Note in nero per notti insonni (27 ottobre 2023)

Si avvicina Halloween, una festività che non ha fin qui mai influenzato la nostra programmazione, ma si sa, nella vita è bello sperimentare prime volte e anche i pretesti più flebili, se ben sfruttati, possono condurre a risultati interessanti. A voi, come sempre, l’onore e l’onere del giudizio.

Oggi niente zucche (e neanche cocomeri, giusto per citare uno storico errore di traduzione dei Peanuts che i meno giovani ricorderanno, e che dimostra come qualche decennio fa, in Italia, Halloween fosse un concetto alquanto nebuloso) ma, come sempre su queste frequenze, tanta musica, che ci riporta a un periodo ben preciso della storia italiana: gli anni settanta del secolo scorso, che invece ci piace molto frequentare, e l’inizio del decennio successivo, quando un agguerrito manipolo di compositori e una manciata di band forgiò un suono riconoscibilissimo, pur nella sua varietà, allo scopo di accompagnare un’altra “scuola” nostrana, quella del cinema giallo all’italiana, che sfocerà progressivamente in alcune delle pellicole più truculente della storia del cinema di genere mondiale. E sì, crediamo, e non siamo i soli, che quelle colonne sonore abbiano contribuito in modo decisivo al successo di molti di quei film e, soprattutto, a forgiare un immaginario.

In questa puntata troverete mostri sacri delle colonne sonore nostrane, così come nomi noti solo agli addetti ai lavori, ma non per questo meno interessanti, per una sfiziosa carrellata, piena di groove, inattesi momenti idillici ma soprattutto tanta, tanta tensione. Speriamo che vi inchiodi (non letteralmente…) alla sedia, e chissà che l’anno prossimo…

Questa la scaletta della puntata (fra parentesi, titolo del film riferimento, regista e anno di pubblicazione):

Riz Ortolani, Come un delirio (da Non si sevizia un paperino, Lucio Fulci, 1972); Alessandro Alessandroni, Devil´s night (da La terrificante notte del demonio, Jean Brismée, 1971;  Carlo Savina, Finale (da Lisa e il diavolo, Mario Bava, 1973); Ennio Morricone, Violenza inattesa (da L’uccello dalle piume di cristallo, Dario Argento, 1970) e  Trafelato (da Giornata nera per l’ariete, Luigi Bazzoni, 1971); Bruno Nicolai, Insidia (da Tutti i colori del buio, Sergio Martino, 1972); Giuliano Sorgini, Momento pop (versione breve) (da Un urlo nelle tenebre, Elo Pannacciò, 1975); Stelvio Cipriani, Devil dance (da Un’ombra nell’ombra, Pier Carpi, 1979); Amedeo Tommasi, Titoli finali (da La casa dalle finestre che ridono, Pupi Avati, 1976); Trans Europa Express, Seq. 1 (da Il gatto dagli occhi di giada, Antonio Bido, 1977); Goblin, Titoli (da Buio Omega, Joe D’Amato, 1979); Riz Ortolani, Main theme (da Cannibal holocaust, Ruggero Deodato, 1980); Marcello Giombini, Prigioniere del sesso (da Orinoco: prigioniere del sesso, Edoardo Mulargia, 1980) e End title (da Antropophagus, Joe D’Amato, 1980); Fabio Frizzi, Voci dal nulla (da …E tu vivrai nel terrore! – L’aldilà, Lucio Fulci, 1981).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Vengo anch’io! Il Tenco 2023 (20 ottobre 2023)

Dieci anni fa se ne andava uno dei più geniali artisti italiani, Enzo Jannacci. Amato, apprezzato, ricordato spesso con un sorriso, sì. Ma rispetto agli altri numi tutelari della canzone d’autore italiana, da De Andrè a De Gregori, da Dalla a Guccini, quell’indefinibile medico milanese, autore di successi come Vengo anch’io, Sei minuti all’alba o Ci vuole orecchio, non è tenuto nella considerazione che gli spetterebbe.

In questi giorni lo si ricorda in grande stile a Sanremo perché proprio a lui è dedicata la 46esima Rassegna della canzone d’autore, più conosciuta come Premio Tenco. Che come sempre è molte, moltissime cose. Ed infatti, oltre ai vincitori delle targhe decise da una giuria di giornalisti e operatori del settore (Vinicio Capossela, Almamegretta, Alice, Daniela Pes, Niccolò Fabi e Francesco Guccini), sul palco del teatro Ariston saliranno anche Eugenio Finardi, Ron, Carmen Consoli, Angelo Branduardi, il brasiliano Tom Zé, il palestinese-siriano Aeham Ahmad, Tosca o Flavio Giurato. E poi molte sono le attività “collaterali”: concerti nella Pigna di Sanremo, incontri con gli artisti, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di documentari. In cui, ovviamente, Jannacci sarà uno dei principali protagonisti. Ne parliamo con Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco.

