Musica, danza e teatro a Poble Sec (13 aprile 2018)

 

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Arrivato alla sua terza edizione, il Festival Seco è ormai una realtà consolidata delle attività primaverili del quartiere di Poble Sec. Musica, teatro, esposizioni, cinema e tanto altro a partire dalle associazioni attive da tempo nel quartiere. Una bellissima iniziativa nata dal basso e che riporta l’arte tra la gente. Un programma ricco di proposte che si svolge tra il 12 e il 15 aprile. Ce ne parla Cosimo Tacinelli accompagnato dal cantautore cileno Luistófoles, uno degli artisti presenti in questa edizione del Festival. Per maggiori informazioni, entrate qui.

– Torna a trovarci Moreno Bernardi per parlarci del suo nuovo spettacolo, Médée Kali, che lo vedrà protagonista i prossimi 20, 21 e 22 aprile alla sala Hiroshima di Poble Sec. Su un testo di Laurent Gaudé e con le musiche di Lionel Ginoux, Moreno rivisitarà il mito e la figura di Medea, accompagnato dalla Barcelona Modern Ensemble. Per saperne di più, cliccate qui.

– Nuove uscite musicali: Fabio Cinti – La voce del padrone. Un adattamento gentile (2018) con Centro di gravità permanente, Sentimiento nuevo e Summer on a solitary beach; Francesco Anselmo Il gioco della sorte (Isola Tobia Label, 2018) con Salmone Noir; Gerardo Tango Il vento è forte qui… si vola meglio (Isola Tobia Label, 2018) con Grano; Hugo Arán Memoria muscular (Porcausadela, 2018) con Chuva suave (con Márcio Faraco).

Le ultimissime di Fausto

– Bruno, il comico serio, tra frizzi, lazzi e fanfaronate

Último trago: Letizia Fuochi Canzone del tempo presente (dal nuovo disco Inchiostro –Materiali Sonori, 2017–)

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Tra crisi catalana e ludolinguistica (6 aprile 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Cosa è successo in Catalogna negli ultimi mesi? Ne parliamo con Vittorio “Bobo” Craxi che è stato un osservatore attento delle vicende catalane, ma anche un protagonista dei giorni più caldi dell’ottobre del 2017. Craxi incontrò infatti Puigdemont pochi giorni dopo il referendum dell’1-O in seguito alla pubblicazione di un appello al dialogo firmato anche da Prodi e Fassino. In quest’intervista ci offre una visione attenta alle dinamiche internazionali e al cambio d’epoca globale nel quale ci troviamo immersi. A breve uscirà in Italia Lettere da Barcellona (Biblion edizioni), un libro dello stesso Craxi sugli avvenimenti catalani.

Come avvicinare i bambini alla lettura? È la domanda a cui risponde I Biscotti, un progetto di Sara Beltrame che propone ai bambini delle audio-recensioni dei loro libri preferiti registrate da loro. Ce ne parla Margherita Ghetti, insegnante della Scuola Italiana di Barcellona che collabora a questo progetto. Ma I Biscotti non si limita solo a questo, ma propone anche interviste a distanza e incontri pubblici per favorire lo scambio di libri tra bambini e ragazzi in ambito internazionale. Per saperne di più, ascoltare le audio-recensioni e collaborare, date un’occhiata al loro sito.

Le ultimissime di Fausto 

Último trago: Lo Stato Sociale In due è amore in tre è una festa (in vista del loro concerto barcellonese del 10 marzo, 21.00, alla sala Bikini)

Ci ha accompagnato anche la musica di Vinicio Capossela (Si è spento il sole), Alessio Lega e i Malfattori (Leggenda del soldato morto), Calcutta (Oroscopo), Djavan (Irmã de neon), Willie Peyote (Ottima scusa), Francesco De Gregoi (Pablo) e Caetano Veloso (Estou triste).

