Di società dei magnaccioni e di eredità pasoliniane (4 novembre 2011)

A ripensarci, verrebbe da dire «Piove. Governo Ladro!». Perché? Perché in un venerdì di pioggia torrenziale abbiamo pensato bene di dedicare il nostro incontro radiofonico settimanale alla politica e alla società italiana. E tra tuoni, fulmini e strade allagate, tra Berlusconi, Brunetta e Tremonti, non potevamo non iniziare con un pezzo indimenticabile dei golden eighties: Under Pressure dei Queen accompagnati da David Bowie. Ma la ragione è anche e soprattutto l’In-Edit, ossia la nona edizione del Festival Internacional de Cine Documental Musical de Barcelona, di cui ci ha parlato Serena.

Dieci giorni di documentari dedicati alla musica, con uno speciale tributo a Murray Lerner, con le sue mitiche riprese del Festival dell’Isola di Wight del 1970, e a David Bowie con un introvabile documentario del 1975 (Cracked Actor). Ma non solo. Da Miles Davis a Raimundo Amador, da Michel Petrucciani al primissimo Bob Dylan, da La Fura del Baus a Toots and the Maytals. Insomma, un’occasione da non perdere per gli amanti della musica e dei documentari. E per darvi un assaggio vi abbiamo fatto sentire It’s a rockin world di Joe Strummer e Tammurriata nera della Nuova Compgnia di Canto Popolare per parlarvi rispettivamente di Quiero tener una ferretería en Andalucía di Carles Prats dedicato al periodo in cui il leader dei Clash se ne andò a vivere tra Granada e Malaga e di Passione – A Musical adventure di John Turturro dedicato alla musica napoletana con uno speciale tocco ironico.

Al ritmo della Società dei magnaccioni interpretata dalla voce di Gabriella Ferri siamo poi scivolati dolcemente verso un’interessantissima chiacchierata politica (e non solo) sulla realtà del nostro Belpaese. Che succede in Italia? Una domanda di non facile risposta, soprattutto se la volontà è quella di abbandonare i soliti stereotipi e provare a pensare davvero quello che stiamo vivendo come protagonisti o come semplici comparse. Lo sguardo di tre italiani che vivono da anni lontano dalle Alpi e dal Tirreno è forse un buon punto d’avvio per una discussione che avrebbe bisogno di molto più tempo e molto più spazio. Stiamo parlando di Marcello Belotti (traduttore, professore di italiano e coordinatore di SEL España), Claudia Cucchiarato (giornalista e autrice del libro Vivo Altrove) e Dario Ferraro (filmmaker e autore del documentario Lo Sbarco) che ci hanno accompagnato in un viaggio attraverso i corpi delle donne, il pensiero e l’eredità lasciataci da Pasolini, la xenofobia leghista, i viaggi di italiani emigrati nelle capitali europee, la voglia e la possibilità di proporre qualcosa di nuovo per un paese che pare ormai sull’orlo del baratro, tra la politica-spettacolo berlusconiana, una classe politica assai impreparata e il rischio ogni giorno più reale di una bancarotta. 

Un importante contributo a questa chiacchierata ce lo hanno dato Nichi Vendola (presidente della Regione Puglia dal 2005 e presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà) e Lorella Zanardo (autrice del documentario Il Corpo delle Donne), che sono stati a Barcellona in questi giorni per delle conferenze e che abbiamo avuto la possibilità di intervistare.

Parlando di politica nell’Italia del 2011, non poteva mancare il consueto spazio dedicato alla Trash Zone. La scelta, questa volta, è stata davvero difficile, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E abbiamo parlato del re del trash: Domenico Scilipoti, l’ex deputato dell’Italia dei Valori che nel dicembre del 2010 fondò il fantomatico Movimento di Responsabilità Nazionale in appoggio della maggioranza berlusconiana.

E per chiudere in bellezza, il consiglio musicale della settimana: Lo Stato Sociale, un gruppo con testi geniali ed ironici e una musica decisamente superba. Dal loro secondo album «Amore ai Tempi dell’IKEA» vi abbiamo fatto ascoltare Abbiamo vinto la guerra. Chissà se hanno ragione i ragazzi de Lo Stato Sociale…

Buon ascolto! E…. in bocca al lupo!

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Di Questioni Meridionali e di belle esperienze corleonesi (28 ottobre 2011)

Questo venerdì siamo entrati immediatamente in medias res con il nostro primo invitato speciale. O sarebbe meglio dire, i nostri primi invitati speciali. Sì, perché nel piccolo studio di Radio Contrabanda siamo riusciti a far entrare un intero gruppo musicale: le Questioni Meridionali. Molti di voi residenti (e non) qui a Barcellona già le conoscete, ma come dicevano i latini repetita iuvant; dunque, non contraddiciamo i nostri antichissimi avi e raccontiamo chi si «nasconde» dietro questo nome di memoria gramsciana.

Fondate da Piero Pesce (chitarra, voce e tamburello) qualche anno fa, le Questioni Meridionali sono un progetto in continua evoluzione, che mescola meravigliosamente la musica tradizionale del sud Italia con nuove sonorità e sensazioni. Potremmo definire il loro genere musicale come folk mediterraneo. Ma, come spesso accade, qualunque descrizione è purtroppo limitante… La loro formazione cambia e si arricchisce ogni volta di strumenti e armonie diverse. Quest’oggi in radio abbiamo avuto la fortuna di avere con noi, oltre a Piero Pesce, anche Stefano Pompilio (contrabbasso) e Marta Dell’Anno (violino e voce), che ci hanno deliziato con una versione live della Tarantella del Gargano. Musiche della Puglia e della Lucania, ma di tutto il Mezzogiorno italiano, grazie alla presenza di altri musicisti come il siciliano Jimmy Sciortino, che con il suo violino riscopre però ritmi irlandesi. E con qualche tocco pure orientale, come a volte accade con il flauto del nepalese Binod Katuwal. Insomma, vi consigliamo di ascoltare le Questioni Meridionali in diretta e di ballare al ritmo della loro musica. Per saperne di più e per conoscere le loro prossime date, guardate qui. E poi, tra Edoardo Bennato e le sue canzonette, il rock degli Who e il jazz sperimentale del Miles Davis di Big Fun, vi abbiamo ricordato i moltissimi appuntamenti musicali e culturali delle prossime settimane qui nella ciudad condal: dal Festival LEM di musica sperimentale (fino al 29 ottobre), di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, al Beefeater In-Edit Festival Internacional de Cine Documental Musical de Barcelona (27 ottobre – 6 novembre), dal 43 Voll Damm Festival Internacional de Jazz de Barcelona (fino al primo dicembre) alle conferenze di Nichi Vendola (29 ottobre) e di Lorella Zanardo (3 novembre), di cui parleremo la prossima settimana.