Questa la scaletta della puntata:

Enzo Jannacci (Vengo anch’io. No, tu no -1968; L’uomo a metà -2004-; Quando il sipario -1976-), Eugenio Finardi (Giai Phong, 1977), Carmen Consoli (Maria Catena, 2006), Flavio Giurato (Orbetello, 1982), Tom Zé (O Sandalo, 1972), Aeham Ahmad Quintet (Together, 2022).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

FLIB Time! (13 ottobre 2023)

Ormai non è una novità: la comunità italiana è numerosissima a Barcellona. E molto attiva, soprattutto per quanto riguarda le iniziative culturali. E proprio di una di queste vogliamo parlarvi in questa puntata di Zibaldone. Per il secondo anno consecutivo, infatti, nel quartiere di Gràcia si organizza il Festival della Letteratura Italiana di Barcellona, una tre giorni ricca di incontri con autori italiani, dialoghi, dibattiti, ma anche recital di poesia e concerti.

Ne parliamo con Cecilia Ricciarelli, fondatrice della libreria italiana Le Nuvole e direttrice artistica del FLIB, che ci spiega quali sono i “binari secondari” che danno il titolo all’edizione di quest’anno del festival. Tra gli ospiti ci saranno anche i Wu Ming, collettivo sulle scene da un quarto di secolo, che presenteranno la loro ultima fatica, Ufo 78, romanzo ambientato in un anno cruciale della storia italiana, riletto tra fine del ciclo del lungo ’68, inizio del riflusso e… ufologia. Ce ne parla Wu Ming 4.

Per accompagnarci in questa puntata letteraria, abbiamo scelto alcuni brani di artisti italiani parte di colonne sonore di film e serie uscite nell’ultimo biennio: Don Antonio & The Graces feat. Daniela Peroni (Cinque minuti di te), Colapesce Dimartino (Il cuore è un malfattore), Andrea Laszlo De Simone (Il Regno Animale) e Calibro 35 feat. MEI e Tahnee Rodriguez (Little girl ready for big dreams).

Non sono mancate poi Le Ultimissime e l’último trago, una particolare versione di Dio è morto interpretata dall’argentina Marilina Ross.

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , | Deja un comentario

Tutto il calcio canzone per canzone (6 ottobre 2023)

Sì, lo sappiamo: se preso alla lettera, il titolo di questa puntata può suonare fin troppo roboante: le canzoni a tema calcistico composte nel nostro paese sono sicuramente centinaia, più probabilmente migliaia, e l’idea di trattarle tutte fa davvero tremare i polsi. Ma no, non ci abbiamo pensato nemmeno per un attimo: il titolo è semplicemente un omaggio a un programma storico della radio italiana e un modo suggestivo di presentarvi il nostro nuovo speciale monografico. Per un’ora vi terremo compagnia zigzagando tra i decenni e gli stili, dallo swing alla trap, dal pop alla bossa nova, dal cha cha cha al punk, toccando agilmente quante più sfaccettature possibili di quella terra mai del tutto esplorata che è l’intersezione tra calcio e musica in Italia: storie di vita che hanno per sfondo gli stadi della penisola, dediche enfatiche, nostalgiche o rancorose a grandi campioni, inni sociali di periferia, calciatori canterini, senza dimenticare gli strumentali che, grazie alla loro funzione di sigla televisiva, si sono legati in modo indissolubile all’immaginario pallonaro.

E siccome con questo speciale abbiamo appena scalfito la superficie di un repertorio, come dicevamo all’inizio, virtualmente infinito, aspettatevi nei mesi a venire un secondo capitolo.

Prima di lasciarvi all’ascolto, però, vi annunciamo con piacere che da qualche giorno il nostro Zibaldone ha un fiammante profilo Instagram, che vi invitiamo a seguire da subito per non perdervi anticipazioni sulle prossime puntate e gustosi recuperi dal nostro archivio: digitate @zibaldone_radiocontrabanda e cominciate a seguirci anche sul social delle foto! Per TikTok, però, non vi promettiamo niente.

