine a World. Il disco si presenterà a Barcellona il prossimo 17 marzo alle 21h00 a La Nau di Poble Nou. Per saperne di più di Ebra, cliccate qui.

– Nel 2016 è uscito, Omicidio in piazza Sant’Elena, il primo romanzo di Alessio Piras, scrittore genovese trapiantato a Barcellona. Prendeva il via la serie noir di Pagani e Marino. Lo scorso anno è uscito il sequel, Nati in via Madre di Dio (Fratelli Frilli Editori). C’è molto Izzo, ma anche il Vázquez Montalbán di Pepe Carvalho. E al centro di tutto c’è Genova, i suoi vicoli, i suoi suoni e i suoi sapori. E la sua storia, tra Seconda Guerra Mondiale, Resistenza e gli anni del miracolo economico. Ne parliamo insieme a Alessio Piras, mentre ci accompagna la musica di Fabrizio De Andrè (Via del Campo) e Paolo Conte (Genova per noi).

– Nuove uscite musicali: Filippo GattiLa testa e il cuore (Lapidarie Incisioni, 2017) con Uh! La rivoluzione e Il maestro e Margherita; Paletti Super (Woodworm Label, 2018) con Nonostante tutto; Threelakes and the Flatland EaglesChristmas Night (2017); The Rainband Gimme Love (2017)

Le ultimissime di Fausto

– Bruno, il comico serio, con le majorettes alla frontiera francesa…

Último trago: Giovanna Marini I treni per Reggio Calabria (per annunciare il concerto di sabato 3 febbraio a Barcellona).

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Fidel alla linea. XIII: el periodo especial (26 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa tredicesima puntata, dedicata agli anni Novanta e Duemila, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Carlos Varela (Guillermo Tell), Willy Chirino (Nuestro día), Candido Fabre (Canta a su marido Fidel), Silvio Rodríguez (El problema), Ricardo Arjona (Si el Norte fuera el Sur), Pablo Milanés, Luis Pena e Compay Segundo (Chan Chan), Jesús Rodríguez & Adolfo Alfonso (Décimas al Che), Luba Maria Hevia (Venid fieles todos), Pablo Milanés & Lorenzo Hierrezuelo (Veinte años), Flema (Salve Cuba), Wilson Barba & Wilma Garcé (Fidel Castro en su día), Silvio Rodríguez (Huracán), Muchas razones a defender (Canción a Fidel Castro), Pablo Hásel (Un ejemplo para siempre), Ricardo Arjona (Ella y él), Reinier Valdés (Mensaje a Fidel), Carlos Puebla (Conmigo eso sí no va), AA.VV. (Canción a Fidel), Gente Buena (Canción a Fidel en su 90 cumpleaños), Arnaldo Rodríguez, Mayito Rivera, Laritza Bacallao, Waldo Mendoza, Lena de la Torre y Dayany Gutiérrez (Un hombre que sueña), Raul Torres con Eduardo Sosa, Annie Garcés & Luna Manzanares (Cabalgando con Fidel).

La prossima puntata, l’ultima di questo speciale, sarà un best of degli artisti che abbiamo incontrato in questo viaggio nella musica cubana.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. XII: cade il muro di Berlino (12 gennaio 2018)

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Con Niccolò Bruna e Steven Munar (19 gennaio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a trovarci Steven Munar per presentarci il suo ultimo lavoro discografico, Violet Koski (Miracle Records, 2017). Sempre accompagnato dalla Miracle Band, Steven apre una nuova tappa della sua carriera artistica, dopo il periodo americano dell’ultimo decennio. C’è il rock, ma c’è anche il folk e qualcosa che ricorda il periodo dei The Tea Servants. Dal disco, vi abbiamo proposto Everytime I Close the Doors, Hear Me Calling You, Hey, Hey, Hey (Re do it again), Lonely Hearts, Where Do They Go? e Prayer Without Words. Per saperne di più, date un’occhiata qui.