Ma, dopo tanti annunci e tanta cultura, dovevamo rompere questo bel momento con qualcosa di diverso. Ormai l’appuntamento di metà puntata, lo sapete, è con la Trash Zone, questa volta a carico del nostro caro Fabrizio Vernice, che ci ha introdotto in un mondo che avevamo forse dimenticato, ma che ci ritorna presto in mente, tanto per citare il buon Lucio Battisti: il mondo della festa, tra le feste delle medie con coca-cola ed aspirina alla Elio e le Storie Tese, gli 883 cecchettizzati di Rotta x casa di Dio e l’attuale, ma non per questo meno trash, DJ Lubel, definito dal buon Vernice come il Maccio Capatonda statunitense. E poi tra qualche chicca musicale come il folk di Luther Russell e qualche news che fa storcere il naso a molti come il nuovo progetto che vede protagonisti Lou Reed ed i Metallica, Laura ci ha riportato con i piedi per terra, raccontandoci della sua recente esperienza siciliana, tra Corleone e Canicattì, tra terre confiscate alla mafia e cooperative come Lavoro e Non Solo, dove le scelte coraggiose si uniscono alla solidarietà grazie a dei campi di lavoro estivi in bellissime aziende agricole. E tanto altro, al ritmo dei Modena City Ramblers e del grande Faber, come le altre cooperative attive nel corleonese (la Placido Rizzotto e la Pio La Torre), i momenti di legislazione illuminata del sindaco Cipriani, il Museo dell’Antimafia nella casa che fu di Provenzano e l’esperienza radiofonica di Liberamente, portata avanti da alcuni ragazzi di Canicattí…

Buon ascolto!

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Di Gheddafi e degli etarras ospiti del LEM e degli scontri nell’Urbe (21 ottobre 2011)

Una meravigliosa versione live di You’re a big girl now del maestro Bob Dylan ci ha introdotto in una puntata davvero full. Sarebbe a dire, pienissima di ospiti, di consigli musicali, di notizie e di primizie. E proprio con le primizie di questo strano giorno d’autunno abbiamo iniziato: el «cese definitivo» del terrorismo comunicato dalla cupola dell’ETA e la morte con due colpi al petto del Michael Jackson del Maghreb, Muhammar Gheddafi.

Al ritmo del Serge Gainsbourg nella sua miglior epoca reggae sono entrati nel nostro piccolo studio di Radio Contrabanda Sebastià Jovani e Victor Nubla, anima e corpo del Festival LEM di Barcellona, che si sta svolgendo in questi giorni nei teatri e nei locali del Raval e di Gràcia. Con loro abbiamo parlato di alcune chicche della musica sperimentale che avremo la fortuna di poter vedere qui a Barcellona fino a sabato 29 ottobre. Musicisti e creatori del calibro del messicano Murcof, del francese Philippe Petit o del padre della no wave statunitense, Mark Cunningham. Ma con Sebastià e con Victor abbiamo parlato di molto altro. E non solo di Gheddafi e di ETA. Dei romanzi pubblicati da Sebastià Jovani, come l’ultimo premiatissimo Emet o la revolta (Barcelona, 2011), della musica di Victor Nubla, cominciando da Macromassa, un progetto di sperimentazione musicale che vide la luce nel 1976. E last but not least, dei loro programmi radiofonici in altre radio libere barcellonesi, come Música y geografía en Radio Pika y Música y química en Radio Gràcia. Per chi volesse saperne di più del LEM e dei progetti di Gràcia Territori Sonor, date un’occhiata qui. Prima di passare a un finale tutto politico, ci siamo addentrati nel mainstream della cultura musicale italiana, con i suoi alti e i suoi bassi. La Trash Zone questa volta l’abbiamo lasciata nelle mani della nostra cara Eva che ha pensato bene di farci ritornare alla mente una vera perla, musicale ed umana. Si tratta di un personaggio scoperto da Fabrizio De Andrè, paroliere di Mina, amico intimo di Compay Segundo e, soprattutto, autore di quella Sbucciami che ha infiammato mezza penisola trent’anni or sono. Stiamo parlando ovviamente di Cristiano Malgioglio.

Da Malgioglio a… un compositore e pianista di grande successo in questi ultimi anni. E non solo in Italia. Parliamo di Giovanni Allevi, che con il suo piano e la sua riccia chioma è venuto a trovarci a Barcellona durante questo Alien Tour 2011. Oltre al concerto all’Auditori della ciudad condal, Allevi ha presentato alla Casa degli Italiani di Barcellona il suo ultimo libro, Classico Ribelle (Rizzoli, 2011). Prima della presentazione abbiamo chiacchierato con lui della musica, di quello che con essa vuole comunicarci e degli indignados spagnoli ed italiani.

Zibaldone pare non abbia freni, né limitazioni, né, soprattutto, frontiere. È ritornata tra noi, la figliola prodiga, Laura Orlandini, dopo viaggi e miraggi per tutto il Belpaese. E ci ha informato, in compagnia di Serena e di altri amici che ci accompagnano nei nostri venerdì pomeriggio radiofonici, di quel che è successo nel mondo sabato scorso, il 15 ottobre: le quasi mille città dove si sono organizzate manifestazioni, le marce pacifiche di Madrid e Barcellona e, purtroppo, lo «strano caso» italiano. Della violenza della manifestazione di Roma, della rabbia di una generazione senza futuro, della solita azione repressiva della polizia e delle solite frasi di indignazione ex post dei politici nostrani ce ne ha parlato in una interessante intervista telefonica la giornalista Viviana Morreale, collaboratrice del programma televisivo Annozero e di Servizio Pubblico, di cui vi consigliamo di visitare la pagina web.