Questa la scaletta della puntata:

Jack Trombey, Pancho (1966); Dino Olivieri Orchestra (canta Rossi), La donzelletta (1940); Jerry e I Milanisti, Rivera cha cha cha (1962); Adriano Celentano, Eravamo in 100.000 (1967); Mina, Ossessione ’70 (1972); The Snobs, Forza Ischia (197?); Enzo Jannacci, Linea bianca (1983); Beppe Galderisi, Sto correndo (1985); Jocelyn Pulsar, Garella (2008); Scudetto, Hurrà Juventus (2018); Sex Pizzul, Stadium (2016); Enzo Dong, Higuain (2017); Belli Cosi, Studio Sport (2001); Piero Umiliani, Dribbling (1963).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

I grattacapi di Giorgia (29 settembre 2023)

Un anno fa l’estrema destra vinceva le elezioni in Italia e un mese dopo, proprio nel centenario della Marcia su Roma, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, era eletta presidente del Consiglio. Qual è il bilancio di un anno di governo di destra estrema? Negli ultimi mesi, la “luna di miele” tra gli italiani e Giorgia sembrerebbe essere finita, come segnalava recentemente il Financial Times? L’esecutivo sembra avere parecchi problemi tra un’economia stagnante, un’inflazione alle stelle, una manovra che si annuncia sotto il segno dell’austerity, le difficoltà nella gestione del Pnrr, pessime relazioni in ambito europeo e, dulcis in fundo, l’incapacità manifesta di gestire i flussi di migranti. Siamo in vista di un giro di boa? O i grattacapi di Giorgia non metteranno in difficoltà l’ampia maggioranza di cui gode in parlamento e nel paese?

Ne parliamo con Matteo Pucciarelli, giornalista de La Repubblica e autore di diversi libri, tra cui Anatomia di un populista. La vera storia di Matteo Salvini (2016) e Guerra alla guerra. Guida alle idee e alle pratiche del pacifismo italiano (2023).

News che ci arrivano dall’Italia e da altre latitudini: Bud Spencer Blues Explosion (Insynthesi), Angus McOg (Communist Party Party), Magicaboola Brass Band (Bella Ciao Amandoti), Etrain de l’Aïr (Toubouk Ine Chihouossay)

Le Ultimissime

Libro della settimana: Tonia Mastrobuoni, L’erosione. Come i sovranismi stanno spazzando via la democrazia in Europa (Mondadori, 2023)

Último trago: Orquesta Internacional Policía de los Colombianos – Si me dejas no vale

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Un italiano ovunque: omaggio inusuale a Toto Cutugno (22 settembre 2023)

Arriva l’autunno e quest’anno ci trova puntuali, pronti ai blocchi di partenza, con una nuova stagione del nostro Zibaldone. E più che un semplice ritorno è quasi un nuovo inizio: nuovo formato (un’ora di programma invece delle canoniche due), nuovo orario (il venerdì dalle 17 alle 18, sempre sulle frequenze dell’inossidabile Radio Contrabanda), nuova sigla (ultragroovy e a cura di una vecchia conoscenza della trasmissione, Fiorino). Ma le novità non finiscono qui: sincronizzate gli orologi e continuate a seguirci!

Il 22 agosto, esattamente un mese fa, è scomparso all’età di ottant’anni, Toto Cutugno. Un simbolo degli anni ’80 nostrani, della canzone sanremese e al tempo stesso delle melodie tricolori da esportazione e, ovviamente, per via del suo brano più celebre, dell’italianità a tutto tondo. Che piaccia o no (e qui a Zibaldone non possiamo certo definirci suoi ammiratori), non si può parlare troppo a lungo di pop italiano senza imbattersi nella sua figura: è però possibile parlare di Toto Cutugno senza naufragare negli stereotipi? Noi ci abbiamo provato, a voi il giudizio. In questa puntata troverete gli esordi romantici con Toto e i Tati, l’irrisolta vocazione sperimentale degli Albatros, e una quantità di cover spesso stupefacenti, che dimostrano nel modo più inatteso l’influenza di Cutugno sul pop internazionale. Insomma, non vi faremo sentire L’italiano. O forse sì?