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Tra Brasile, Italia e ardue fughe di Majorana (23 marzo 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a trovarci Rocco Papìa, compositore e musicista bolognese residente da qualche anno a Barcellona. Un anno fa ci aveva presentato il suo progetto dedicato a Rosa Balistreri e alla musica popolare siciliana (Talèa – Rosa canta e cunta), ora ci parla di un suo nuovo disco, un duo che riscopre e reinterpreta il flamenco: si intitola Arduo, da cui ci siamo ascoltato, in antemprima per Zibaldone, 5 anni al 26. Ma Rocco ci ha raccontato anche come è iniziato il suo viaggio nella musica con il progetto di Jacaré, ispirato dalla musica brasiliana. Dal loro primo disco, Il primo passo (2007), vi abbiamo proposto Cucinar e Il primo passo, mentre dal secondo, La fuga di Majorana (2011), abbiamo ascoltato il brano che dà il titolo all’album. Rocco Papìa suonerà il prossimo 6 aprile, alle 20.30, al Tinta Roja di Poble Sec all’interno del Festival Cose di Amilcare per presentare il suo nuovo  spettacolo SoloPapìa. Per conoscere Rocco e la sua musica, date un’occhiata qui. 

– Come ogni mese, titornano anche i collegamenti con i nostri compagni di onde around the world. Ricky Russo da Trieste ci propone Simon & Garfunkel con Bleecker Street e Filippo Graziani con Pigro, mentre Berardo Staglianò dal Lussemburgo (Sentieri Sonori – Radio Ara) ci propone due novità tutte italiane: Bud Spencer Blus Explotion con E tu? e Massimo Giangrande con Free To Roam.

– Nuove uscite musicali: SesèMamà – SesèMamà (SoundFly, 2018) con Senza paura e Roda viva; Giacomo Scudellari Lo stretto necessario (Brutture Moderne, 2018) con Morirò in una taverna; Tobjah Casa, finalmente (Trovarobato, 2018) con Come faccio a respirare; Canìs Effetto doppler (Lapilla/Ponderosa, 2018) con Febbraio.

Le ultimissime di Fausto 

– Bruno, il comico serio, in tournée sul Tamigi con orde di fan prezzolate…

Último trago: Latleta Il sistemone (il nuovo progetto di Vittorio Cane)

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Speciale Fabrizio De André (16 marzo 2018)

Il 13 e 14 febbraio del 1998 Fabrizio De André si esibiva al Teatro Brancaccio di Roma. Era uno degli ultimi concerti del cantautore genovese, di cui ci rimane una registrazione indimenticabile. A vent’anni di distanza lo ricordiamo a Zibaldone. E lo facciamo
insieme allo scrittore e ricercatore Alessio Piras, conterraneo di Faber. È un viaggio – necessariamente breve – quello che abbiamo proposto che segue cronologicamente la carriera artistica di De André, dai primi anni Sessanta fino all’ultimo disco, Anime salve, del 1996.

Questa la scaletta della puntata:

1- Amico fragile; 2- La città vecchia; 3- Preghiera in gennaio; 4- La canzone di Marinella; 5- Il testamento di Tito; 6- Il suonatore Jones; 7- Canzone del maggio; 8- La canzone dell’amore perduto; 9- Coda di lupo; 10- La guerra di Piero; 11- Hotel Supramonte; 12- D’ä mae riva; 13- Don Raffaè; 14- Smisurata preghiera; 14- Bocca di rosa

 

[Purtroppo per problemi tecnici di Contrabanda FM, non disponiamo del podcast dell’intera puntata. La registrazione si è bloccata al termine di Don Raffaè. Mancano dunque gli ultimi venti minuti. Ci scusiamo per l’inconveniente.]

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Con Matteo Fiorino e Piero Pesce (9 marzo 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a trovarci Matteo Fiorino, a Barcellona per presentare il suo ultimo disco, Fosforo (Phonarchia Dischi, 2018). C’è l’ironia e la poesia a cui ci aveva abituato questo cantautore e musicista spezzino già nel suo precedente disco, Il masochismo provoca dipendenza (2015). Ma c’è anche una ricerca musicale che lo porta a sonorità più internazionali che hanno un certo sapore anni Ottanta e Novanta. Da Fosforo ci siamo ascoltati Darmo, Madrigale (feat. Iosonouncane), San Giuseppe e Canzone senza cuore.