Non potevamo non chiudere con il consiglio musicale della settimana. Loro sono incazzati e dicono le cose dritte in faccia, come si dovrebbe fare. Si chiamano Zen Circus. E vi abbiamo fatto ascoltare un pezzo del loro penultimo album, Andati tutti affanculo, intitolato Gente di Merda. E dulcis in fundo, una graditissima sorpresa: il ritorno, anche se in una veloce toccata e fuga, del nostro carissimo Roberto Fenocchio, creatore e anima di Zibaldone per oltre dieci anni.

Buon ascolto!

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Di jazz made in Italy, di gruppetti pop e di maestri del Trash (14 ottobre 2011)

Siamo partiti scoppiettanti in questa puntata essenzialmente musicale di Zibaldone. I Ready Men con il loro rock spietato di Shortnin’ Bread, che attiva la circolazione di colpo e getta menti e corpi in una danza sfrenata. E poi il nuovo singolo di East Bay Ray e dei Killer Smiles, Raising the Stakes, uscito fresco fresco qualche mese fa dagli studi californiani. Vi abbiamo svegliato per bene, per poi farvi scivolare dolcemente verso il meglio del jazz italiano dell’ultimo mezzo secolo. E lo abbiamo fatto con gli indimenticabili Weather Report di Wayne Shorter e Joe Zawinul, mentre vi abbiamo raccontato del IV Festival de Literatura Policial (Getafe, 14-23 ottobre), dove l’Italia è il paese invitato.

Sotto le stelle del jazz… come cantava Paolo Conte, che sarà qui a Barcellona tra poche settimane per presentare il suo ultimo lavoro, Nelson. Ma la ciudad condal avrà la fortuna di poter apprezzare anche Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Gabriele Mirabassi, Giovanni Guidi e Gianluca Petrella, Danilo Rea e Stefano Boltro. Tutti quanti ospiti del 43 Voll Damm Festival Internacional de Jazz de Barcelona, gemellato con l’Umbria Jazz Festival. Per l’acquisto dei biglietti e per maggiori informazioni, potete dare un’occhiata anche alla pagina web di Italia.es e di The Project. E tra i corsi e i ricorsi musicali, le influenze di Miles Davis e di Chet Baker, i vecchi e i nuovi progetti di questi maestri del jazz latino, ci siamo sentiti alcune chicche, da quel Tribe di Enrico Rava registrato nel 1976, alla Night Talk del Paolo Fresu Quintet fino a una particolarissima versione di Buonasera Signorina frutto della collaborazione di Stefano Bollani con Mirko Guerrini e Mauro Ottolini.

Laura ci ha poi svegliato da questa meravigliosa aria da Cotton Club con nuove proposte italiane. Il pop di qualità che ha prodotto il Belpaese negli ultimi anni. Ed ecco allora le chitarre graffianti e i testi ironici de I Cani, l’allegro ritmo da band vecchio stile dei No Braino, il ritmo e la voce di un bravo cantautore calabrese come Brunori SAS e, infine, un romano che non ha bisogno di presentazioni: Mannarino.

A questo punto, dopo tanto jazz e tanto pop, non poteva mancare lo spazio dedicato al trash prodotto dalla nostra Italietta. Nella Trash Zone, già lo sapete, non parliamo di Fellini e Pasolini, di Rino Gaetano o di Domenico Modugno, ma del peggio del peggio che è uscito dalle televisioni berlusconiane e dalla società del consumo italica. Questa volta non abbiamo avuto paura e siamo andati direttamente alla crème de la crème del trash: Mauro Repetto. Dai banchi di scuola con Max Pezzali al successo con gli 883, dalla brevissima e fallita carriera da solista di Zucchero Filato Nero ai lavori da EuroDisney a Parigi e una nuova vita nella capitale francese. Imperdibile!

Non potevamo lasciarvi soli con Mauro Repetto e con altri dibattiti sul trash umano un venerdì sera, care amiche e cari amici. Abbiamo voluto chiudere con un poca di speranza in questo mondo in costante crisi. E lo abbiamo fatto con Giovanni Allevi, pianista e compositore marchigiano in tournée europea e che sarà qui a Barcellona la prossima settimana, venerdì 21 ottobre, in un concerto di presentazione del suo ultimo album Alien. Per le informazioni e per i biglietti, schiacciate qui.

E per chiudere, come ormai consuetudine, il consiglio musicale di Zibaldone per questa settimana. Si chiama Princesa, anche se il suo vero nome è un altro, e suona da parecchi anni. Influenze londinesi e parigine, e molto altro. E una voce che penetra nelle vene. Noi vi abbiamo fatto sentire un bellissimo pezzo, Gets me high, del suo album del 2007 intitolato J.P. Se volete saperne di più, date un’occhiata qui.

Buon ascolto!

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Di pozzi africani e di arresti ingiustificati (7 ottobre 2011)

È arrivato ottobre, cantava qualche anno fa Enzo Nardi. E proprio con la voce del cantante marchigiano abbiamo aperto questa prima puntata di Zibaldone del mese d’ottobre. Una puntata quasi tutta dedicata alla politica ed al sociale, tra l’Italia e Barcellona.

Sulle note di una delle ultime creazioni di Gil Scott-Heron, la magnifica Me and the Devil, è venuto a trovarci Piero Lato, uno dei mitici membri della comunità italiana residente qui a Barcellona. Piero è un gran personaggio con una vita tutta da raccontare, tra la curva del Cosenza calcio, la vita notturna della bolognese Via del Pratello e le biciclette nel Barrio Chino della ciudad condal. Serena e Piero ci hanno immerso nei ricordi della Cosenza degli anni Ottanta e Novanta, tra gli ultras del Cosenza e la mensa di Padre Fedele.

E soprattutto ci hanno parlato de «La Terra di Piero«, un progetto umanitario che si sta portando avanti nella Repubblica Centrafricana: la costruzione di un pozzo nel territorio di Paoua che porterà il nome di Piero Romeo, simbolo di Cosenza e del Cosenza calcio, che, purtroppo, ci ha lasciato da poco. Di Piero Romeo e di questo progetto ne abbiamo parlato telefonicamente anche con Sergio Crocco e Giuseppe Voltarelli, direttamente da Cosenza. Peccato per qualche piccolo problema con la connessione telefonica via skype… il Tirreno nel mezzo ci ha complicato un po’ la vita! Per chi volesse saperne di più e volesse partecipare al progetto de «La Terra di Piero», dia un’occhiata qui.