Questa la scaletta di oggi:

Toto e I Tati, Il rimpianto (1965); Albatros, Gran premio (1977); Albatros, Stop-Stop violence (1977); Lee Hazlewood & Nancy Sinatra, Indian Summer (1976); Iggy Pop, Et si tu n’existais pas (2012); Ludmila Gurchenko, Gody proletayut (1978); Kari Tapio, Olen suomalainen (1983); De Strangers, ‘k zen liever lui as mug (1990); Elio e Le Storie Tese, Ameri (1994); Toto Cutugno, Mi piacerebbe (andare al mare di lunedì o giù di lì (1985); Toto Cutugno vs. Daft Punk (mixed by Erre) Toto by Cutugno (2017); Pecos Kanvas, Vuelve (1981).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , | Deja un comentario

Le canzoni dell’estate. Vol. VI (14 luglio 2023)

Ormai è una delle tradizioni più durature del nostro programma: la stagione si chiude a luglio con uno speciale su canzoni dedicate all’estate: e anno dopo anno ci stupiamo sempre di più constatando che riusciamo a reperire senza troppo sforzo materiale per puntate varie e sorprendenti. E così, anche oggi, col fondamentale aiuto del Banzo e di Fausto De Salvia, vi offriamo 25 canzoni che coprono quasi sessant’anni di musica, saltellando fra Italia, Spagna, Francia, USA e Galles, e generi distanti come pop, beat, cantautorato, soul, indie rock, elettronica “cosmica” e psichedelia. 

Questa la scaletta della puntata:

Riccardo Del Turco, Luglio (1968);  Domenico Modugno, Mariti in città (1958, versione 1972); Quartetto Cetra, Se fossi Giulio Verne (1965); Le Gemelle Kessler, L’estate corta (1965);  Micky y Los Tonys, No sé nadar (1966); The Systems, L’estate è finita (1967); Gabriella Ferri, Stornello dell’estate (1966); Gino Paoli, Un’altra estate (1974); Nanni Svampa, Adesso vien l’estate (1974); Paolo Ormi e La Sua Orchestra, Spiaggia libera (1971); Love, Bummer in the Summer (1967); Gladys Knight & The Pips, It’s Summer (1968); The Isley Brothers, Summer Breeze (1974); Johnson Righeira, Tambroni Twist (1981); Paloma San Basilio, Unas Vacaciones (1983);  Los Vegetales, Odio el verano (seconda metà anni ’80); Baffo Banfi, Quella dolce estate sul pianeta Venere (1979); Animal Collective, Summertime Clothes (2009); The Zephyr Bones, Weird Summer (2015); Beat Happening, Indian Summer (1988); Verdena, Sorriso in spiaggia, parte I (2011); Wilco, Heavy metal drummer (2002); Gorky’s Zygotic Mynci, Face like Summer (2000); Brunori Sas, Guardia ’82 (2010); La Femme, Septembre (2016).

Buona estate! Ci risentiamo a settembre con importanti novità!

Publicado en General | Deja un comentario

I feel elections (7 luglio 2023)

Penultima puntata del nostro Zibaldone prima della pausa estiva. Puntata ricca, mi ci ficco. Tra icone pop e dibattiti sulla situazione politica spagnola alle porte di un voto cruciale. Qui il menù della puntata di questo venerdì di Zibaldone:

Il 23 luglio la Spagna torna alle urne. Si tratta di elezioni cruciali che possono aprire le porte del governo all’estrema destra di Vox. Qual è la situazione del paese? Cosa ha sbagliato la sinistra? Cosa dovrebbe fare? Ne parliamo con Luca Tancredi Barone, giornalista e collaboratore de Il manifesto, e Paola Lo Cascio, professoressa di storia contemporanea presso l’Universitat de Barcelona.

Donna Summer ha fatto ballare un’intera generazione (e non solo, in realtà). Ma oltre ad essere stata una vera e propria regina della disco, è stata anche un’icona pop. Ne parliamo con  Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, autori di Donna Summer. La voce arcobaleno. Da disco queen a icona pop (Coniglio Editore, 2023). Dagli anni dorati della tappa dance di Donna Summer ci ascoltiamo Love to love you baby, I feel love e Hot Stuff, frutto della collaborazione con Giorgio Moroder e Pete Bellotte.

– Torna a trovarci Ricky Russo che ci propone due brani di Jesse Malin (Broken Radio e Here’s The Situation).

News che ci arrivano dall’ItaliaGabriele Laponte (Neri a metà), Almamegretta (Senghe), Il Re Tarantola (Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree), Kento, Bestierare e Serhat Akbal (A las barricadas 2023).

Le Ultimissime

– De Italia a otra parteManzanita (Cosa Nostra, Toto Cotougno 1980)

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Garrincha Dischi, gioia del popolo (e altre musiche) (30 giugno 2023)

Paolo Benvegnù

Paolo Benvegnù

In questa puntata di Zibaldone, troverete soprattutto tantissima musica per accompagnarvi in questo inizio d’estate. Nella prima parte della trasmissione vi proporremo una serie di novità discografiche dall’Italia, in una specie di seguito del Rapporto Italia che vi abbiamo proposto lo scorso marzo: come tradizione, troverete tanta canzone d’autore, nel nostro instancabile tentativo di tracciare una mappa affidabile del cantautorato contemporaneo in Italia, ma anche pennellate di post rock e sperimentazione.

