Di bombardamenti, di radio e di bambini che fanno oh! (25 gennaio 2013)

Molte novità musicali per questa puntata di Zibaldone in cui l’influenza, purtroppo, ha fatto la sua comparsa negli studi di Radio Contrabanda. Abbiamo voluto iniziare con la presentazione di un album di grande qualità: The Observer degli Ogun Afrobeat, una band di jazz etnico nata a Madrid nel 2009 e diretta dal percussionista nigeriano Akin Onas Dimeji. Otto elementi provenienti da realtà diverse e con una formazione musicale diversa, come Pablo Hernández, Daniel Niño, Diego Lipnizky, Isaac Shamam, Frank Santiuste, Guillermo González e Luis Tabernas, che sanno mescolare sapientemente ritmi africani con il funk e il soul nordamericano. The Observer è composto da dieci pezzi, sette originali e tre cover del padre spirituale dell’afrobeat, Fela Kuti. Ci siamo sentiti Mono Economy, il pezzo che apre l’album, Salitre, dove risalta il sax di Pablo Hernández, e Eko Ile, una delle tre cover di pezzi originali di Fela Kuti. Se volete saperne di più, cliccate qui.

In questo venerdì abbiamo voluto continuare con la musica e abbiamo parlato di una vero e proprio inverno di concerti italiani qui a Barcellona. Il prossimo 31 gennaio, infatti, continuano Yo Yo Mundi_Alessio Lega_Feliu Ventura gli incontri del Festival di canzone di autore Cose di Amilcare con il concerto della band piemontese Yo Yo Mundi e del cantautore Alessio Lega insieme al cantautore valenciano Feliu Ventura (Luz de Gas, C/Muntaner 246, 21h30). La domenica successiva, 3 febbraio, lo stesso Alessio Lega darà un concerto dedicato alla canzone politica italiana intitolato Resistenza e amore. Canzoni da un’altra Italia per un altro mondo possibile (Rai Art, C/Carders 12, 20h00). Il Festival Cose di Amilcare proseguirà poi con Eugenio Finardi accompagnato dal cantautore catalano Joan Isaac il 14 febbraio (Auditori Barradas de L’Hospitalet, 21h30) e con David Riondino e Dani Flaco il 7 marzo (Luz de Gas, C/Muntaner 246, 21h30). Ma i prossimi due mesi saranno ricchissimi di presenze italiane. Mercoledì 6 febbraio ritorna a Barcellona anche Vinicio Capossela con la presentazione del suo ultimo album Rebetikos Gymnasta (Luz de Gas, 21h00), mentre mercoledì 20 marzo sarà il turno di Franco Battiato che presenterà il suo ultimo lavoro, Apriti Sesamo (L’Auditori, 21h00) e giovedì 21 marzo toccherà a Ludovico Einaudi (Palau de la Musica Catalana, 21h00). Per maggiori informazioni riguardo a questi tre concerti, visitate la pagina web di The Project. Infine, il prossimo venerdì 8 marzo avremo a Barcellona anche Max Gazzè, reduce dall’esperienza di Sanremo. Gazzè suonerà alla Sala Razzmatazz alle 21h00. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina web di Italiaes.

E di musica abbiamo parlato anche con due compagni di onde radiofoniche: Berardo Staglianò autore e speaker del programma Sentieri Sonori su Radio Ara – Lussemburgo e Ricky Russo, instancabile agitatore culturale, voce del programma In Orbita su Radio Capodistria, reduce da 3 mesi a New York ed ora di nuovo a Trieste. Attentissimo alle nuove uscite del panorama musicale italiano, Berardo ci ha parlato del siciliano Cesare Basile e di King of the Opera, il nuovo progetto di Samuel Katarro, mentre Ricky ci ha proposto una panoramica dell’interessante realtà triestina e ci ha fatto sentire due pezzi freschi freschi, come l’ultimo singolo di Amari e di Fabri Fibra.

Una puntata monografica per la Repressione Today dell’incentrifugabile Banzo, tutta dedicata a un evento di grande importanza simbolica per la comunità italiana di Barcellona e per la memoria storica della Spagna intera: infatti, lo scorso mercoledì la decima sezione dell’Audiencia Provincial di Barcellona ha accolto il ricorso presentato Barcellona bombardata dall’Associazione Altraitalia relativa a una denuncia contro lo stato italiano per i bombardamenti dell’aviazione fascista su Barcellona e su tutta la Catalogna nel corso della guerra civile spagnola che hanno mietuto circa 4.700 vittime. L’intervento italiano in aiuto alle truppe insorte guidate dal generale Franco, oltre a infrangere tutte le leggi di diritto internazionale allora vigenti (l’Italia non aveva mai dichiarato guerra alla Spagna), si rivolse sistematicamente contro la popolazione civile, senza quasi interessare il fronte bellico. La risoluzione dell’Audiencia Provincial impone l’apertura di indagini volte a determinare quanti dei colpevoli, tra alte cariche e esecutori materiali, sono ancora in vita, e conseguentemente a aprire processi penali a loro carico. Si tratta di una decisione storica, perché per la prima volta dalla fine del conflitto, la normativa vigente in materia di crimini contro l’umanità viene applicata da un tribunale spagnolo per un episodio relativo alla guerra civile, ed e ragione di orgoglio che a promuovere questa iniziativa sia stato un gruppo di nostri connazionali residenti in Catalogna.

La Trash zone della carissima Eva Vignini ci ha presentato oggi un personaggio piuttosto noto in Italia per tutta una serie di polemiche che ha suscitato ed in particolare per la sua reiterata partecipazione al festival di Sanremo. Si tratta di Povia personaggio dalle limitate capacità espressive non solo artistiche ma anche orali. Cantautore milanese, Giuseppe Povia si è costruito un’immagine di bamboccio naif con la pretesa non solo di annichilirci con canzoni inascoltabili e lagnose (I bambini fanno oh! – Vorrei avere il becco – Luca era gay ) ma, cosa ancor più insopportabile, anche di costituire in qualche modo spunto di critica sociale al solo scopo di attirare l’attenzione sulla sua insignificante produzione musicale. Dopo il trash non potevano poi mancare quei due strani personaggi che ormai ci tormentano da mesi: la signora Gina, perennemente alla ricerca del figlio perso sul set di qualche film porno girato a Barcellona, e Bruno, il comico serio che a far ridere proprio non ci riesce…

E per l’último trago nel fondo della puntata ritorniamo in terra toscana dove ci eravamo lasciati lo scorso venerdì. Per la precisione ce ne andiamo oggi a Firenze, nell’Eskimo Club, dove undici anni fa (giusti giusti) si incontrano un gruppo etno- folk (di quelli con la   Martinicca Boison fisarmonica e i violini) con un gruppo progressive rock (di quelli con bassi batteria e tastiere stroboscopiche). Nasce l’amore, nascono i Martinicca Boison, gruppo composto da otto personaggi e ben più numerose (e variegate) collaborazioni. Quel che ne sorge è il «folk elegante», genere unico e rimescolato, fatto per ondeggiare le natiche e schioccare le dita. per volteggiare in quattro quarti e fischiettare un motivetto sulla battigia. Dalle Canzoni del Trimarano (2012) terzo album e mezzo della banda, ascoltiamo di strabilianti vacanze electro-beat su una barca ormeggiata a guardare la città (La Fondazione Trimarano) e di personaggi annoiati in feste affollate: L’invitato non è felice finché non riesce a scappare dalla finestra e tornarsene a casa in bicicletta fischiettando un motivetto. Swing, probabilmente, e anche un po’ folk, ma elegante.

A venerdì prossimo!

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