– E un altro ritorno è quello di Piero Pesce che ci presenta il suo nuovo disco, TransHumus, oltre la propria terra (2017). Un album, in cui Piero è accompagnato dalle Questioni Meridionali Folk, frutto di un lavoro decennale a partire dalla musica tradizionale del Sud Italia, soprattutto della sua Calabria. Una musica che incontra altri generi musicali, dal reggae allo ska, dalla musica latinoamericana ad altri ritmi mediterranei. Un disco che si presenterà il prossimo sabato 24 marzo, alle 22.00, all’Absenta del Raval di Barcellona nell’ambito del Festival Cose di Amilcare & BarnaSants. Da TransHumus vi abbiamo proposto Haggie vist, Sono bombe, La terra dei briganti e Senzaria.

Piccolo omaggio a Fausto Mesolella in vista del concerto organizzato venerdì 9 marzo dal Festival Cose di Amilcare alla sala Tinta Roja di Poble Sec. Di Fausto Mesolella vi abbiamo proposto Ghemmà (da Canto Stefano. Fausto Mesolella canta Stefano Benni), Ipocrisia (da DagoRed, con Raiz) e Languida (da Danson Metropoli: canzoni di Paolo Conte con gli Avion Travel).

Le ultimissime di Fausto

A volte ritornano: Valentino Menghi, dalla Romagna con fogli e pennarelli, e Robi, dalla California con furore

Último trago: Domenico Imperato Il nano (dal nuovo album Bellavista, Lapilla Records, 2018)

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Una storia economica della felicità. Con Emanuele Felice (2 marzo 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Si può scrivere una storia economica della felicità? Questa è la sfida e l’interessante proposta che fa Emanuele Felice, professore di storia economica presso l’Università di Pescara e ospite di questa puntata di Zibaldone. Storia economica della felicità (il Mulino, 2017) è un libro coraggioso che ripercorre la storia dell’umanità dall’antichità ai giorni nostri, ponendoci davanti a una questione senza tempo: come conciliare libertà, uguaglianza e benessere?

– Prossimi concerti a Barcellona: Bobo Rondelli (3 marzo, 21.30, Tradicionarius) di cui ci siamo ascoltati Domani mi sparo e Per amarti; Four on Six (4 marzo, 21.00, Marula Café) di cui vi abbiamo proposto Swingettino e Cartoon; Bob Dylan (30 e 31
marzo, 21.00, Liceu) che presenterà il suo Triplicate (2017) di cui ci siamo ascoltati Stardust e I Could Have Told You, mentre dal precedente Fallen Angels (2016) vi abbiamo proposto Young at Heart.

– Nuove uscite musicali: Leo Pari – Dirty ti amo (Foolica, 2018); Santino Cardamone Mondocervello (Manita Dischi, 2017) con Irene e L’amore ai tempi di facebook; I Luf Delaltèr (sutoprodotto/Self, 2016) con Verso un altro altrove e Camminando e cantando.

Último trago: Giorgio Gaber Cos’è la destra cos’è la sinistra

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Ricchi per caso? L’economia italiana tra passato e presente (23 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– L’Italia è ormai saldamente collocata nel gruppo dei paesi maggiormente sviluppati e sta soltando affrontando una crisi passeggera o, al contrario, aveva solo temporaneamente lasciato la periferia dell’economia mondiale e sta adesso tornando nella posizione marginale che aveva nei secoli che precedettero l’Unità? Questa è una della molte domande a cui tenta di rispondere Ricchi per caso. La parabola dello sviluppo economico italiano (Il Mulino, 2017), volume coordinato da Paolo di Martino e Michelangelo Vasta, al quale hanno collaborato diversi storici italiani dell’economia, come Gabriele Cappelli, Emanuele Felice, Andrea Colli, Alberto Rinaldi. Ne parliamo insieme a Gabriele Cappelli, visiting professor di storia economica presso l’Universitat Autònoma de Barcelona e co-autore del libro. Per saperne di più, date un’occhiata qui.