La seconda parte della puntata è invece dedicata a un doveroso omaggio a Matteo Romagnoli, ex-leader dei 4fioriperzoe, solista col nome di Matteo Costa, manager e sesto uomo de Lo Stato Sociale, e fondatore di Garrincha Dischi, una delle etichette indipendenti italiane che abbiamo seguito con più passione e costanza nel corso degli anni. Romagnoli è purtroppo venuto a mancare lo scorso 14 giugno dopo una lunga malattia, e ci è sembrato quindi doveroso proporvi una selezione dei progetti ai quali Romagnoli ha partecipato direttamente e che ha promosso con la sua etichetta, definendo in modo indelebile il suono dell’indie italiano nei recentemente conclusi anni dieci e oltre. Grazie di tutto, Matteo.

Questa la scaletta della puntata:

Daniela Pes

Daniela Pes

Novità musicali, o, il mini-rapporto Italia giugno 2023

Maria Antonietta, Con le buone maniere;  Paolo Benvegnù, 27/12; Giovanni Truppi, Intro e Centocelle; Galoni, Gino; Federico Dragogna, Dubbi; Daniela Pes, Làira; Staindubatta, A cavalcín; Laura Agnusdei, Sasha; Anna Ox, Ex macello (tutti i brani sono stati pubblicati nel 2023).

 -Omaggio a Matteo Romagnoli (1980-2023)

4fioriperzoe, Attendere, riuscire, averti (2008); Matteo Costa & The Lucky Strikes, A marzo ritorno (2012); Lo Stato Sociale, Sono così indie (2012); L’Officina della Camomilla, Squatter (2014); L’Orso, Con i chilometri contro (2012); Dimartino, Attenti al lupo (2011); manzOni, A mio padre (2012); Garrincha Star All-Stars feat. 33ore, Come è profondo il mare· (2014).

-Le Ultimissime

-Il libro della settimana: Manu Larcenet, Lo scontro quotidiano, Bologna, Coconino Press, 2014, 2020.

De Italia a otra parte: Pedro Marín, Cómprame (1982)

Último Trago: Colle der Fomento, Ghetto chic (2007)

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Il ragazzo che sparò a Mussolini e altre storie (23 giugno 2023)

Qui il menù della puntata di questo venerdì di Zibaldone:

– Il 31 ottobre 1926 il quindicenne Anteo Zamboni spara a Mussolini mentre è in visita a Bologna per i festeggiamenti del quarto anniversario della Marcia su Roma. Mussolini rimane illeso. Anteo è linciato sul posto dalla folla inferocita. In conseguenza dell’attentato vengono promulgate le leggi speciali a difesa dello Stato che segnano la fine della democrazia liberale in Italia e l’inizio definitivo della dittatura fascista. Ma il gesto di Anteo lascia molte perplessità nell’opinione pubblica. Possibile che un ragazzo di quindici anni abbia progettato e messo in atto da solo un attentato a Mussolini nonostante l’ingente spiegamento di forze a tutela dell’incolumità del “Duce”? A partire da fatti realmente accaduti, Andrea Prandstraller costruisce il suo primo romanzo, un giallo storico intitolato “Il ragazzo che sparò a Mussolini. La prima indagine del commissario Emiliano Solerti” (Arpeggio libero, 2022). Il protagonista è il giovane commissario di pubblica sicurezza Emiliano Solerti che si trova a indagare sul caso Zamboni. Ne parliamo con l’autore.

– Piccolo omaggio a Francesco Nuti di cui ci siamo ascoltati Va la nave in Argentina (con i Giancattivi), Puppe a pera e I dementi.

– Torna a trovarci Berardo Staglianò (Sentieri Sonori – Radio Ara, Lussemburgo) che ci propone Calibro 35 (Gun Powder) e Il tesoro di San Gennaro (Pigliate na pastiglia)

– News che ci arrivano dall’Italia e da altre latitudini: Giua feat. Blue Dolls (Quella là), Angus McOg (Cirrus), Death Mantra for Lazarus (Nude), Iosonouncane & Paolo Angeli (Summer on a spiaggia affollata e Sela).