Gli immancabili Dead Kennedys e la loro feroce critica sociale ci hanno trasportato dalla Calabria alla Catalogna. Con Eva e Serena abbiamo parlato dell’iniziativa di vari componenti della comunità italiana residente qui a Barcellona: una lettera aperta a Riccardo Iacona dopo la puntata di Presa Diretta dello scorso 2 ottobre in cui si mettevano a confronto le diverse realtà del lavoro precario in Italia e in Spagna, ovviando molte informazioni sul lavoro e i diritti dei lavoratori in Spagna e presentando Barcellona come la nuova America… nulla di più lontano dalla realtà in una Spagna colpita duramente dalla crisi e da cui molti italiani se ne stanno andando proprio per la mancanza di lavoro! Se volete aderire alla lettera, potete leggerla e firmarla sulla web di SpaghettiBCN.

Tra la voce graffiante de I Cani e degli asturiani Ilegales, abbiamo poi chiacchierato, in una riuscita intervista telefonica, con Pau Casanellas della redazione del settimanale barcellonese La Directa che ci ha spiegato dettagliatamente le ultime novità riguardanti il movimento del 15-M. Questa volta, purtroppo, non sono buone notizie. E si tratta degli arresti di oltre una ventina di militanti del movimento in seguito ai fatti del 15 giugno scorso, quando si cercò di bloccare l’ingresso dei deputati al Parlamento catalano. Un’accusa assolutamente esagerata, come anche le modalità dell’arresto, che assomigliano più a quelle di una regime autoritario che a quelle di una democrazia parlamentare… in ogni caso, non sono mancate le buone notizie, come il continuo attivismo del movimento e i preparativi per la prossima grande manifestazione mondiale, organizzata per sabato 15 ottobre nelle piazze di tutto il mondo.

Non poteva poi mancare una nota ironica. E stiamo parlando di quello che è ormai venuto ad essere un momento immancabile di Zibaldone: la Trash Zone. Questa volta abbiamo parlato di un personaggio il cui nome non dice molto, ma la cui voce e le cui canzoni piene zeppe di giochi di parole sessuali non possono non ricordare le estati in Riviera romagnola d’inizio anni Novanta. Eh, sì, cari amici, il trash aveva bisogno anche di lui: Gianni Drudi e la sua indimenticabile Fiki Fiki

Infine, dopo tante voci conosciute, come quella di Ben Harper e di Rino Gaetano e il funky di Letta Mbulu, vi abbiamo presentato un nuovo gruppo. Sono austriaci, il cantante ha qualche lontana origine italiana e cantano in inglese. Si chiamano Blinded by Stardust. Questo è il consiglio musicale della settimana. Buon ascolto!


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Di strani incontri a Santa Rosa e di un Hitler travestito da drag queen (30 settembre 2011)

È stata la voce di Maurizio Vandelli e la musica dell’Equipe 84 ad aprire questa puntata di Zibaldone. Poteva essere altrimenti quando il calendario segna il 30 di settembre? Una puntata dedicata alla letteratura ed all’arte, ma come sempre in un modo del tutto particolare e con personaggi d’eccezione di una Barcellona underground che poco a poco sta scomparendo, divorata dal turismo di massa e dalle leggi draconiane imposte dal sindaco Xavier Trias e da quel partito della destra più neo liberale possibile, conosciuto con il nome di Convergencia i Unió.

Sul ritmo allegro dei francesi Pistons Flingueurs e di quell’incombustibile Ian Dury abbiamo presentato Dionisio Porta, scrittore e poeta barcellonese. Dionisio è venuto a presentarci la sua ultima creazione: Jevia, un romanzo pubblicato a puntate su internet. Jevia è un romanzo ambientato tra Barcellona e l’Argentina, tra viaggi e miraggi, voglia di fuga, introspezione, dubbi esistenziali e una carica notevole di ironia e di sarcasmo. Come quando Màrius, il protagonista del romanzo, incontra in un casino di Santa Rosa, città della pampa profonda, un suo ‘vecchio amico’: Nicola Di Bari. E proprio del cantante pugliese ci siamo sentiti uno dei suoi più grandi successi, in versione castigliana: Corazón gitano. Abbiamo continuato con la musica per parlare di Jevia. E sono arrivati direttamente dalla Buenos Aires degli anni Ottanta il punk rock dei Sumo di Luca Prodas e direttamente dalla Madrid del XXI secolo le creazioni tecno-antropologiche di G.G. Quintanilla. Ma per saperne di più di Màrius e delle sue avventure, vi consigliamo di cliccare qui.

Arrivati a metà programma non potevamo fare a meno di quella che è già diventata una tradizione per noi zibaldoniani: la Trash Zone. Nella zona trash, questo venerdì, abbiamo ripescato una cantante dell’Italia dell’ultimo trentennio che ha rovinato un’intera generazione di giovani. Lei si chiama Cristina D’Avena e la sua voce, purtroppo, ci ha accompagnato nei molti pomeriggi dopo la scuola, tra merendine e compiti. Dallo Zecchino d’Oro fino al premio come ‘ambasciatrice della pace’ consegnatogli da Red Ronnie, passando per gli anni dorati con le sigle dei cartoni animati nelle reti berlusconiane e come conduttrice di programmi spazzature per bambini. Detto tutto ciò, non potevamo fare a meno di riascoltarci quell’obbrobrio musicale conosciuto con il nome di Love me Licia e quel riferimento implicito alla cocaina usata dagli yuppies craxiani in un’altra sigla, quella di Pollon.

Abbiamo poi avuto con noi due meravigliosi ospiti: Marcela Laspoumaderes e Damián Almenares, due artisti geniali, simpatici e provocatori. Marcela e Damián ci sono venuti a presentare una expo che in questi giorni potete vedere nel bar La Rouge della Rambla del Raval di Barcellona. Il titolo vi dice già molto del sottofondo surrealista della loro arte: El kaiamba y su perro invisible (Entrando en la dimensión del clitoris).Una storia che si nutre della Cuba di Damiàn e dell’Argentina di Marcela, dei nostri tabù e delle nostre paure, dei nostri sogni e della nostra immaginazione. Un’arte che nell’irrazionalità ricerca la razionalità. Come con l’immagine di un Minotauro intimo e timido o come con l’immagine di un Hitler, prima confuso con Gardel dal perro invisible, protagonista di questa storia, e poi violentato e travestito da drag queen in un bagno… Per saperne di più e, soprattutto, vedere i disegni di Marcela e Damián, date un’occhiata qui.