– Anche quest’anno il Festival Cose di Amilcare, in collaborazione con il BarnaSants, porta a Barcellona diversi artisti italiani, legati soprattutto al mondo della canzone d’autore. Dopo Carpa Koi e Verso Suelto, ospiti del nostro programma nelle scorse puntate, atterreranno a Barcellona Bobo Rondelli (3 marzo, 21.30, Tradicionarius), lo Shomano International con un omaggio a Fausto Mesolella (9 marzo, 20.30, Tinta Roja), Matteo Fiorino (10 marzo, 21.30, Absenta del Raval), Piero Pesce & Questioni Meridionali Folk (24 marzo, 21.30, Absenta del Raval), Rocco Papìa (6 aprile, 20.30, Tinta Roja), Alessio Lega & Guido Baldoni con un omaggio a Franco Fortini (8 aprile, 20.30, Tinta Roja). Per presentarvi questi concerti, ci siamo ascoltati Sollievo animale (Bobo Rondelli), Languida (Avion Travel), Un cubo (Matteo Fiorino), Cucinar (Jacaré), Lontano lontano (Margot su una poesia di Franco Fortini). Per maggiori informazioni, cliccate qui.

– Nuove uscite musicali: Alessio Bonomo – La musica non esiste (Esordisco, 2018) con Lettera d’amore (feat. Fausto Mesolella); Michele Gazich La via del sale (fonoBisanzio, 2016) con Una lettera dalla barricata; Claudio Lolli Il grande freddo (La Tempesta Dischi, 2017) con Prigioniero politico; Stealers Wheel The A&M Years (A&M Records, 2017) con Stuck in the Middle With You e Please Sing a Song For Us.

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Claudio Lolli La socialdemocrazia (dallo storico disco Disoccupate le strade dei sogni del 1977)

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Con Verso Suelto, Hugo Arán e Instabili Vaganti (16 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a Barcellona la compagnia teatrale Instabili Vaganti per presentare Desaparecidos #43, uno spettacolo dedicato alla memoria dei 43 studenti messicani uccisi a Ayotzinapa nel settembre del 2014. Ne parlano con noi Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola. Per seguirli nei loro tour in giro per l’Italia e tutto il globo, date un’occhiata qui.

Verso Suelto rilegge i boleros e le rancheras in chiave jazz. Conosciutisi a Barcellona nel 2011, Raissa Avilés e Pedro Martínez-Maestre hanno sviluppato questo progetto tra le Alpi svizzere. Nel 2016 hanno registrato negli Stati Uniti il loro primo disco, Verso Suelto, che ci hanno presentato a Zibaldone, oltre che in concerto a Barcellona all’interno del Festival Cose di Amilcare/BarnaSants. Dal loro album, vi abbiamo proposto Ella y yo, Cucurrucucu Paloma, La llorona e Noche de Ronda. Per saperne di più, entrate qui.

Hugo Arán ci regala un nuovo disco per iniziare questo 2018: Memoria muscular. Si respira il Brasile, come nel suo precedente Anuario (2014), ma anche la musica popolare latinoamericana ed europea. Spiccano le collaborazioni. Con i brasiliani Guto Vilaverde e Márcio Faraco, e con artisti attivi da tempo nel melting pot barcellonese (El Kanka, Ana Rossi, Gastón Pose…). Da Memoria muscular vi abbiamo proposto Los singulares, Chuva suave, 29 de diciembre e Todo se hará memoria. Il disco si presenterà sabato 24 febbraio alla sala La Sexta Baja di Barcellona. Per conoscere Hugo Arán, cliccate qui.

– Ritorna anche il collegamento con il nostro Berardo Staglianò (Sentieri Sonori – Radio Ara Lussemburgo) che ci propone due news tutte italiane: Calibro 35 con Agogica e Generic Animal con Tsunami.

– Nuove uscite musicali: Dollaro d’onore – Il lungo addio (autoprodotto, 2017) con The buried gun (feat. Simone Salvatori).

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Maria De Vigili Ho visto (dal nuovo disco Tempus Fugit, Riff Records/ Cardio Productions, 2018)

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Tra Folk Commedia all’italiana e spaghetti western (9 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

Cocco Bello è il nuovo EP di Carpa Koi, al secolo Giacomo Maria Carpa, cantautore e polistrumentista siciliano residente da tempo a Barcellona. Un mix di ironico e di tragico che si fondono in uno stile battezzato come Folk Commedia all’italiana. Munito di chitarra, Carpa Koi ci presentato Cocco Bello, tra frizzi e lazzi. E aneddoti da conoscere. Dall’EP vi abbiamo proposto Ballalaika, Me gusta la playa e Brilla stella. Dal vivo Carpa ci ha regalato anche un inedito, Carne su carne. Dal suo precedente disco, Bollicine, panna e fragole (2014), ci siamo ascoltati Barcelona (Speed on my mind). Il disco sarà presentato anche live all’interno del Festival Cose di Amilcare domenica 11 febbraio alle 19.00 alla sala Tinta Roja di Poble Sec. Per saperne di più entrate qui.