Niccolò Bruna è sempre in viaggio. La telecamera in mano e qualche buon disco in valigia. Perché i documentari di Niccolò, filmmaker torinese trapiantato a Barcellona, hanno spesso a che fare con la musica. Fin dai tempi di Cuba, a cui ora è tornato per seguire il nuovo progetto discografico di Chucho Valdés e Gonzalo Rubalcaba, da cui ci siamo sentiti in anteprima Caravan. O fin dai tempi di San Salvario, con collaborazioni che vanno da Vinicio Capossela – di cui vi abbiamo proposto Tango del Murazzo – o i Marlene Kuntz.

– Nuove uscite musicali: La MascheraParcoSofia (Full Heads, 2017) con Te vengo a cercà e Salaam Aleikum; Matteo Fiorino Fosforo (Phonarchia Dischi, 2018) con Madrigale.

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Filippo Dr. Panico Rovinare tutto (NoizeHills Records, 2018) con Fiorino.

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Fidel alla linea. XII: cade il muro di Berlino (12 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa dodicesima puntata, dedicata agli anni Ottanta, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Eduardo Ramon (Canción de los CDR), Robert Charlesbois (Mon ami Fidel), Pablo Milanés (Vuelve a sacudirse el Continente), Trio los Cancilleres (Canción de Mariel), Pablo Milanés (Nicaragua), Hermanas Martí (La Bayamesa), Carlos Puebla (Y eso sí que no), Silvio Rodríguez (Canción urgente para Nicaragua), Pablo Milanés (Acto de fe), Pablo Milanés (Blas), Waldemar Bastos & Dulce Pontes (Velha chica), Roberto Blades (Se va a caer), Carlos Puebla (Soy del pueblo), Los Tradicionales (Dignidad), Paco Ibañez (Soldadito boliviano), Conjunto Folklórico de Trinidad (Los Negros Congos), Silvio Rodríguez (Pequeña serenada diurna), Carlos Puebla (Canto por todos los muertos), Joseíto Fernández & Benny Moré (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata al periodo especial e agli anni Duemila.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. XI: l’internazionazionalismo (5 gennaio 2018)

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Fidel alla linea. XI: l’internazionazionalismo (5 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa undicesima puntata, dedicata all’internazionalismo, in cui affrontiamo il periodo che va dalla morte del Che nell’ottobre del 1967 fino all’estate del 1977, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Fidel (discorso per la morte del Che), Sergio Endrigo (Anch’io ti ricorderò), Richard Shindell (Che Guevara T-Shirt), Daniele Silvestri (Cohiba), Pablo Milanés, Silvio Rodríguez & Noel Nicola (Cuba va), Caetano Veloso (Soy loco por ti América), Carlos Puebla (Diez serán), Pablo Milanés (Once por cero), Sergio Endrigo (Lettera da Cuba), Carlos Puebla (Todos los caminos), Pablo Milanés (Ho Chi Minh), Juan Formell y los Van Van (Llegue, llegue), Grupo Irakere (Bacalao con pan), Carlos Puebla (Autos de uso), Silvio Rodríguez y Pablo Milanés (Canción para mi soldado), Carlos Puebla (La Gran Carrera), Pablo Milanés (Havemos de voltar), Carlos Puebla (Mucha cordura), El Juglar de los caminos (Canto a Fidel Castro), Mauro Pagani (Quiero), Carlos Puebla (El padre nuestro), Anonimo (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata agli anni Ottanta.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. X: il Che (29 dicembre 2017)