La musica è stata l’immancabile e inconfondibile filo conduttore del nostro programma. Da Pj Harvey ai Buena Vista Social Club, da Caparezza al giovane cantautore triestino Toni Bruna. E per chiudere vi abbiamo proposto Una pistola non dice salve, l’ultimo singolo di un promettente gruppo rock trentino, i Vetrozero, con la graffiante voce di Glauco Gabrielli. Buon ascolto!

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Di lotte nelle valli alpine e di gruppi che non vengono dal Libano (23 settembre 2011)

È arrivato l’autunno. E sempre autunno è, per quanto dolce e candido, come quello che stiamo vivendo qui sulle coste del Mediterraneo catalano. E anche a Zibaldone è arrivato l’autunno, accompagnato da quel mese di settembre che cantava qualche tempo fa Alberto Fortis. E proprio con Settembre del cantante piemontese abbiamo aperto questo primo venerdì autunnale del 2011.

Sulle note dei Roxy Music, dei Black Merda e dei Jefferson Airplane, è ritornata a farci visita Valentina, che avevamo già avuto ospite ai nostri microfoni qualche mese fa e che ci aveva informato sull’Acampada Barcelona. Ora, reduce da un soggiorno di oltre un mese in Val di Susa, Valentina ci ha raccontato la sua esperienza e le sue impressioni su una lotta che continua da più di vent’anni. Dalla nascita nel 1991 fino agli ultimi gravi scontri di quest’estate abbiamo ricordato la storia del movimento NO TAV, un movimento determinato che rappresenta una risposta collettiva di tutta una valle. Abbiamo parlato delle motivazioni di questa lotta, motivazioni non solo ambientali ed economiche, ma anche politiche ed ideologiche. La democrazia come possibilità di decidere liberamente del e sul proprio territorio, insomma. Una motivazione affatto secondaria che, come ci ha ricordato anche Valentina, è presente anche in altri luoghi e non solo nella nostra piccola valle alpina.

Dopo una lunga assenza è ritornato ai microfoni di Zibaldone anche il nostro caro Fabrizio, con il suo Art Box, un piccolo vaso di Pandora di prelibatezze artistiche e musicali. Accompagnato da Ella, un’amica svedese che a noi italiani non poteva non far ricordare l’Anita Ekberg che si bagnava nella fontana di Trevi, Fabrizio questa volta ci ha raccontato la storia di un gruppo statunitense che ha lo stesso nome della capitale del Libano, i Beirut. Guidati da Zachary Francis Condon e nati nel 2006 nell’America più profonda, i Beirut hanno trovato un perfetto equilibrio tra l’indie-rock e le sonorità balcaniche. Intrepidi, giovani e forti, questi Beirut, come i trecento che perirono con Carlo Pisacane a Sapri nel 1857.

E tra tanta buona musica, come è buona usanza in un programma radiofonico, questo venerdì abbiamo inaugurato anche una nuova sezione del nostro Zibaldone: la Trash Zone. Una zona nera, nerissima, il fondo di un burrone, almeno per quanto riguarda la cultura e il buon gusto. Ma è ciò che l’Italia ha, in fin dei conti, prodotto in questi ultimi decenni. Non solo Fellini e Battiato, non solo Moravia e Battisti, ma anche Drive In, Amici e Striscia la Notizia sono prodotti del nostro Belpaese. E dunque perché non ricordare anche questi buchi neri dell’universo italiota? Oggi abbiamo iniziato con la zona trash ripescando dal baule dei ricordi un «artista poliedrico» come lo definisce la sua pagina su wikipedia: Francesco Salvi. E non abbiamo potuto fare a meno di riascoltarci quello che fu un tormentone nel lontano 1989: C’è da spostare una macchina.

Buon ascolto! E soprattutto buona fortuna!

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Di Tumulti Über Alles e di concerti dal parrucchiere (16 settembre 2011)

L’estate pare ancora viva e vegeta in questa metà di settembre. E soprattutto lotta insieme a noi. Insomma, abbiamo sofferto un’altra volta moltissimo caldo nel piccolo studio di Radio Contrabanda. Ma ancora una volta tra rivoli di sudore, bottiglie d’acqua fresche, alcune birre e i vecchi ventilatori «a palla» abbiamo resistito come veri stoici. E vi abbiamo tenuto compagnia con due ore di musica, chiacchiere e interviste.

Subito dopo la voce inconfondibile di quel genio statunitense conosciuto con il nome di Tom Waits, ci ha fatto compagnia un altro genio. Un genio proveniente da las entrañas di Barcellona: Riot Über Alles, un nome che è tutto un programma. Poeta, pittore, performer anarco-dadaista, agitatore culturale. Con Riot abbiamo parlato di tutto e di niente, come buoni figli della società del consumo. Abbiamo divagato su Julio Iglesias e le sue camicie bianche di lino, sull’ironia politica irraggiungibile di Jello Biafra e dei Dead Kennedys, sull’eutanasia e sulle visioni apocalittiche post-punk dei Laibach. Per conoscere almeno un poco il tetro mondo di Riot, date un’occhiata al suo blog. E ascoltate tutti i mercoledì sera dalle 20 alle 21 il suo programma radiofonico, «Chanquete ha muerto» su un’altra storica radio libera barcellonese: Radio Bronka.

Serena ha poi portato ai microfoni di Zibaldone Sergio, musicista membro dei Dinatatak, un gruppo nato qualche anno fa ed attivo soprattutto a Barcellona. I Dinatatak mischiano atmosfere mediterranee con sonorità latinoamericane in perfetta sintonia con la composizione del gruppo (una fusion di cileni ed italiani) e con l’aria che si respira nella Ciudad Condal. Con Sergio abbiamo parlato di musica, di SGAE, di progetti futuri e di una performance assolutamente geniale: dal parrucchiere, mentre i clienti si facevano tagliare i capelli. Ma soprattutto ci siamo sentiti alcuni pezzi dal loro ultimo album, intitolato Dinatatak. Se volete sapere qualcosa di più su questo meraviglioso gruppo e se volete conoscere la loro musica, schiacciate qui.