No solo Leones è un piccolo festival dedicato al cinema spaghetti western che arriva alla sua terza edizione, intitolata Ensalada de Western y Psicodelia. Dall’11 al 25 febbraio in diverse associazioni culturali del Poble Sec di Barcellona (Jam Circus, Pedreres, Nook e Puerta Roja) si potranno rivedere perle di un genere considerato ingiustamente di serie B: da Django (Sergio Corbucci, 1966) a Keoma (Enzo G. Castellari, 1976), passando per Prega il morto, ammazza il vivo (Giuseppe Vari, 1971) o Se sei vivo, spara! (Giulio Questi, 1968). Il tutto condito con musica, esposizioni, cibo e dibattiti. Ce ne parla Cosimo Tacinelli, ideatore di questo bel ciclo.

– Ritorna in questo 2018 anche Ricky Russo che da New York ci propone due news dal zapore yankee: Anderson East con All on my Mind e Ty Segall con Every 1st A Winner.

– Nuove uscite musicali: Pane – The River Knows (A Tribute To The Doors) (New Model Label, 2018) con Alabama Song e Waiting for the Sun.

Le ultimissime di Fausto

– A volte ritornano: Valentino Menghi e Giovanni Vargiu

Último trago: Unòrsominòre Il demone meridiano (dal disco Una valle che brucia – diNotte Records, 2017)

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Con Ebra e Alessio Piras (2 febbraio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

Modern Africa I. Reveries è il nuovo disco di Ebra, pseudonimo dietro il quale si cela la cantautrice e inteprete marocchina Khaoula Bouchkhi. Un disco ricco di storia, di lingue, di sonorità. Un canto d’amore all’Africa. E a cui hanno partecipato musicisti provenienti da mezzo mondo, a partire dal camerunense Jules Bikoko, il brasiliano Crá Rosa e i catalani Pau Figueres e Toni Saigi. Ce lo presenta in studio Ebra, accompagnata dal mitico Flavio Ferri, che ci ha parlato, en passant, dei suoi ultimi progetti, tra musica e cinema. Da Modern Africa I. Reveries, in uscita l’8 febbraio, vi abbiamo proposto in anteprima Sacred, Muse, Warrior, Oiseaux Égarés e Imagine a World. Il disco si presenterà a Barcellona il prossimo 17 marzo alle 21h00 a La Nau di Poble Nou. Per saperne di più di Ebra, cliccate qui.

– Nel 2016 è uscito, Omicidio in piazza Sant’Elena, il primo romanzo di Alessio Piras, scrittore genovese trapiantato a Barcellona. Prendeva il via la serie noir di Pagani e Marino. Lo scorso anno è uscito il sequel, Nati in via Madre di Dio (Fratelli Frilli Editori). C’è molto Izzo, ma anche il Vázquez Montalbán di Pepe Carvalho. E al centro di tutto c’è Genova, i suoi vicoli, i suoi suoni e i suoi sapori. E la sua storia, tra Seconda Guerra Mondiale, Resistenza e gli anni del miracolo economico. Ne parliamo insieme a Alessio Piras, mentre ci accompagna la musica di Fabrizio De Andrè (Via del Campo) e Paolo Conte (Genova per noi).

– Nuove uscite musicali: Filippo GattiLa testa e il cuore (Lapidarie Incisioni, 2017) con Uh! La rivoluzione e Il maestro e Margherita; Paletti Super (Woodworm Label, 2018) con Nonostante tutto; Threelakes and the Flatland EaglesChristmas Night (2017); The Rainband Gimme Love (2017)

Le ultimissime di Fausto

– Bruno, il comico serio, con le majorettes alla frontiera francesa…

Último trago: Giovanna Marini I treni per Reggio Calabria (per annunciare il concerto di sabato 3 febbraio a Barcellona).