Le Ultimissime

– De Italia a otra parteLos Doltons (Teresa, Perú 1967) e Los Grillos de Chañaral (Lejos de mis ojos, Chile 1974)

– I libri dello ZibaldoneVolker Kutscher, Babylon-Berlin, La morte non fa rumore e Goldstein (Milano, Feltrinelli, 2017, 2018 e 2019)

– Último trago: The Andrè Signora mia

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Vita, morte e miracoli del Caimano (16 giugno 2023)

Il 12 giugno scorso è morto all’età di 86 anni Silvio Berlusconi. Dalla Spagna abbiamo osservato con perplessità l’inizio di un immediato processo di beatificazione che ha interessato la maggior parte dei media nazionali, ed è culminato nella proclamazione del lutto nazionale due giorni dopo da parte del governo: un onore fin qui mai riservato a ex presidenti del consiglio che non avessero ricoperto anche il ruolo di capo dello stato. Per quanto non siano mancate le voci di dissenso, queste sono rimaste sostanzialmente inascoltate.

Quello di Berlusconi è con tutta probabilità il nome più controverso e discusso dell’ultimo trentennio di storia politica italiana, e ci pare disonesto che l’analisi del suo spesso problematico operato sia confinata alle agiografie dei suoi sodali politici e delle figure di spettacolo che hanno popolato le sue televisioni. Per questo, nella puntata odierna di Zibaldone, abbiamo provato con la massima onestà intellettuale a raccontare una storia diversa e, crediamo, più rispondente ai fatti. Ne hanno parlato con noi Ramon Mantovani, ex deputato tra il 1992 e il 2008 e membro della direzione di Rifondazione Comunista, ed Emanuele Felice, storico dell’economia, saggista e professore alla Iulm.

A completare la puntata, una eterogenea selezione di brani variamente collegati al personaggio Berlusconi: lasciamo a voi il piacere di scoprire le motivazioni delle nostre scelte e i retroscena talvolta imprevedibili che si celano dietro alcuni dei brani proposti.

Questa la scaletta della puntata:

Roberto Benigni, È tutto mio (1995); Franco Battiato, Inneres Auge (2009); Technogod + RadioGladio, Qualcosa di perverso (c’ho di cui il paese ha bisogno) (1995); Mariposa, Forza Musica (2005); Fabio Frizzi, Ibo lelè (1974); Mariano Apicella, Meglio ‘na canzone (2003); Diva, Il paradiso su Retequattro (2011); Gerardo Carmine Gargiulo, A Silvio (1988); Augusto Martelli, Formula 5 (1981); Franco Piersanti, Ascesa (2006); Elio e le Storie Tese, Bunga Bunga (2010); C.S.I., Maledirai (1994).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Lo stato di Liuponòpolis (9 giugno 2023)

Esiste uno stato che si chiama Liuoponòpolis in qualche posto sperduto del globo? O si tratta solo di uno stato della nostra mente? Di questo e di molto altro abbiamo parlato nell’ultima puntata del nostro Zibaldone. Qui il menú.

La grande corsa verso Liuponòpolis è il nuovo album di Peppe Voltarelli, cantautore cantastorie e giramondo come pochi altri. Per celebrare un ventennio di carriera da solista, iniziata nel 2008 con Distratto ma però, Peppe se n’è andato a New York: il frutto di questo suo viaggio è un disco registrato nel cuore della Grande Mela con una band d’eccezione. Un disco della maturità, si sarebbe detto un tempo, che cerca di fare il punto dopo i vent’anni in compagnia del Parto delle Nuvole Pesanti e gli ultimi anni segnati da dischi pluripremiati dove il nostro calabrese errante ha indossato le vesti dell’interprete (Voltarelli canta Profazio -2016- e Planetario -2021-). Vi abbiamo proposto Mareniro, Au Cinema, Spremuta di limone e Carizzi.

– Dopo decenni di dominio del neoliberismo e del suo culto del libero mercato, la politica contemporanea è marcata dal ritorno prepotente dello Stato interventista. I piani per la transizione verde, i sussidi per tamponare il crescente malessere sociale, le misure anti-contagio viste durante la pandemia, il ritorno del protezionismo commerciale e la richiesta della destra di chiudere le frontiere agli immigrati sono tutti tentativi di rispondere, in forme diverse, alla pressante domanda di sicurezza. In Controllare e proteggere. Il ritorno dello Stato (Nottetempo, 2022), Paolo Gerbaudo, sociologo e teorico politico alla Scuola Normale Superiore di Pisa e al King’s College di Londra, illustra gli elementi fondanti di questo nuovo paradigma neostatalista e il modo in cui ridefinisce il campo di battaglia político. Il saggio, uscito recentemente in edizione spagnola per Verso Libros, è stato presentato lo scorso 8 giugno alla libreria La Central del Raval di Barcellona.