Il filo conduttore è stato – poteva essere altrimenti? – la musica. Dal punk dei Dead Kennedys al soul di Eugene McDaniels, dalla sperimentazione dell’incommensurabile Serge Gainsbourg alla freschezza di Pino Daniele. Ma anche la musica di due maestri del Belpaese come Giorgio Conte e Mauro Pagani, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare in un concerto per pochi intimi al Luz de Gas lunedì 12 settembre. E che abbiamo avuto anche il piacere di intervistare, chiacchierando di musica, società e apatia politica.

Il tutto condito dalla partecipazione di tanti amici di Zibaldone che ci hanno fatto compagnia in studio, come Fabrizio, Eva, Francesca e l’immancabile occhio scrutatore di Italiani a Barcellona TV. Buon ascolto! E… buona visione!

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Di donne venute dalla Luna e di uomini venuti da Trieste (9 settembre 2011)

In questo inizio di settembre assolato e accalorato si suda ancora un sacco nel piccolo studio di Radio Contrabanda. Tra vecchi vinili, la tecnologia precedente alla rivoluzione informatica e qualche lattina di birra (alcune piene, altre vuote) abbiamo cominciato questo venerdì di Zibaldone con la voce inconfondibile di Jim Morrison cantando Love Her Madly. Ma di meglio che volete, care amiche ascoltatrici e cari amici ascoltatori?

Sull’onda lunga della new wave anglosassone, saltando dai Psychedelic Furs ai mitici X, abbiamo chiacchierato e abbiamo riso, finendo davvero per sganasciarci dalle risate con Maria Vera e Andrea Martínez, corpo ed anima del duo Petit Rock. Ogni sabato, a mezzogiorno, Maria e Andrea si esibiscono nel Museo del Rock (http://www.museudelrock.com) con uno spettacolo per tutte le età, dove Luna e Sinfonia viaggiano attraverso la musica, facendo sognare i bambini e riempiendo di ricordi gli occhi degli adulti. Al ritmo di David Bowie, Loredana Bertè e Caparezza e con una intervista «impossibile» nel migliore stile delle Iene, Serena ci ha fatto conoscere queste due meravigliose donne venute dalla Luna e atterrate sulla Terra, precisamente nei dintorni di Barcellona…

È venuto poi a trovarci Toni Bruna, giovane e interessantissimo cantautore triestino di passaggio qui nella Ciudad Condal. Toni ci ha presentato il suo ultimo lavoro, Formigole, un album di alta qualità, che unisce la ricerca musicale ed una voce particolarissima con un altro elemento: il dialetto triestino. E di questo, anche, oltre che della vita, dei viaggi e di quello che ci portiamo dentro, abbiamo parlato con Toni e con gli altri amici che ci hanno fatto compagnia negli studi di Radio Contrabanda. Ma soprattutto abbiamo potuto ascoltarci in diretta e in versione unplugged alcuni pezzi di Formigole, con la partecipazione straordinaria al synth di Riccardo Massari Spiritini. Se volete saperne di più di Toni e delle sue creazioni musicali, cliccate qui.

E poi, qualche classico italiano come Voglio vederti danzare di Franco Battiato e E penso a te di Lucio Battisti, le divertenti storielle di Giorgio Conte, il funky soul di Nolan Porter e quel folk psichedelico del grande Sixto Díaz Rodriguez… buon ascolto!

Da questo venerdì inizia una collaborazione con gli amici di Italiani a Barcellona TV che ci offriranno il trailer di ogni puntata in versione video, permettendovi così di sbirciare tra i microfoni di Zibaldone…


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Di viaggi in Tibet e di televisioni italiane a Barcellona (2 settembre 2011)

Dopo il caldo mese d’agosto, Zibaldone è rientrato dalle vacanze come un bravo scolaretto e vi ha riproposto un mix di buona musica e di sagge parole. Dagli studi di Radio Contrabanda vi abbiamo tenuto compagnia in questo caldo inizio di settembre barcellonese, con le Ramblas invase dagli immancabili turisti. Una puntata soprattutto musicale, con alcuni maestri del soul e del funky di fine anni Sessanta ed inizio anni Settanta del calibro di Walter Jackson, Roy Ayers, Genne Ammons, Isaac Hayes, Ann Peebles e Barry White, ma anche dei giovani italiani che compongono della gran bella musica come i milanesi Calibro 35, i napoletani Foja e i pisani Gatti mezzi. Ma non sono mancati gli ospiti e gli amici.

Abbiamo avuto con noi David Kame, fotografo italiano con un nome d’arte che suona a Gran Bretagna, attivo da tempo qui a Barcellona. David ci ha raccontato dei suoi ultimi viaggi in Tibet, della cultura tibetana e del rischio che poco a poco scompaia, divorata dal gigante cinese. E ci ha soprattutto presentato la sua prossima esposizione fotografica Almas del pasado (dal 15 settembre alla Casa del Tibet di Barcellona), un tuffo nella società e nella realtà tibetana attraverso trenta bellissime fotografie in bianco e nero. Per maggiori informazioni e per conoscere la fotografia di David, date un’occhiata alla sua pagina web: www.davidkame.com/

Sono poi venuti a trovarci anche gli amici di Italiani a Barcellona TV, un progetto freschissimo portato avanti da sette ragazzi italiani. Annalisa Pellegrino e Andrea Testini ci hanno spiegato di cosa si tratta: una teleweb dedicata alle italiane e agli italiani residenti qui nella Ciudad Condal. Tanta voglia di fare e tante cose già fatte. Potete rendervene conto voi stessi seguendo quello che stanno facendo quotidianamente attraverso il loro canale youtube, la loro pagina di facebook e il loro blog (http://italianiabarcellonatv.blogspot.com/)

E per finire non poteva mancare un riferimento musicale a quest’estate che sta per finire (e a queste vacanze che sono già finite): Holidays in the Sun dei mitici Sex Pistols. Buon ascolto!

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Amore, non amore e viaggi bali(stici) (5 agosto 2011)

In un’afa degna della bassa padana vi abbiamo tenuto compagnia anche in questo inizio d’agosto dagli studi di Radio Contrabanda per un’altra puntata di Zibaldone. Se il caldo è stato l’insostituibile motivo di fondo di tutta la puntata, il filo conduttore è stato la musica. Tanta musica italiana, effettivamente. E tanta musica di parecchio tempo fa.