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Fidel alla linea. X: il Che (29 dicembre 2017)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto questo 2017. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa decima puntata, dedicata alla figura del Che, in cui ricordiamo il periodo compreso tra la primavera del 1964 e l’autunno del 1967, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Clara y Mario (Lagrimas negras), The Skatalites (Fidel Castro), Carlos Puebla (David y Goliath), Ze Claudio (Luz da America), Canzoniere Internazionale (Somos socialistas), Angelo Branduardi (1 parile 1965), Eliades Ochoa (Píntate los labios, María), Silvio Rodríguez (Fusil contra fusil), Luis Aguilé (Cuando salí de Cuba), Fidel (Carta de despedida del Che), Motivés (Hasta siempre), María Teresa Vera (Veinte años), Carlos Puebla (Cuba no está sola), Quilapayun (Un son para Cuba), Carlos Puebla (Que alegrón), Lluís Llach (Comandante), Inti Illimani (El aparecido), Ivan Della Mea e Paolo Ciarchi (Creare due tre molti Vietnam), Silvio Rodríguez (Sueño con serpientes), Jean Ferrat (Cuba sí), Francesco Guccini (Canzone per il Che), José Feliciano (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata all’internazionalismo e, in concreto, agli anni 1967-1977.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. IX: l’embargo continua (22 dicembre 2017)

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Fidel alla linea. IX: l’embargo continua (22 dicembre 2017)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto questo 2017. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa nona puntata, dedicata alla continuazione delle tensioni con gli Stati Uniti, ossia al periodo compreso tra l’ottobre del 1962 e il gennaio del 1964, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Carlos Puebla (Conjugando verbos), Gunnar Reinaut (Cuba Missile Crisis), Pablo Milanés (Si el poeta eres tu), Carlos Puebla (Paz con dignidad), Silvio Rodríguez (Playa Girón), Carlos Puebla (La caimanera), Sergio Vitier (Un son a Benny Moré), Ñico Saquito & Conjunto Alberto Aroche (Que es lo que pasa en Cuba), Sergio Endrigo (La rosa bianca), Carlos Puebla (La cuarentena), Colette Magny (Viva Cuba), Bob Dylan (Motorpsycho Nightmare), Joseito Fernández (Tu tierra y tu libertad), Carlos Puebla (La reforma urbana), Lou Reed (The Day John Kennedy Died), The New Pink (We Killed Kennedy), Harry Lewis & Banda (Pelotón atención), Che Guevara (Discorso all’ONU), Judy Collins (Che), Pete Seeger (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata agli anni 1964-1967 e alla figura del Che.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. VIII: USA contro Cuba socialista (24 novembre 2017)

 

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Con Giovanni Dozzini e The Melenas (15 dicembre 2017)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

La scelta (Nutrimenti, 2016) è un romanzo davvero bello. Parte da fatti realmente accaduti sull’Isola Maggiore del Lago Trasimeno nel giugno del 1944, nel mezzo dell’occupazione nazifascista e della guerra partigiana. Una sparatoria, due isolani e un soldato tedesco morto. Degli ebrei incarcerati nel castello dell’Isola. E una scelta, che più che politica, è morale a cui gli abitanti del borgo devono far fronte. Ne parliamo con l’autore, Giovanni Dozzini. Per saperne di più, entrate qui.

– La messicana Luz Hartasánchez e lo statunitense Nedd Summerville hanno messo in piedi un gruppo, The Melenas, che da qualche mese sta suonando nei locali di Barcellona. Folk dal sapore anni Sessanta e ritmi che mischiano la canzone d’autore con i suoni provenienti degli Appalache. Ci parlano del loro progetto, mentre ci regalano un’intima live session negli studi di Contrabanda FM.

– Nuove uscite musicali: Effe PuntoCoccodrilli (Labellascheggia, 2017) con Il povero diavolo e Lambrate; Davide Viviani L’oreficeria (CROMO Music, 2017) con E a tutto quel mondo lí; Nordgarden Changes (GDN Records, 2017) con Changes; Pollio Humus (Alabianca, 2017) con Il figlio malpensante.

Le ultimissime di Fausto 

A volte ritornano: Bruno, il comico serio, in una delle sue fantomatiche tournée…

– omaggio a Leonard Cohen: in occasione della serata organizzata al Bar Pastis, ci siamo ascoltati The Future

Último trago: Luciano Panama Hey My (all’improvviso) (dal nuovo disco Piramidi)

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Tra le favole di Gramsci e le elezioni catalane (8 dicembre 2017)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Il prossimo 21 dicembre si terranno le elezioni regionali catalane. La situazione è estremamente incerta. Vinceranno ancora una volta i partiti indipendentisti? Ci sarà una maggioranza per formare governo? Facciamo il punto della situazione di quel che è successo nell’ultimo mese e di quel che potrà succedere dopo il 21 dicembre insieme a Luca Tancredi Barone, corrispondente de il manifesto a Barcellona.