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Fidel alla linea. XIII: el periodo especial (26 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa tredicesima puntata, dedicata agli anni Novanta e Duemila, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Carlos Varela (Guillermo Tell), Willy Chirino (Nuestro día), Candido Fabre (Canta a su marido Fidel), Silvio Rodríguez (El problema), Ricardo Arjona (Si el Norte fuera el Sur), Pablo Milanés, Luis Pena e Compay Segundo (Chan Chan), Jesús Rodríguez & Adolfo Alfonso (Décimas al Che), Luba Maria Hevia (Venid fieles todos), Pablo Milanés & Lorenzo Hierrezuelo (Veinte años), Flema (Salve Cuba), Wilson Barba & Wilma Garcé (Fidel Castro en su día), Silvio Rodríguez (Huracán), Muchas razones a defender (Canción a Fidel Castro), Pablo Hásel (Un ejemplo para siempre), Ricardo Arjona (Ella y él), Reinier Valdés (Mensaje a Fidel), Carlos Puebla (Conmigo eso sí no va), AA.VV. (Canción a Fidel), Gente Buena (Canción a Fidel en su 90 cumpleaños), Arnaldo Rodríguez, Mayito Rivera, Laritza Bacallao, Waldo Mendoza, Lena de la Torre y Dayany Gutiérrez (Un hombre que sueña), Raul Torres con Eduardo Sosa, Annie Garcés & Luna Manzanares (Cabalgando con Fidel).

La prossima puntata, l’ultima di questo speciale, sarà un best of degli artisti che abbiamo incontrato in questo viaggio nella musica cubana.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. XII: cade il muro di Berlino (12 gennaio 2018)

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Con Niccolò Bruna e Steven Munar (19 gennaio 2018)

Il menù di Zibaldone di questo venerdì è stato il seguente:

– Torna a trovarci Steven Munar per presentarci il suo ultimo lavoro discografico, Violet Koski (Miracle Records, 2017). Sempre accompagnato dalla Miracle Band, Steven apre una nuova tappa della sua carriera artistica, dopo il periodo americano dell’ultimo decennio. C’è il rock, ma c’è anche il folk e qualcosa che ricorda il periodo dei The Tea Servants. Dal disco, vi abbiamo proposto Everytime I Close the Doors, Hear Me Calling You, Hey, Hey, Hey (Re do it again), Lonely Hearts, Where Do They Go? e Prayer Without Words. Per saperne di più, date un’occhiata qui.

Niccolò Bruna è sempre in viaggio. La telecamera in mano e qualche buon disco in valigia. Perché i documentari di Niccolò, filmmaker torinese trapiantato a Barcellona, hanno spesso a che fare con la musica. Fin dai tempi di Cuba, a cui ora è tornato per seguire il nuovo progetto discografico di Chucho Valdés e Gonzalo Rubalcaba, da cui ci siamo sentiti in anteprima Caravan. O fin dai tempi di San Salvario, con collaborazioni che vanno da Vinicio Capossela – di cui vi abbiamo proposto Tango del Murazzo – o i Marlene Kuntz.

– Nuove uscite musicali: La MascheraParcoSofia (Full Heads, 2017) con Te vengo a cercà e Salaam Aleikum; Matteo Fiorino Fosforo (Phonarchia Dischi, 2018) con Madrigale.

Le ultimissime di Fausto

Último trago: Filippo Dr. Panico Rovinare tutto (NoizeHills Records, 2018) con Fiorino.