Abbiamo ricordato i quarant’anni che sono trascorsi dall’uscita di Amore e non amore di Lucio Battisti, un album meraviglioso. E soprattutto innovativo. Uno dei primi concept album della musica italiana dove la sperimentazione musicale e l’interpretazione di Battisti si uniscono alle parole di Mogol, il tutto accompagnato dalla presenza di musicisti eccezionali, come Alberto Radius e buona parte dei futuri fondatori della Premiata Forneria Marconi.

Abbiamo ripescato dal baule dei ricordi anche Mina, l’Equipe 84, la Formula 3… e Angelo ci ha raccontato del suo incontro qualche tempo fa con Mauro Pagani in un bellissimo antro del Raval. Ma Angelo ci ha raccontato anche del suo viaggio in Indonesia, nell’isola di Bali precisamente, tra porceddu asiatico (e non sardo) e immersioni nei mari del Sud… E tra la «telefonata impossibile» di un nostro ascoltatore e un pezzo degli Osanna, maestri del rock progressivo italiano dei primi Settanta, Laura ci ha riportato ala mente (ed alle orecchie) qualche altro nostro maestro: l’immancabile Rino Gaetano, il rosso Gianfranco Manfredi e l’amante del vino e del gioco Piero Ciampi… buon ascolto! E buone vacanze!

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A dieci anni da Genova (29 luglio 2011)

Con il ritmo indiavolato dei Calibro 35 siamo ritornati in onda dopo un paio di settimane di STOP nel mezzo di questo uggioso luglio barcellonese. E siamo ritornati con una puntata essenzialmente politica. A dieci anni esatti dai fatti di Genova poteva essere altrimenti? Con Serena, Eva e Laura abbiamo ripercorso quei drammatici giorni. L’eclisse della democrazia nell’Italia del secondo governo Berlusconi. La morte di Carlo Giuliani, Bolzaneto, la scuola Diaz… ombre che pesano come macigni, ricordi che segnano più che le cicatrici. Abbiamo riascoltato gli ultimi minuti delle emissioni di Radio GAP prima del brutale intervento delle forze dell’ordine, abbiamo riascoltato quella ignobile telefonata tra due rappresentanti di tali forze dell’ordine che ridevano della morte di Carlo Giuliani, abbiamo risentito la voce di Alessio Lega che ha cantato il dolore di quei giorni… con noi sono stati anche tanti altri ospiti, come Viviana, che a Genova nel 2001 c’era, o come Andrea, instancabile agitatore politico e culturale tra l’Italia e la Spagna.

Con Andrea abbiamo parlato anche di un altro anniversario: quello de Lo sbarco del 2010, che portò in Italia, proprio a Genova, tanti italiani emigrati, esiliati, fuggiti. Ne è uscito, ora, un bel documentario intitolato proprio Lo sbarco di Adonella Marena e Dario Ferraro, che si presenterà a settembre qui a Barcellona. Per saperne di più, date un’occhiata anche a http://www.losbarco.eu/

E tra i tanti ospiti, abbiamo avuto anche il piacere di avere ai nostri microfoni il sempre attento e sempre polemico Emanuele Felice con cui si è parlato di economia in un bel dibattito. Per saperne di più, vi consigliamo la lettura di un articolo di Emanuele Felice sulla situazione economica europea: http://www.labouratorio.it/2011/07/28/si-fa-leuropa-una-risposta-lungimirante-alla-crisi-lintegrazione-europea/ Buon ascolto!

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Di Tar Kampa, di nueva trova santaclareña e di movimento NO-TAV (8 luglio 2011)

Una puntata dedicata alla musica ed alla politica è quel che s’è fatto in questo caloroso otto di luglio, care amiche e cari amici di Zibaldone. Abbiamo aperto con Miguel Ángel de la Rosa, trovador cubano, che ci ha riportato con l’anima e con lo spirito nel bel mezzo dell’isola che i barbudos liberarono oltre cinquant’anni fa. Canzoni intime e di protesta sono quelle che ci ha proposto Miguel Ángel, formatosi nella scuola santaclareña del Mejunje, come Yaíma Orozco, che abbiamo avuto ospite ai nostri microfoni all’inizio di giugno. Per sapere di più della musica di Miguel Ángel de la Rosa e conoscere le prossime date a Barcellona potete dare un’occhiata alla sua pagina web: http://www.myspace.com/miguelangeldelarosa

Siamo poi passati alla politica, con la collaborazione di Laura e Serena, che ci hanno informato dei gravissimi fatti avvenuti in Val di Susa, domenica 3 luglio. Si è parlato del movimento NO TAV, delle pacifiche proteste di tutta la popolazione, della repressione delle forze dell’ordine che ha causato decine e decine di feriti, della quasi assoluta mancanza di appoggio da parte dei partiti politici della sinistra e della totale disinformazione fornita dai mass media italiani. A pochi giorni dal decimo anniversario dei fatti di Genova del 2001, un gravissimo fatto di cui pochi parlano.

E per concludere questa intensa puntata di Zibaldone, siamo ritornati alla musica, ma con un occhio (o entrambi gli occhi) sulla politica e sulla società:  Riccardo Massari Spiritini, alias (o meglio sarebbe dire ex) Jack Moran, ci ha presentato il suo nuovo progetto, Tar Kampa, un collettivo di musicisti, artisti e poeti che spara forte sulla società del consumo e del controllo in cui viviamo. Ci siamo sentiti alcune canzoni del nuovo album di Tar Kampa, intitolato Happy Hour, prodotto da Vincenzo D’Agostino e a cui hanno collaborato anche Esther Aumatell, Steven Fifty e Pere Ginard. Canzoni che parlano della (difficile) intimità nella globalizzazione capitalista, della (falsa) felicità nella società consumistica occidentale, del cibo transgenico e di un mondo al rovescio che ricorda il medioevo, ma che può essere il futuro prossimo. Molta critica sociale, ma anche molta ironia. Ne è venuta fuori una interessante chiacchierata a cui hanno partecipato anche Vincenzo D’Agostino e il mitico Juan Vargas, alias Giovanni Vargiu. Per ascoltare l’album di Tar Kampa e per saperne di più su questo progetto, visitate http://tarkampa.bandcamp.com/. Buon ascolto!