Antonio Gramsci non ha scritto solo imprescindibili analisi politiche, ma anche delle bellissime favole. Lettere scritte nelle prigioni fasciste ai suoi due figli e alla moglie. L’albero del riccio e altre fiabe per la buonanotte, volume curato da Marcello Belotti in quattro lingue (italiano, sardo, catalano e spagnolo) raccoglie tutte le favole di Gramsci, illustrate da disegni di Claudio Stassi, che è venuto a parlarcene a Zibaldone.

– Dopo la lunga pausa estiva, ritornano anche i collegamenti mensili con i nostri compagni di onde around the world. Ricky Russo da New York ci propone Curtis Harding con On and On e Mavis Staples con Build a Bridge, mentre Berardo Staglianò dal Lussemburgo (Sentieri Sonori – Radio Ara) ci propone due novità tutte italiane: Lucio Leoni con Stile libero e Claver Gold con La notte delle streghe.

– Nuove uscite musicali: James Senese – Napoli Centrale‘O Sanghe (Alabianca, 2016) con Mille poesie; Guccini International (Centro Culturale Teatro Camuno/Festival dallo Sciamano allo Showman/Cose di Amilcare, 2017) con O methismenos (L’ubriaco) interpretata da Iannis Papaioannous e Canción casi de amor (Canzone quasi d’amore) interpretata da Juan Carlos “Flaco” Biondini.

Le ultimissime di Fausto

Valentino Menghi imperversa come inviato speciale dai campi della serie B

Último trago: Stella Maris con L’umanità indotta (dal nuovo album Stella Maris)

Ci ha accompagnato anche la musica di Francesco De Gregori che canta Bob Dylan (Mondo politico) e Leonard Cohen (Hey, That’s No Way To Say Goodbye) in vista dell’omaggio che si organizzerà al bardo canadese al Bar Pastis di Barcellona il prossimo 15 dicembre.

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Speciale 20 anni di Zibaldone – con Alessio Lega e Valerio Romitelli (1 dicembre 2017)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì speciale in cui abbiamo festeggiato i 20 anni del nostro programma “in italiano no solo per italiani” è stato il seguente: 

– torna a trovarci Valerio Romitelli, storico e saggista, per presentarci il suo ultimo libro L’enigma dell’Ottobre ’17. Perché ripensare la “rivoluzione russa” (Cronopio, 2017). Che cosa ci può insegnare la Rivoluzione sovietica a cent’anni di distanza? Ne parliamo nella prima parte del programma.

– torna a trovarci anche Alessio Lega, a Barcellona proprio per partecipare alla festa per i due decenni di Zibaldone. Cantautore, scrittore, traduttore, militante anarchico, Alessio è un fiume in piena, con mille progetti meravigliosi. In questa occasione ci ha presentato il suo ultimo disco, Mare nero, uscito lo scorso mese di giugno, da cui vi abbiamo proposto Angelica matta, Ambaradan, Mare Nero e Stazione Centrale.

– Nuove uscite musicali: Tizio BononciniNon fate caso al disordine (A Buzz Supreme, 2017) con Ordine disordine; Dollaro d’onore Il lungo addio (2017) con E lo chiamarono giustizia; Buzzy Lao Hula (2016) con Hanno ucciso l’amore 

Le ultimissime di Fausto

A volte ritornano: Roberto Fenocchio e Valentino Menghi (suo il disegno qui a destra).

Último trago: Filippo Gatti Gli accordi di Leonardo (dal nuovo disco La testa e il cuore, in uscita il 15 dicembre)

Per ricordare i 20 anni di Zibaldone ci ha accompagnato anche la musica di Aldo Romano Quartet (Caruso), Enzo Jannacci (Silvano), Monica Vitti (I crauti).

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