– News che ci arrivano dall’Italia e da altre latitudini: Arpioni (L’artista e Il dritto), Vinicio Capossela (All You Can Eat), Giancane (Voglio morire), Maria Antonietta (Viale Regina Margherita), Calibro 35 (Eteretaco).

– De Italia a otra parte: Violeta Rivas (El baile del ladrillo – Rita Pavone, Il ballo del mattone, 1963) e Peret (Sapore di sale – Gino Paoli, 1964)

I libri dello Zibaldone: Xavier Rius Sant, Vox. El retorno de los ultras que nunca se fueron (Akal, 2023)

– Último trago: Astrud Gilberto – The Girl from Ipanema.

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

Storie dall’alluvione (26 maggio 2023)

Nel corso di questo mese di maggio, la Romagna è stata vittima di violente alluvioni che hanno interessato con conseguenze drammatiche la maggior parte del suo

Sant’agata sul Santerno

territorio: un’emergenza che, mentre scriviamo, è tuttora in corso, e della quale è estremamente difficile calcolare le implicazioni future. Questa puntata del nostro Zibaldone è un sentito tentativo di raccontare almeno in parte cosa è successo e cosa sta succedendo da quelle parti.

Ne abbiamo parlato con Giovanni Costa, direttore generale del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, che con competenza e precisione ci ha aiutato a ricostruire gli eventi delle ultime settimane. Sono stati con noi anche Laura Orlandini, studiosa di storia contemporanea ed ex-collaboratrice del nostro programma, e Fausto De Salvia, che invece con Zibaldone collabora tuttora, ed è autore delle Ultimissime, una delle nostre rubriche più longeve: grazie alle loro testimonianze dirette abbiamo raccontato la situazione di Ravenna e Conselice, fra i comuni più colpiti dall’emergenza. Ci ha accompagnato anche Federico Savini, giornalista della testata Settesere, col quale abbiamo discusso, tra l’altro, del complesso rapporto tra realtà locali e mezzi d’informazione nazionali e delle incomprensioni che ne possono derivare.

Ad arricchire il tutto, anche una piccola selezione musicale composta quasi interamente da artisti romagnoli, sospesa fra tradizione, canzone d’autore e sperimentazione strumentale.

Per chi ne avesse la possibilità, è possibile effettuare donazioni su questo conto bancario aperto dalla regione Emilia-Romagna: IT69G0200802435000104428964 (specificate nella causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”. Per maggiori informazioni: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/conto-corrente-alluvioni-maggio-2023

Questa la scaletta della puntata:

Fabrizio De André, Dolcenera (1997); Secondo Casadei, Romagna mia (1954); Extraliscio, Mama luntena (2016); Giacomo Toni, A nessuno (2017); Ronin, Ravenna (2014); Cacao, Contadini (2016); Orchestra Spettacolo Raoul Casadei, Polesine (1977); Quintorigo, La nonna di Frederick lo portava al mare (2000); Andrea Lepri, Al mi radis (2006); Sacri Cuori, Madalena (2015).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , , , , , , , , , , , | Deja un comentario

La famosa invasione dei dementi in Italia, parte terza (19 maggio 2023)

Ed eccoci giunti alla fine del nostro percorso: si chiude con questa puntata il viaggio intrapreso a inizio mese nella storia della musica demenziale italiana, rock ma non solo, che dall’inizio degli anni sessanta ci aveva fin qui portato fino all’inizio dei novanta: è da quel periodo che riprendiamo oggi, sorpassando agevolmente la fine dello scorso millennio fino a spingerci ai giorni nostri, per scoprire come le varie sensibilità artistiche che si sono ispirate allo sfuggente concetto di “demenzialità” hanno via via interpretato un contesto storico in continuo mutamento. E se per la prima parte della scaletta ci riferiremo a canali per così dire “tradizionali”, con dischi più o meno autoprodotti e apparizioni televisive nel contesto di programmi comici, vedremo come negli anni più recenti, internet abbia garantito a molti nomi nuovi una spontaneità e una libertà espressiva che hanno rinverdito lo spirito del rock demenziale, anche quando le musiche proposte di rock non avevano ormai più nulla.