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Di viaggi nel Sahara Occidentale, di AcampadaBcn e di buona musica (1 luglio 2011)

Con la nuova sigla di Zibaldone abbiamo aperto la prima puntata di luglio del nostro programma in italiano non solo per italiani. Riccardo Massari Spiritini, che ce l’ha fatta pervenire, ci ha scritto che «La sigla era in una bobina trovata nella spazzatura dei magazzini della RAI di Roma quando avevo 16 anni, era per un programma del 1956 che non si fece, non si sa di chi e non si sa perché decisero di sopprimerlo. Forse la pubblicità di un amaro Zibaldone o qualcosa del genere. La voce del locutore é andata perduta, ho messo la mia per questa edizione rinnovata…» e questo è il risultato, cari amici. Ascoltare per credere.

Bene, questo venerdì tanta politica e tanta musica. Questo è il succo del discorso. Abbiamo iniziato con Jara Cosculluela, appena rientrata da un viaggio nel Sahara Occidentale, la ex colonia spagnola tra Algeria, Marocco e Mauritania, occupata dalla fine degli anni Settanta dalla monarchia marocchina. Jara ci ha raccontato la sua esperienza ad Al-Aiun, con le storie di un popolo oppresso e martirizzato e dimenticato dall’Europa. Jara ci ha immerso nelle vite di intere famiglie di saharawi, con le brutali torture subite e le silenziose sofferenze. Un pezzo di storia che pochi hanno il coraggio di ricordare, un presente duro e drammatico che pochissimi hanno il coraggio di raccontare.

Ci è venuta poi a trovare anche Anais, anima e cuore di Sexophonia, in partenza per il Perù. Un saluto agli ascoltatori di Radio Contrabanda e una bella e lunga chiacchierata in compagnia di Serena e Laura sul Movimento 15 M e sull’Acamapada Barcelona. Un mese e mezzo di lotte, i nuovi sviluppi e le nuove proposte del movimento, lo sgombero di Plaza Catalunya da parte delle forze dell’ordine della Generalitat di Catalunya e molto altro. Questo in fin dei conti è il maggiore e più visibile successo del Movimento 15 M: aver risvegliato in molti di noi la necessità e la voglia di parlare di politica, di ascoltare e parlare e di pensare la società ed il mondo in cui viviamo. Questo in fin dei conti è quello che abbiamo fatto in questa puntata di Zibaldone. E il tutto, con una carrellata di novità e di grandi pezzi della musica nostrana e di altre latitudini. Non potevamo far meglio che concludere con la libertà secondo Luigi Tenco, il vaffanculo recitato, gridato e ri-urlato da un indimenticabile Piero Ciampi e con quel Lucio Battisti che cantava «Ancora tu, mi sorprende lo sai, Ancora tu, ma non dovevamo vederci più»… Buon ascolto!

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Di graffiti, di arte nelle carceri e del Movimento 15 M (24 giugno 2011)

Aprire una puntata con Disco Mystic di Lou Reed è tutto un programma, non credete? Almeno questa è la mia idea. E forse nulla più. Comunque, nel mezzo di una calura mediterranea e di inaspettati e sempre imprevedibili problemi tecnici nella nostra Radio Freccia barcellonese, siamo andati in onda il giorno di San Joan, tanto festeggiato con botti, petardi e litri di alcol per le spiaggie del litorale catalano. Una puntata dedicata all’arte ed alla politica, dove abbiamo parlato anche in castigliano, cari amici italiani. Quindi affinate le orecchie e procuratevi un traduttore simultaneo o un vocabolarietto immediatamente, altrimenti vi perdete un gran dibattito politico sul Movimento del 15 M che ha visto protagonisti due studiosi di tutto rispetto, come il sociologo e politologo dell’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona Raimundo Viejo Viñas e lo storico dell’Universidad de Oviedo Diego Díaz Alonso. Assemblearismo, proposte politiche dal basso, fine dell’apatia politica delle nuove generazioni, paese reale e paese legale, repressione della polizia e tagli alla sanità ed alla cultura, identità nazionale e fine della lotta armata… idee, proposte e dubbi che troverete in un libro di prossima pubblicazione: Les raons dels indignats (Pórtic, luglio 2011), di cui vi consigliamo la lettura.

Ma la puntata di questo afoso giugno è iniziata con l’arte. Abbiamo avuto con noi Manuel Francisco Murillo Perdomo e Mike Latona, aka Los Hermanos, due artisti che stanno iniziando a girare l’Europa con una valigia carica di graffiti geniali. Una maniera per far conoscere la propria arte senza problemi di trasporto. In queste settimane alla galleria Impaktes Visuals di Sabadell potete vedere esposte le loro opere, raccolte nell’esposizione La Tercera: una caricatura della nostra società, rappresentata attraverso dei profeti, come Fonzie e Benedetto XVI (http://www.impaktesvisuals.com/Expo2011/ExpoHermanosS.htm). Incontratisi in una chiesa sconsacrata di Bruxelles, le proposte artistiche di Manu e Mike vanno conosciute… date un’occhiata alle loro pagine web: http://www.13pulsions.com e http://www.myspace.com/loshermanosdesign)

E con l’arte abbiamo anche concluso questo ennesimo venerdì di Zibaldone: ci è venuta a trovare Claudia Virginia Vitari (http://www.claudiavitari.com), artista originaria del Piemonte, formatasi in Germania e attiva tra Barcellona, Torino e Berlino. Con Claudia abbiamo parlato di un suo interessante progetto, PercorsoGalera, frutto di due anni di intenso lavoro con i detenuti di una sezione del carcere di Torino attraverso il progetto Prometeo ed esposto nello stesso carcere Lo Russo Cotugno. Una serie di sculture dove si parla di segregazione, differenza, esclusione attraverso i volti, i gesti, i pensieri degli stessi detenuti e dove si costruisce un dialogo con lo spettatore. Claudia ci ha anche parlato di un suo nuovo progetto, ancora in fieri, centrato sulla psichiatria e realizzato con dei calchi in gesso e le trasparenze del vetro, che si esporrà a inizio 2012 nel Museo delle Scienze di Torino.

Infine, come sempre, buona musica con il ritorno in redazione di Laura e qualche novità italiana come i NoBraino e l’ultimo album di Vinicio Capossela. Buon ascolto!

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