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Fidel alla linea. XII: cade il muro di Berlino (12 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa dodicesima puntata, dedicata agli anni Ottanta, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Eduardo Ramon (Canción de los CDR), Robert Charlesbois (Mon ami Fidel), Pablo Milanés (Vuelve a sacudirse el Continente), Trio los Cancilleres (Canción de Mariel), Pablo Milanés (Nicaragua), Hermanas Martí (La Bayamesa), Carlos Puebla (Y eso sí que no), Silvio Rodríguez (Canción urgente para Nicaragua), Pablo Milanés (Acto de fe), Pablo Milanés (Blas), Waldemar Bastos & Dulce Pontes (Velha chica), Roberto Blades (Se va a caer), Carlos Puebla (Soy del pueblo), Los Tradicionales (Dignidad), Paco Ibañez (Soldadito boliviano), Conjunto Folklórico de Trinidad (Los Negros Congos), Silvio Rodríguez (Pequeña serenada diurna), Carlos Puebla (Canto por todos los muertos), Joseíto Fernández & Benny Moré (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata al periodo especial e agli anni Duemila.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. XI: l’internazionazionalismo (5 gennaio 2018)

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Fidel alla linea. XI: l’internazionazionalismo (5 gennaio 2018)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto il 2017 e l’inizio di questo 2018. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa undicesima puntata, dedicata all’internazionalismo, in cui affrontiamo il periodo che va dalla morte del Che nell’ottobre del 1967 fino all’estate del 1977, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Fidel (discorso per la morte del Che), Sergio Endrigo (Anch’io ti ricorderò), Richard Shindell (Che Guevara T-Shirt), Daniele Silvestri (Cohiba), Pablo Milanés, Silvio Rodríguez & Noel Nicola (Cuba va), Caetano Veloso (Soy loco por ti América), Carlos Puebla (Diez serán), Pablo Milanés (Once por cero), Sergio Endrigo (Lettera da Cuba), Carlos Puebla (Todos los caminos), Pablo Milanés (Ho Chi Minh), Juan Formell y los Van Van (Llegue, llegue), Grupo Irakere (Bacalao con pan), Carlos Puebla (Autos de uso), Silvio Rodríguez y Pablo Milanés (Canción para mi soldado), Carlos Puebla (La Gran Carrera), Pablo Milanés (Havemos de voltar), Carlos Puebla (Mucha cordura), El Juglar de los caminos (Canto a Fidel Castro), Mauro Pagani (Quiero), Carlos Puebla (El padre nuestro), Anonimo (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata agli anni Ottanta.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. X: il Che (29 dicembre 2017)

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Fidel alla linea. X: il Che (29 dicembre 2017)

Un anno fa moriva Fidel Castro. Con lui si è chiuso definitivamente il Novecento. E, logicamente, una lunga tappa della storia cubana. Per questo abbiamo pensato di ripercorrere la storia della rivoluzione cubana attraverso le canzoni e la musica. 14 puntate speciali, 28 ore di musica, oltre 200 canzoni che ci accompagneranno durante tutto questo 2017. Dalla dittatura di Batista al nuovo millennio, passando per la guerriglia, la vittoria de los barbudos, i primi anni rivoluzionari, le tensioni con gli Stati Uniti… Il titolo? Fidel alla linea. In studio con noi, Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo e fondatore dell’associazione Cose di Amilcare.

In questa decima puntata, dedicata alla figura del Che, in cui ricordiamo il periodo compreso tra la primavera del 1964 e l’autunno del 1967, il menù è stato il seguente:

Joseito Fernández (Guantanamera), Clara y Mario (Lagrimas negras), The Skatalites (Fidel Castro), Carlos Puebla (David y Goliath), Ze Claudio (Luz da America), Canzoniere Internazionale (Somos socialistas), Angelo Branduardi (1 parile 1965), Eliades Ochoa (Píntate los labios, María), Silvio Rodríguez (Fusil contra fusil), Luis Aguilé (Cuando salí de Cuba), Fidel (Carta de despedida del Che), Motivés (Hasta siempre), María Teresa Vera (Veinte años), Carlos Puebla (Cuba no está sola), Quilapayun (Un son para Cuba), Carlos Puebla (Que alegrón), Lluís Llach (Comandante), Inti Illimani (El aparecido), Ivan Della Mea e Paolo Ciarchi (Creare due tre molti Vietnam), Silvio Rodríguez (Sueño con serpientes), Jean Ferrat (Cuba sí), Francesco Guccini (Canzone per il Che), José Feliciano (Guantanamera).

La prossima puntata sarà dedicata all’internazionalismo e, in concreto, agli anni 1967-1977.

Qui la puntata precedente:

Fidel alla linea. IX: l’embargo continua (22 dicembre 2017)

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