Anche oggi quindi, ascolteremo di tutto: twist, cantautorato sui generis, punk rock, hard rock, heavy metal, dance, pop, hip hop, e perfino trap, in un calderone che potrebbe stordirvi ma che speriamo possa anche estasiarvi, o almeno sorprendervi. Per noi è stato un piacere proporvelo.

Questa la scaletta della puntata:

Pino Campagna, Donatella Raffai twist (1992); Stefano Nosei, Scioglimi il calcare (1993); Gianni Drudi, Mai Dire TV (1993); Paolino Paperino Band, Extracomunitario (1993) e Ave (2017); Santarita Sakkascia, John Zorn alla fermata del 23 (1994); Latte & I Suoi Derivati, Alla fiera der Tufello (1994) e L’altra mattina alla fermata del tram, mi sono accorto… (1996); Leone Di Lernia, Pippo Baudo uè (1995); Titta, Pane e prosciutto (versione originale con le Fecce Tricolori, 1996, la versione qui proposta è del 2009); Gianfranco Marziano, Gentimmerda (1999); Corrado Guzzanti, Grande raccordo anulare (2001); Gem Boy, Holly & Benji (2002); Prophilax, Pornografia unica via (2003); Paola Cortellesi & Wooden Chicks feat. Frankie Hi-NRG MC, Non mi chiedermi (2004); X-Mary, Zucca (2006); Juda Stronzelover, Ragazzi, io sono una sedia (2011); Duo Bucolico, S’è sposata la mia zia (2011); Ruggero de I Timidi, Timidamente io (2013); OEL, Le focaccine dell’Esselunga (2017); Tunonna, Mia nonna (2017); Nanowar of Steel, Esce ma non mi rosica (2018); Auroro Borealo, Villano (2018) e Mattarella (2022); Immanuel Casto, D!ck pic (2022).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , | Deja un comentario

La famosa invasione dei dementi in Italia, parte seconda (12 maggio 2023)

Dopo la tappa d’esordio della settimana scorsa, proseguiamo questo venerdì il nostro viaggio alla scoperta del rock demenziale italiano e della sua peculiare storia, con tutti gli annessi e connessi del caso: e lo facciamo attraverso i tre nomi che più di ogni altro vengono accostati al genere, e del quale hanno fornito tre interpretazioni tanto divergenti quanto imprescindibili nel mettere a fuoco il fenomeno: Squallor, Skiantos e Elio e le Storie Tese. I primi, a onor del vero, col rock’n’roll hanno sempre avuto poco a che fare, preferendo recitati surreali e dissacrante canzone napoletana, ed esordendo oltretutto anni prima che i secondi coniassero finalmente la definizione di rock demenziale; a Bologna “Freak” Antoni e soci, immersi nel nascente movimento punk, intuirono tutto il potenziale dadaista e liberatorio di quel nuovo e rudimentale linguaggio sonoro, e se ne fecero interpreti. Gli “Elii”, invece, tra la fine degli anni ottana e il decennio successivo, portarono il genere a un impronosticabile successo di massa, dando anche libero sfogo a un estro esecutivo diventato quasi proverbiale.

Ma non è tutto, perché la puntata offre anche reggae, new wave, incursioni cantautoriali, “quasi-rap” e tante parodie, ancora una volta con aperture alle lingue locali italiane, a chiara conferma del fatto che il concetto di demenziale era e resta aperto alle interpretazioni più libere, come è giusto che sia. Continuate a seguirci, perché quest’avventura si concluderà soltanto la settimana prossima!

Questa la scaletta della puntata:

Squallor, Ti ho conosciuto in un clubs (1973), L’alluvione (1977), Cornutone (1981) e USA for Italy (1985); Skiantos, Eptadone e Io sono un autonomo (1978), Kakkole (1979) e Italiano terrone che amo (1992); Naif Orchestra, Io vorrei essere la Torre di Pisa (1980); Shampoo, ‘E zizze (1980); Francesco Salvi, La cansone alegra (1986); Brigantony, Mi stuppai ‘na Fanta (1987); Tony Tammaro, Il parco dell’amore (1989); Francesco Baccini, W gli scout (1989); Elio e le Storie Tese, Born to be Abramo (1990), Il vitello dai piedi di balsa (1992), You (1993), Dannati forever (2013); Marco Carena, Arbre magique (1991); Pitura Freska, So mato per ea mona (1991); Claudio Bisio con Rocco Tanica, Rapput (senzafiato) (1991); Powerillusi, Il bambino povero (1992); Gene Gnocchi and the Getton Boys, Giura che non è silicone (1992).

Publicado en General | Etiquetado , , , , , , | Deja un comentario